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Assumpte: [autorgstudbo] Stasera: V.Evangelisti presenta "Il sole dell'avvenire"
VENERDI' 28 FEBBRAIO'014 alle 20

Valerio Evangelisti presenta "Il sole dell'avvenire"
@ Vag61 - Spazio libero autogestito in via Paolo Fabbri 110

- Dalle 20 cena sociale

- Dalle 21,30 presentazione del romanzo "Il sole dell'avvenire", con
l'autore Valerio Evangelisti, Marco Caligari (Università Ca' Foscari -
Venezia) e l'accompagnamento musicale di "Spartito Democratico", con
Carlo Loiodice (fisarmonica, chitarra e voce), Giampaolo Paio
(chitarra e voce), Mavi Gianni (voce).

"Nessuna retorica, nessun miserabilismo, nessuna esaltazione della
civiltà rurale. Solo la cronaca, secca e a volte spiazzante, di
piccola gente partecipe di un¿impresa immensa. Un'epopea, sì, ma
narrata rifiutando gli stereotipi dell'epica a sfondo sociale".

Link: http://vag61.noblogs.org/post/2014/01/25/valerio-evangelisti-presenta-il-sole-dellavvenire-e-storia-del-partito-socialista-rivoluzionario/

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Il libro costituisce il primo episodio di una trilogia che andrà a
coprire tutta la prima metà del Novecento italiano.

Valerio Evangelisti sostiene che "la piazza un tempo era luogo di
socializzazione, ospitava gruppi di persone in cui si discuteva
animatamente del domani, era veramente il cuore della città, e lì si
maturavano anche le idee collettive".

Quindi non è un caso se, nel suo nuovo romanzo "Il sole
dell'avvenire", si parli delle scintille sociali dei movimenti di
piazza di ispirazione garibaldina, socialista e internazionalista
avvenuti dal 1875 alla fine dell'Ottocento.

Il romanzo narra le vicende di una umile famiglia romagnola di
braccianti e mezzadri, che nel suo continuo peregrinare fra povertà e
disgrazie, repressione e sfruttamento, raffigura lo sviluppo economico
e sociale dell'Italia di quegli anni, osservati con gli occhi dei
braccianti, dei senza casa e dei senza lavoro. Nel libro le vicende
della famiglia si intrecciano con quelle del Partito Socialista
Rivoluzionario romagnolo ed emerge con forza la distanza fra il potere
costituito e il mondo del lavoro. Ma queste bellissime pagine sono
anche attraversate da un forte pessimismo sulla possibilità che le
classi subalterne emanciparsi secondo gli obiettivi che si erano date
in principio. Soprattutto oggi il sole dell'avvenire sembra offuscato
e irraggiungibile e, secondo l'autore, rimane ben poco delle lotte e
dei sacrifici dei socialisti rivoluzionari romagnoli: "Il sole
dell'avvenire presuppone che si creda in un futuro diverso dalla
realtà odierna, ma se questo non si verifica cessa la spinta ideale.
In quel periodo c'era anche una spinta che veniva da uomini disposti a
sacrificare tutto per le loro convinzioni. Il romagnolo di oggi non ha
più molto in comune con quello di allora, salvo forse una certa
concretezza, ma è venuto meno l'humus prodotto dalla mentalità
collettiva".

Al tempo stesso, però, Evangelisti è convinto che le aspirazioni di
chi lotta non siano irraggiungibili se si dispone di strumenti
materiali e intellettuali adeguati. E conclude ironicamente: "Se poi,
nei miei romanzi, sembro vedere tutto nero, è per via di una frase di
Gramsci su pessimismo e ottimismo troppo nota perché io la ripeta
qui".


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