[Redditoxtutti] RESOCONTO ASSEMBLEA LAV. ZETEMA PROGETTO CUL…

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Autor: usiait1@virgilio.it
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CC: precari_roma, redditoxtutti
Betreff: [Redditoxtutti] RESOCONTO ASSEMBLEA LAV. ZETEMA PROGETTO CULTURA 25 FEBBRAIO 2014, APPROVATA MOZIONE A LARGHISSIMA MAGGIORANZA, LA MOBILITAZIONE PROSEGUE, IL 6 MARZO POMERIGGIO IN PIAZZA...




COMUNICATO SINDACALE E RADIO STAMPA - PER DIFFUSIONE, DIVULGAZIONE E PUBBLICAZIONE, grazie
per lavoratori e lavoratrici anche per affisssione ai sensi dell'art. 25 Legge 300 del 1970
UNIONE SINDACALE ITALIANA USI –
fondata nel 1912 fedele ai principi dell’AitSegreteria prov.
intercategoriale e RSU USI c/o Società Zètema P.C. srlROMA
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RESOCONTO ASSEMBLEA
DEL 25 FEBBRAIO 2014 LAVORATRICI E LAVORATORI DELLA SOCIETA’ ZETEMA PROGETTO
CULTURA, APPROVATA MOZIONE (a larga maggioranza) PER PROSECUZIONE INIZIATIVE
TUTELA PERSONALE IN STATO DI AGITAZIONE SINDACALE E PER DIFESA SERVIZI CULTURALI
A ROMA CAPITALE.


Si è svolta una partecipata e attiva
assemblea sindacale (oltre un centinaio di presenze) di lavoratori e
lavoratrici della Società Zetema Progetto Cultura, società a capitale pubblico
ed ente strumentale di Roma Capitale per i servizi culturali, convocata per il
25 febbraio 2014 presso la sala riunioni di Civita nella centrale Piazza
Venezia. L’assemblea è stata convocata dall’Unione Sindacale Italiana e dalla
RSU USI Serenetta Monti, ha visto la partecipazione e l’intervento anche del
componente RSU USI di Roma Capitale Giorgio Salerno, da molti anni in servizio
nelle biblioteche comunali. L’assemblea ha visto lo svilupparsi dei vari temi
all’ordine del giorno, a partire dalla valutazione sul decreto “Salva Roma”,
subito ribattezzato come decreto “Ammazza Roma”, già passato al Senato e di
imminente approvazione alla Camera per la sua conversione, per i suoi effetti
penalizzanti per chi lavora nelle società pubbliche e partecipate del Comune di
Roma Capitale, per la stessa qualità dei servizi culturali erogati dalla
Società Zètema, per le necessarie tutele del personale di Zètema, per le
implicazioni per la stessa Amministrazione capitolina.


Sono stati esaminati nei vari interventi,
le scelte che entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto, dovrà
fare il Sindaco Marino e la sua segreteria, la stessa Giunta e l’Assemblea
Capitolina, in merito alle società che saranno dichiarate come erogatrici di
servizi strategici per la città, sulla liquidazione di quote societarie per
altre non ritenute “indispensabili” o già quotate in borsa, sugli effetti di
riduzioni e tagli anche sostanziosi economicamente (fino al 30%) per i
contratti di servizio, le convenzioni e le coperture nel Bilancio (il cui
termine di discussione e approvazione è slittato ad aprile 2014, se non
addirittura a maggio) di Roma Capitale, oltre alla possibilità della “liberalizzazione”
di fatto imposta come contropartita assieme agli altri provvedimenti, in cambio
dei finanziamenti per Roma Capitale per alcune attività di società pubbliche
(AMA, Atac…per fare degli esempi). Si è ragionato sugli effetti concreti per i
dipendenti di Zètema, dal rischio per chi lavora a tempo determinato (già
alcuni contratti scaduti a dicembre, salvi i tempi tecnici previsti per legge
di sospensione tra un contratto e l’altro, non si stanno rinnovando) di non
vedersi prorogato o stabilizzato il contratto di lavoro, per il personale “accessorio”,
già supersfruttato che sarebbero i primi a pagare il prezzo di tagli e
riduzioni di budget. Ma anche per il personale a tempo determinato, analogamente
a quanto sta succedendo allo stesso personale comunale, l’attacco è sulle
condizioni salariali (riduzioni e tagli al salario accessorio e a parti
variabili delle retribuzioni), sull’uso di incentivi, straordinari e premi,
anche sulla stessa produttività collettiva che costituiscono ormai (e
purtroppo, nonostante l’impegno nelle trattative sindacali) una parte rilevante
delle retribuzioni rispetto ai bassi salari base, con effetti sulle condizioni
di lavoro, carichi e  organizzazione interna
del lavoro nei variegati servizi e attività svolte da Zètema per conto di Roma
Capitale. Un quadro allarmante, anche per la stessa tutela occupazionale a
tempo pieno, a partire dal fatto che quasi il 70% dei dipendenti della Società,
è composto da lavoratrici e come è stato ribadito, a pagare il prezzo delle
crisi e dei disagi sono sempre per primi i precari, le lavoratrici, chi è
ammalato, con problemi di salute o non dà la sua piena e totale “disponibilità”
alle iniziative e grandi eventi…     



E’ stata fatta anche una panoramica delle
altre situazioni che sono a “rischio”, dalla Farmacap, all’AMA, a Risorse per
Roma, alla partecipata Roma Multiservizi, fino alla serie di cooperative
sociali e di lavoro, che complessivamente e con il personale comunale (circa
24.000 dipendenti e oltre 2000 precarie), raggiunge una massa di forza lavoro
di 60.000 persone, utilizzate per erogare servizi, attività, funzioni nella
città Capitale d’Italia. Una serie di situazioni critiche, sulle quali vi è un forte intervento delle strutture USI.            



Sono state date risposte ad alcune
perplessità e dubbi, sulla questione di possibile cambio di CCNL di riferimento (vociferato in azienda, da Federculture
a Enti Locali, che adesso ha un “costo del lavoro” più basso rispetto a quello
privato in vigore), sui possibili percorsi di (eventuale) ricollocazione. l’Usi
e i delegati sindacali hanno RIBADITO CHE E’ NECESSARIA LA LOTTA ANCHE SU TEMPI
LUNGHI, LA COSTANTE INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE, NON SOLO TRA LAVORATORI E
LAVORATRICI MA ALLA STESSA CITTADINANZA, SU QUELLO CHE STA SUCCEDENDO, LA
COSTRUZIONE DI ADEGUATI RAPPORTI DI FORZA E IL COLLEGAMENTO TRA LE SITUAZIONI
DI LAVORO CHE SARANNO “COLPITE” COMUNQUE DAGLI EFFETI DEL DECRETO “SALVA ROMA”
E DAI TAGLI NEI BILANCI E NELLE PREVISIONI ECONOMICO FINANZIARIE PER I PROSSIMI
ANNI.


CONTATTI CHE SI SONO GIA’ PRESI E SI STANNO
PIAN PIANO CONSOLIDANDO, ANCHE IN VISTA DI UN FUTURO COORDINAMENTO TRA LE
SITUAZIONI DI LAVORO, sia delle c.d. aziende della “Holding Campidoglio” e delle
partecipate.


E’ stata APPROVATA, a larghissima
maggioranza, una mozione che, a partire dalla situazione in atto e in continua
evoluzione, dà mandato al sindacato autorganizzato USI di svolgere una funzione
di stimolo e di impulso sia sul “fronte interno” aziendale, che nelle relazioni
con Roma Capitale (anche per la verifica, a proposito di costi/benefici di una
internalizzazione di servizi) e per la promozione del coordinamento tra le
strutture aziendali e tra lavoratori e lavoratrici, non essendo interessati a fare
un ennesimo e sterile coordinamento tra gruppi sindacali e di “sigle”.


E’ STATA INDICATA, COME PROSSIMA
MOBILITAZIONE ANCHE PER I IDPNEDNETI DI ZETEMA, IN APPLICAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE CITTADINO PROCLAMATO
DALL’USI IL 5 FEBBRAIO, L’ADESIONE E PARTECIPAZIONE, per quanto possibile, ALLA
MANIFESTAZIONE GIA’ INDETTA PER IL 6 MARZO 2014, per il personale comunale, con
partenza da piazza della Bocca della Verità fino al Campidoglio (preavviso
tecnico fatto dalla Usb del Comune), alla quale la struttura Usi ha dato
adesione e indicazione di partecipazione, con successiva assemblea al
Campidoglio, come momento di estensione della mobilitazione, del percorso di
lotta alle aziende pubbliche, partecipate e del terzo settore coinvolte dagli
effetti dei provvedimenti “ammazza Roma”, per evitare divisioni e
frammentazioni settoriali, per dare un primo segnale di AUTODIFESA COLLETTIVA E
DI PIENA TUTELA DI SALARI, CONDIZIONI DI LAVORO E DI QUALITA’ DEI SERVIZI E ATTIVITA’
EROGATE, in forma solidale e collettiva, dal basso e partecipata.


La mobilitazione del 6 marzo pomeriggio,
serve anche per stimolare e proseguire il confronto con l’Amministrazione
capitolina, Gabinetto del Sindaco e Assemblea Capitolina.


UN PERCORSO LUNGO E UN LAVORO PAZIENTE DI
COLLEGAMENTO E CONSOLIDAMENTO DELLE LOTTE,
CHE HA COME SUO PRESUPPOSTO FONDAMENTALE
LA PARTECIPAZIONE DIRETTA E I RAPPORTI

DI FORZA.


Roma, 26/2/2014                           



Resoconto a cura della Segreteria
intercategoriale dell’Usi e della RSU USI a Zètema