Grazie Filippo per avere rilanciato questo documento e ti prego seguire con le successive puntate.
Stiamo assistendo a un indurimento della repressione e a una moltiplicazione degli arresti (no-tav, muos, precari Napoli, movimento per la casa Roma etc) ma anche a una sofisticazione delle provocazioni e delle “infiltrazioni”.
La cosa non è solo italiana: le nuove leggi sulla sicurezza recentemente approvate in Gran Bretagna e Spagna sono il segno di un nuovo corso delle politiche di repressione, corrispondenti a un crescente malessere della popolazione.
A questo bisogna rispondere accrescendo il livello, culturalmente e strategicamente, della nostra azione di resistenza, in particolare coordinando le nostre azioni e le nostre comunicazioni, rifuggendo da liderismi e protagonismi personali o di gruppo.
Sabato in piazza San Michele, al presidio in appoggio ai NO-TAV della Val di Susa e al movimento Salviamo le Apuane, sono convenuti partecipanti di altri gruppi di lotta a difesa del territorio e c’è stata sintonia sulla necessità di questo coordinamento orizzontale e di momenti di lotta comune.
In particolare occorre impegnarsi, a mio parere, in una azione di contro-informazione capillare e documentata che incida sull’opinione pubblica.
Segnalo il libro “Dove sono le ragioni del si? – La ‘Tav in Val di Susa’ nella società della conoscenza” di G. Calafati, docente di Analisi delle Politiche Pubbliche ad Ancona, che come esercitazione coi suoi studenti hanno analizzato le argomentazioni a favore del “SI” alla Tav Torino-Lione negli articoli dei tre grandi giornali nazionali “Repubblica” “Corriere” e “Stampa”. Argomentazioni? Luoghi comuni, banalità, farfugliamenti. Squallore di giornalisti noti e di personaggi politici intervistati (Mercedes Bresso, Fausto Bertinotti, Emma Bonino, Sergio Chiamparino, ex ministri dei lavori pubblici, e… Barbara Spinelli ! Proprio lei, si. Basterebbe per radiarla dalla lista Tsripas!
Non conoscenza dei fatti, gaffes madornali, approssimazioni indegne da parte dei politici più coinvolti in quella che pure è una delle opere pubbliche più impegnative e costose degli ultimi decenni.
Questa è la classe politica che ci troviamo e questa è l’informazione che i grandi giornali nazionali forniscono.
Vanno battuti sul piano della contro-informazione e no degli slogan ! Occorre lavorare duro!
Aldo
Da: Forumlucca [
mailto:forumlucca-bounces@inventati.org] Per conto di aunchb
Inviato: martedì 25 febbraio 2014 11:08
A: Davide Valenti Radici; fed -; giuliano -; punk -; silvio -; emilia rosi; luca giovacchini; michele; nadia davini; paolo bianucci; pardo 99907; sara cocca; sara fioretta; sara genovese; simone; stefano ino; tone; ASA; asa; Donatella Cavagnaro; Emilio; Erica Cappuccio; Famiglia colombini; Federico; filippo -; francesca occhipinti; Ilaria Marcheschi; Irene Zaddach; marina seghi; Matteo asa; Mirco Sbucc; monica lorenzini; Silvana Rek; Stefano Citti; Franco Picone; Aldo Zanchetta 1; Armando Sestani; beppe corso; circolo araba fenice; città del sole; Clara Vanni; Cobas; daniela di vita; elisa del chierico; Emanuela; forum lucca; Francesca Mortelli; Franco Chiocca; Franco Fantozzi; gianpaolo marcucci; Giuseppe Cavalli; guelfo buchetti; Luca Sabatino; Manolo Strimpelli Nait Orkestra; manuel musetti; Mario Garrido; Maurizio Fatarella; medicina democratica; primomarzo2010lucca@???; Roberto Viani; rossella lena; Stefano Nannizzi
Oggetto: [Forumlucca] Perchè ‘La Repubblica’ è SI TAV?
Perchè ‘La Repubblica’ è SI TAV? <
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http://www.notav.info/wp-content/uploads/2013/12/repubblica_sitav.png> repubblica_sitav[aggiornato]Inizia oggi un piccolo viaggio a puntate a bassa velocità dentro interessanti meandri societari per analizzare se i quotidiani/media che scrivono di TAV Torino-Lione in salsa SI TAV siano neutri oppure no rispetto alla eventuale realizzazione della Torino-Lione.
Quando la linea editoriale pluriennale di un mezzo di comunicazione è favorevole al progetto di un’opera pubblica può essere per tante ragioni, il frutto del caso, la posizione personale di un determinato caporedattore locale, l’adesione ad un progetto politico oppure – spesso è così –uno specifico interesse economico della società editrice.
L’articolo 21 della Risoluzione del Consiglio d’Europa 1003 del 1° luglio 1993 definisce incompatibili con il corretto giornalismo investigativo campagne giornalistiche realizzate sulla base di prese di posizioni “al servizio di interessi particolari”, ma questo articolo evidentemente è rimasto sulla carta: è un dato di fatto che gli interessi particolari riescano a farsi strada eccome nel mondo della c.d. informazione o la determinino, basta pensare a Mediaset, utilizzata massivamente per le campagne personali e particolarissime dell’azionista di maggioranza.
Per una piena comprensione delle scelte editoriali e per valutare l’affidabilità o meno del messaggio divulgato, è quindi indispensabile conoscere chi controlla ogni determinato media.
Individuati i proprietari, cioè gli azionisti, bisognerà poi cercare i loro settori di attività e chiedersi, ad esempio nel caso delle opere pubbliche, se abbiano o potranno avere in futuro un interesse economico all’espansione delle infrastrutture. Se non ci sarà alcun tipo di collegamento, si potrà dire serenamente che la linea editoriale favorevole sia stata determinata dall’adesione ad un progetto o pensiero politico o da altri fattori incidentali/economicamente neutri.
Al contrario, se si scoprirà un potenziale o concreto beneficio per i proprietari del media, esempio dalla realizzazione e poi messa in esercizio di linee ferroviarie ad alta velocità, allora non si potrà dire che quel media sia neutro ed equidistante dalle posizioni sul campo pro o contro, nè il suo messaggio affidabile quanto quello di un altro media disinteressato.
Partiamo allora per questo viaggio alla ricerca di eventuali conflitti di interesse con La Repubblica, quotidiano di carta stampata e internet, che da anni, in particolare con la redazione di Repubblica Torino, sostiene una campagna contemporaneamente SI TAV e contro-NO TAV.
La Repubblica è il titolo di un quotidiano/prodotto editoriale del Gruppo Espresso S.p.A.
L’azionista di riferimento del Gruppo Espresso è CIR S.p.A., con il 53,8%.
Vediamo chi sono i suoi principali azionisti.
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Ad un’analisi ancora più approfondita (l’autore ringrazia l’osservatore Etico per la preziosa segnalazione), Bestinver Gestion S.A. la si ritrova anche dentro COFIDE (s’è visto, il primo azionista del gruppo CIR) con una quota del 16,4%.
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http://www.cofide.it/fileadmin/templates/doc/TORTAAZIONARIATO11_12_12.pdf.
Bestinver Gestion S.A. infine detiene direttamente l’1,9% di Gruppo Espresso S.p.A. al novembre 2013 (era il 2,2% al 18.4.2013)
(
http://www.gruppoespresso.it/index.php?id=38)
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Bestinver Gestion S.A. dunque, se fate le somme tra partecipazioni dirette ed indirette, è il secondo più importante proprietario del Gruppo l’Espresso S.p.A.
A questo punto vi chiederete perché insistere tanto su Bestinver, e la risposta è che Bestinver Gestion S.A. è controllato al 100% dal gruppo spagnolo Acciona, che fa molte cose tra cui costruire linee ferroviarie ad Alta Velocità e fornire corrente elettrica a linee ferroviarie (
http://www.acciona.es/lineas-de-negocio/proyectos-emblematicos/linea-de-alta-velocidad)
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Ricapitolando: Acciona S.A., società spagnola che costruisce, gestisce e mantiene linee ferroviarie ad AV, attraverso Bestinver controlla più del 20% del principale azionista di Gruppo L’Espresso S.p.A. e del suo prodotto editoriale ‘La Repubblica’.
Ma non solo.
CIR S.p.A. è anche l’azionista di maggioranza di Sorgenia S.p.A., una società italiana che si definisce il ‘secondo fornitore elettrico delle aziende italiane’ ed il primo ‘operatore privato nel mercato italiano dell’energia elettrica e del gas naturale’ e come tutti sanno, i treni ad AV vanno a corrente elettrica acquistata da fornitori, e così nel 2013 Acciona (azionista di CIR S.p.A. e quindi di Sorgenia S.p.A.) si è aggiudicata un appalto da 200 milioni di € dal governo spagnolo per alimentare le reti ferroviarie spagnole tradizionali e AV.
Torniamo allo scopo dell’inchiesta.
Si può dire che queste aziende (CIR S.p.A.-Acciona S.A.) siano disinteressate allo sviluppo delle linee AV ferroviarie?
Si può dire che siano disinteressate allo sviluppo delle linee AV ferroviarie in Italia? Considerate che Acciona S.A. con il suo gruppo non opera solo in Spagna, ma per fare un esempio, si era candidata a costruire il TAV in California e negli Emirati Arabi Uniti.
Si può ipotizzare che preferiscano un’espansione dei chilometri di cantieri da costruire ed un aumento della domanda di corrente elettrica?
Si può ipotizzare, estremizzando, che in Italia preferiscano il SI TAV anziché il NO TAV?
Certo, senza conoscere quello che capita nei consigli di amministrazione delle due società non è possibile stabilire o escludere un automatismo ‘potenziali interessi-linea editoriale SI TAV’, né è detto che i redattori locali di La Repubblica Torino che seguono le vicende TAV, come l’impareggiabile Meo Ponte, conoscano i retroscena e la distribuzione di quote societarie della società per cui lavorano.
Ma si può dire con sicurezza che la linea editoriale complessiva, che da anni fa opinione e pressione su lettori e politici, è nettamente in salsa SI TAV, e che sulla carta ci sono elementi che la possono spiegare. E questo, in conclusione, è un elemento su cui bisogna ragionare quando si leggono gli articoli di La Repubblica Torino…o quando si cercano, senza trovarle, inchieste e notizie scomode.
Alla prossima puntata.
John Siccardi