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Aihe: [nuovopci] La guerra civile in Ucraina mostra la natura reale dell’Unione Europea


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Comunicato CC 7/2014 - 22 febbraio 2014

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ALTRO CHE LISTA TSIPRAS E RIGENERAZIONE DELLA UE!

 

LA GUERRA CIVILE IN UCRAINA MOSTRA LA NATURA REALE DELL’UNIONE EUROPEA
E LA CATASTROFE IN CUI LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE DEI GRUPPI
IMPERIALISTI EUROPEI, AMERICANI E SIONISTI SPINGE IL MONDO!

 

PER CAMBIARE ROTTA C’È UNA SOLA VIA: LA RINASCITA DEL MOVIMENTO
COMUNISTA!

La guerra civile in Ucraina è la prova generale del futuro prossimo che
ci attende se non riusciamo a cambiare presto rotta. La Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti sta
precipitando il mondo in una catastrofe peggiore di quelle del passato.
Non solo si aggravano la miseria e l'abbrutimento prodotti dalla crisi
generale del capitalismo che in forme diverse imperversa in tutto il
mondo; non solo la guerra di sterminio non dichiarata uccide milioni di
uomini di fame, di emigrazione, di criminalità, di catastrofi naturali
prodotte dalla devastazione dell'ambiente e del territorio; ma la guerra
aperta coinvolge oramai direttamente una parte crescente dell'umanità:
dall'Ucraina alla Thailandia, dalla Siria a molti paesi dell'Africa, dal
Messico all'Afghanistan, all'Iraq, al Pakistan.

La crisi in cui nella seconda parte del secolo scorso si è impantanato
il movimento comunista cosciente e organizzato e il conseguente
esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria hanno ucciso
la fiducia che da un capo all'altro del mondo, a partire dalla
Rivoluzione d'Ottobre di quasi cento anni fa, per decenni aveva animato
gran parte dell'umanità, le classi sfruttate e i popoli oppressi, a
liberarsi dalla borghesia, dal clero e dalle altre classi dominanti e a
lottare contro le proprie stesse arretratezze, per cancellare il marchio
di millenni di oppressione di classe.

Oggi la rotta dell'umanità è nuovamente tracciata dalla borghesia
imperialista e dal clero, in particolare dal clero della Chiesa
Cattolica diretta dalla Corte Pontificia di Roma strettamente integrata
nella Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani
e sionisti. Questa è l'origine del marasma generale e dell'incubo a cui
dobbiamo far fronte oggi.

La crisi generale del capitalismo mette l'uno contro l'altra le maggiori
potenze imperialiste. Ogni gruppo imperialista deve assicurare la
valorizzazione del suo capitale. La massa del capitale finanziario ha
raggiunto dimensioni tali che non solo non è più di sollievo
all'economia reale capitalista ma la succhia e soffoca. Ogni potenza
imperialista deve assicurare stabilità al suo potere entro i confini del
suo Stato e a questo fine deve spogliare e devastare altri popoli e
paesi. Il sistema imperialista mondiale porta l'umanità alla guerra. La
Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e
sionisti è la troupe teatrale della resistibile catastrofe che incombe
su di noi. L'imperialismo USA guida la marcia. I suoi gruppi politici
reazionari, gli esponenti del governo reale degli USA, scrivono il
copione che l'assistente del Segretario di Stato USA agli affari
eurasiatici, Victoria Nuland, ha avuto la sfrontatezza di esporre
proprio a proposito della crisi in Ucraina: Vaffanculo l'Europa! I
neocon USA scrivono il copione e Obama recita la parte del capo nel
teatro dei burattini.

Corroso dalla crisi generale del capitalismo ma dotato di una potenza
militare e finanziaria unica nel mondo attuale, l'imperialismo USA
conduce una politica di sovversione in tutti i paesi dove vi sono
governi che ostacolano i suoi interessi e che non sono proni ai suoi
ordini: dalla Cina alla Siria, dal Venezuela alla Russia. In ogni paese,
proprio a causa dell'ordinamento sociale che vi regna, trova materia
infiammabile in abbondanza. Dilaga la sua opera di sovversione contro i
gruppi e gli Stati imperialisti concorrenti, a danno dei popoli oppressi
e delle classi sfruttate che sono usati dai gruppi imperialisti come
carne da macello, come pedine per i loro affari.

L'imperialismo USA cerca di fare con maggiore successo e su scala
maggiore quello che nel secolo scorso i nazifascisti di Hitler e
Mussolini cercarono di fare in Europa, nell'America del Sud e in Africa,
quello che i militaristi giapponesi cercarono di fare in Cina e in Asia.
Il loro progetto fallì perché allora in Russia vi era il saldo
ordinamento dell'Unione Sovietica guidata da Stalin, perché il Partito
comunista cinese di Mao Tse-tung prese la testa della rivoluzione di
nuova democrazia, perché la prima Internazionale Comunista chiamò tutti
i popoli europei alla Resistenza contro il nazifascismo e tutti i popoli
oppressi dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina alla lotta
antimperialista di liberazione nazionale.

Il percorso e lo sbocco del progetto di dominio del mondo messo in atto
in questi anni dall'imperialismo USA non dipenderà dalla potenza delle
sue armi, ma principalmente dai tempi e modi della rinascita del
movimento comunista. Noi comunisti dobbiamo assumercene la
responsabilità, imparando dall'esperienza della prima ondata della
rivoluzione proletaria per adempiere con successo il nostro compito.

L'Jugoslavia è stata da venti anni a questa parte un teatro esemplare
della lotta nella Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti per il predominio nel mondo: una lotta per
molti aspetti subdola o per interposta persona, ma non per questo meno
reale, come lo fu la guerra fredda. L'imperialismo USA è riuscito a
stabilire in gran parte dei paesi dell'Europa orientale ("la nuova
Europa") e in molti paesi asiatici una vasta rete di basi militari e di
agenzie di spionaggio e controllo, che non hanno scrupoli a ricorrere ad
assassini mirati, a sequestri di persona e a ricatti d'ogni genere per
fare andare le cose secondo i propri interessi, ovviamente nei limiti in
cui la borghesia per sua natura lo può fare, perché il capitalismo ha
leggi sue proprie che i suoi funzionari non riescono a modificare, anche
se le capissero.

In Ucraina in questi giorni le manovre dei gruppi e delle potenze
imperialiste si dispiegano ancora più chiaramente che nel passato.

Le "organizzazioni non governative" naziste degli imperialisti USA hanno
mobilitato con abbondanza di mezzi una parte importante delle masse
popolari contro il regime criminale oggi capeggiato da Viktor
Yanukovich, ieri dagli eroi della "rivoluzione arancione" del 2004,
Julia Tymoshenko & C. L'obiettivo del progetto è fare dell'Ucraina un
bastione dell'imperialismo USA, come la Polonia, l'Ungheria o il Kosovo,
ma più grande e più avanzato: un cuneo che deve impedire che si rafforzi
la collaborazione della borghesia imperialista europea, in particolare
franco-tedesca, con la Russia di Putin & C, fino a costituire una
concentrazione di forze economiche, finanziarie e militari in grado di
contendere alla borghesia imperialista USA il dominio del mondo.
Nell'attuazione di questo progetto l'imperialismo USA ha nemici ma anche
alleati potenti. La manovra USA in Ucraina non avrebbe potuto
dispiegarsi fino al punto che ha raggiunto e assumere le forme
territoriali che ha assunto, senza il concorso del Vaticano. La Corte
Pontificia ha ereditato dalla storia nella chiesa cattolico-orientale
uniate dell'Ucraina una rete di potere da sempre importante e
combattiva: essa è uno dei motori della rivolta in corso che ha le sue
basi principali appunto nella Ucraina occidentale. D'altra parte la
Corte Pontificia con la sua Chiesa è una potenza mondiale ed ha
interessi suoi propri che non coincidono con quelli della borghesia
franco-tedesca e che non persegue solo attraverso il governo della
Repubblica Pontificia italiana.

La rivolta di una parte importante delle masse popolari ucraine promossa
dall'imperialismo USA sembra diretta contro la Russia che per di più
proprio in Ucraina, a Sebastopoli in Crimea, ha la base principale della
sua marina del Mediterraneo. Ma circondando la Russia, l'obiettivo USA
non è solo eroderla pezzo dopo pezzo, ma soprattutto impedire la sua
alleanza con la Germania e la Francia. L'operazione USA è in realtà
diretta anche contro l'UE e la borghesia imperialista franco-tedesca.
Questa quindi, una volta partita la rivolta, non può stare a guardare e
lasciare agli USA il monopolio delle forze in rivolta contro Yanukovich.
Deve manovrare contro Yanukovich per avere influenza tra i rivoltosi, ma
deve soprattutto impedire che l'Ucraina diventi una nuova più grande
Polonia.

Il risultato è che migliaia di uomini e donne disperati, esasperati e
decisi a tutto, anche a morire, sospinti e armati da squadre di agenti
di "organizzazioni non governative" naziste USA e polacche, ma anche
italiane (vaticane), tedesche e francesi si battono senza tregua contro
gli agenti anch'essi abbrutiti di un potere criminale che ha già fatto
emigrare dall'Ucraina alcuni milioni di uomini e di donne che in Europa
fanno i rapinatori, le prostitute o i mestieri più miserabili (mentre
decine che non sono emigrati muoiono come minatori sottoterra nel loro
stesso paese). Milioni di uomini e donne disperati, esasperati e decisi
a tutto, anche a morire, sono pedine inconsapevoli e disperate di un
gioco tra imperialisti USA che vogliono impedire che Francia e Germania
si mettano d'accordo con la Russia, e gli imperialisti tedeschi e
francesi che cercano l'accordo con la Russia per aver la forza di far
fronte agli imperialisti USA.

È probabile che nella prima mano di questo gioco criminale gli USA
l'avranno vinta sulla UE, come Berlusconi l'ha vinta su Renzi: la destra
estrema obbliga la destra moderata a rincorrerla. Ma la vera questione
che noi comunisti dobbiamo porci è perché non siamo noi comunisti a
mobilitare e guidare le masse di disperati ed esasperati disposti a
tutto che la crisi generale del capitalismo mobilita, perché non siamo
noi comunisti a mobilitarli e guidarli a insorgere e vincere contro i
poteri criminali che li schiacciano, contro gli imperialisti che li
usano come pedine dei loro affari.

La risposta è: perché noi comunisti non abbiamo ancora tratto abbastanza
a fondo gli insegnamenti della prima ondata della rivoluzione
proletaria, non abbiamo ancora sviluppato abbastanza nella pratica
quegli insegnamenti, non li applichiamo ancora su scala abbastanza vasta
nel nostro lavoro. Il marxismo-leninismo-maoismo non è ancora la guida
dell'attività che effettivamente svolgiamo, lavoriamo ancora troppo alla
cieca, in maniera spontanea, guidati dal senso comune. Non abbiamo
ancora effettivamente, nella nostra pratica, superato i limiti che nel
secolo scorso hanno impedito ai comunisti di portare la prima ondata
della rivoluzione proletaria fino alla vittoria, fino all'instaurazione
del socialismo nei paesi imperialisti, nonostante l'eroismo di cui hanno
dato prova.

Alla vigilia della prima Guerra Mondiale, nel novembre del 1912, i
comunisti (che allora si chiamavano socialisti o socialdemocratici)
tennero un congresso straordinario a Basilea e in una solenne
Risoluzione unanimemente votata ammonirono i governi imperialisti
d'Europa che se avessero osato scatenare la guerra che era nell'aria, i
comunisti si sarebbero messi alla testa della rivolta delle masse
popolari e li avrebbero rovesciati. La Risoluzione è passata alla storia
per il contrasto tra quanto in essa i partiti socialisti proclamavano e
la condotta che la maggior parte di loro effettivamente tenne quando
nell'agosto del 1914 la guerra incominciò.

Il corso delle cose pone nuovamente noi comunisti in una situazione
analoga a quella di quegli anni, di un secolo fa. Oggi però sappiamo che
la rivoluzione socialista non scoppia: non diventeremo d'un colpo, quasi
per miracolo, capaci di fare quello che non facciamo già oggi. La
rivoluzione socialista la dobbiamo costruire, è una guerra popolare
rivoluzionaria che dobbiamo promuovere. Ed è la sola via per prevenire
la guerra verso cui la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti spinge il mondo o per fare della guerra
che la CI promuove la tomba definitiva dell'imperialismo. Il primo dei
paesi imperialisti che romperà le catene della CI, mostrerà la strada e
aprirà la via anche alle masse popolari degli altri paesi, oltre che
potersi giovare del loro appoggio.

In ogni paese imperialista i comunisti devono trovare e indicare alle
masse popolari la strada adatta alle condizioni specifiche del paese per
fare la rivoluzione, cioè per promuovere la guerra popolare
rivoluzionaria e mobilitarle e organizzarle perché la seguano. Ma in
definitiva tutte le vie per cambiare l'attuale corso delle cose si
sintetizzano in una via comune: nella rinascita del movimento comunista
cosciente e organizzato, rinascita che può avvenire solo facendo tesoro
degli insegnamenti delle vittorie e delle sconfitte della prima ondata
della rivoluzione proletaria, rinascita che certamente avverrà perché
noi comunisti la perseguiremo con sempre maggiore scienza e coscienza.

La concezione comunista del mondo non è una filosofia da cui si deduce
la realtà: è una scienza che guida chi la assimila e la usa per
trasformare la realtà, una scienza che viene verificata e arricchita
dalla pratica della trasformazione sociale. La rivoluzione socialista la
impariamo a fare facendola guidati dalla sua scienza, dalla concezione
comunista del mondo, dal marxismo-leninismo-maoismo.

Il compito principale di noi comunisti italiani oggi, consiste nel
mobilitare le masse popolari del nostro paese perché costituiscano un
loro governo d'emergenza che rompa le catene della Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti: il
primo indispensabile passo verso l'instaurazione del socialismo in
Italia.

AVANTI QUINDI COMPAGNI, NELL’ADEMPIERE IL NOSTRO COMPITO!

 

GLI OPERAI AVANZATI DEVONO COSTITUIRE IN OGNI AZIENDA ORGANIZZAZIONI
OPERAIE CHE OLTRE AD ASSUMERE LA DIREZIONE DELLE PROPRIE AZIENDE SI
COLLEGHINO CON LE OO DELLE ALTRE AZIENDE COSTITUENDO LA RETE DELLE
ISTITUZIONI DI BASE DEL NUOVO POTERE!

DEVONO “OCCUPARE LE FABBRICHE” PER SALVAGUARDARNE L’ESISTENZA E “USCIRE
DALLE FABBRICHE” PER MOBILITARE TUTTE LE MASSE POPOLARI A PORRE FINE AL
CORSO CATASTROFICO DELLE COSE CHE LA BORGHESIA E IL CLERO IMPONGONO: DUE
COMPITI INSCINDIBILMENTE CONNESSI TRA LORO!

 

TRASFORMARE LA RIBELLIONE E LA PROTESTA IN ORGANIZZAZIONE DELLE MASSE
POPOLARI FINO ALLA COSTITUZIONE DEL GOVERNO DI BLOCCO POPOLARE, IL
GOVERNO D’EMERGENZA DELLE MASSE POPOLARI ORGANIZZATE!

 

COSTITUIRE CLANDESTINAMENTE IN OGNI AZIENDA PRIVATA E PUBBLICA E IN
OGNI ZONA COMITATI DI PARTITO, MOLTIPLICARE LE OO E LE OP E FAVORIRE IL
LORO COORDINAMENTO E L’ORIENTAMENTO A COSTITUIRE UN LORO GOVERNO
D’EMERGENZA!

 

LA COSTITUZIONE DEL GOVERNO DI BLOCCO POPOLARE SARÀ UN PASSO VERSO
L’INSTAURAZIONE DEL SOCIALISMO!

 

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_ Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[7]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [7]_]._


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