*----- Messaggio Originale -----*
lettera dei familiari degli arrestati, se vuoi fai circolare , grazie m
http://www.tgmaddalena.it/wp-content/uploads/2014/02/Liberta.jpgIn
queste settimane avete sentito parlare di loro. Sono le persone
*arrestate il 9 dicembre con l'accusa, tutta da dimostrare, di aver
assaltato il cantiere Tav di Chiomonte.* In quell'assalto è stato
*danneggiato un compressore, non c'è stato un solo ferito*. Ma *l'accusa
è di terrorismo* perché "in quel contesto" e con le loro azioni presunte
"avrebbero potuto" creare panico nella popolazione e un grave danno al
Paese. Quale? *Un danno d'immagine. Ripetiamo: d'immagine*. L'accusa si
basa sulla potenzialità di quei comportamenti, ma non esistendo nel
nostro ordinamento il reato di terrorismo colposo, l'imputazione*è
quella di terrorismo vero e volontario. Quello, per intenderci, a cui la
memoria di tutti corre spontanea: le stragi degli anni 70 e 80, le bombe
sui treni e nelle piazze e, di recente, in aeroporti, metropolitane,
grattacieli.*
Il terrorismo contro persone ignare e inconsapevoli, che uccideva, che,
appunto, terrorizzava l'intera popolazione. Al contrario i nostri figli,
fratelli, sorelle hanno sempre avuto rispetto della vita degli altri.
*Sono persone generose, hanno idee, vogliono un mondo migliore e lottano
per averlo. Si sono battuti contro ogni forma di razzismo, denunciando
gli orrori nei Cie, per cui oggi ci si indigna, prima ancora che li
scoprissero organi di stampa e opinione pubblica.* Hanno creato spazi e
momenti di confronto. Hanno scelto di difendere la vita di un
territorio, non di terrorizzarne la popolazione. Tutti i valsusini ve lo
diranno, come stanno continuando a fare attraverso i loro siti.*E' forse
questa la popolazione che sarebbe terrorizzata? E può un compressore
incendiato creare un grave danno al Paese?*
Le persone arrestate stanno pagando lo scotto di un Paese in crisi di
credibilità. Ed ecco allora che diventano all'improvviso terroristi per
danno d'immagine con le stesse pene, pesantissime, di chi ha ucciso, di
chi voleva uccidere. *E' un passaggio inaccettabile in una democrazia.*
*Se vincesse questa tesi, da domani, chiunque contesterà una scelta
fatta dall'alto potrebbe essere accusato delle stesse cose perché, in
teoria, potrebbe mettere in cattiva luce il Paese, potrebbe essere
accusato di provocare, potenzialmente, un danno d'immagine. E' la
libertà di tutti che è in pericolo. E non è una libertà da dare per
scontata.*
Per il reato di terrorismo non sono previsti gli arresti domiciliari ma
la*detenzione in regime di alta sicurezza che comporta l'isolamento,*
due ore d'aria al giorno, quattro ore di colloqui al mese. *Le lettere
tutte controllate, inviate alla procura, protocollate, arrivano a loro e
a noi con estrema lentezza, oppure non arrivano affatto*. Ora sono stati
trasferiti in un altro carcere di *Alta Sorveglianza, lontano dalla loro
città di origine*. Una distanza che li separa ancora di più dagli
affetti delle loro famiglie e dei loro cari, con ulteriori
incomprensibili vessazioni come la _*sospensione dei colloqui, il
divieto di incontro e in alcuni casi l'isolamento totale.*_ Tutto questo
prima *ancora di un processo, perché sono "pericolosi" grazie a
un'interpretazione giudiziaria che non trova riscontro nei fatti.*
Questa lettera si rivolge:
Ai giornali, alle Tv, ai mass media, perché recuperino il loro compito
di informare, perché valutino tutti gli aspetti, perché trobino il
coraggio di indignarsi di fronte al paradosso di una persona che rischia
una condanna durissima non per aver trucidato qualcuno ma perché,
secondo l'accusa, avrebbe danneggiato una macchina o sarebbe stato
presente quando è stato fatto..
Agli intellettuali, perché facciano sentire la loro voce. Perché
agiscano prima che il nostro Paese diventi un posto invivibile in cui
chi si oppone, chi pensa che una grande opera debba servire ai cittadini
e non a racimolare qualche spicciolo dall'Ue, sia considerato una
ricchezza e non un terrorista.
Alla *società intera e in particolare alle famiglie come le nostre che
stanno crescendo con grande preoccupazione e fatica i propri figli in
questo Paese, insegnando loro a non voltare lo sguardo, a restare vicini
a chi è nel giusto e ha bisogno di noi.*
Grazie
*I familiari di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò*
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lettera dei familiari degli arrestati, se vuoi fai circolare , grazie
m
In
queste settimane avete sentito parlare di loro. Sono le persone
arrestate il 9 dicembre con laccusa, tutta da dimostrare, di aver
assaltato il cantiere Tav di Chiomonte. In quellassalto è stato
danneggiato un compressore, non cè stato un solo ferito. Ma
laccusa è di terrorismo perché in quel contesto e con le
loro azioni presunte avrebbero potuto creare panico nella popolazione e un
grave danno al Paese. Quale? Un danno dimmagine. Ripetiamo:
dimmagine. Laccusa si basa sulla potenzialità di quei comportamenti,
ma non esistendo nel nostro ordinamento il reato di terrorismo colposo,
limputazione è quella di terrorismo vero e volontario. Quello, per
intenderci, a cui la memoria di tutti corre spontanea: le stragi degli anni 70 e
80, le bombe sui treni e nelle piazze e, di recente, in aeroporti,
metropolitane, grattacieli.
Il terrorismo contro persone ignare e inconsapevoli, che uccideva, che,
appunto, terrorizzava lintera popolazione. Al contrario i nostri figli,
fratelli, sorelle hanno sempre avuto rispetto della vita degli altri.
Sono persone generose, hanno idee, vogliono un mondo migliore e lottano
per averlo. Si sono battuti contro ogni forma di razzismo, denunciando gli
orrori nei Cie, per cui oggi ci si indigna, prima ancora che li scoprissero
organi di stampa e opinione pubblica. Hanno creato spazi e momenti di
confronto. Hanno scelto di difendere la vita di un territorio, non di
terrorizzarne la popolazione. Tutti i valsusini ve lo diranno, come stanno
continuando a fare attraverso i loro siti. E forse questa la
popolazione che sarebbe terrorizzata? E può un compressore incendiato creare un
grave danno al Paese?
Le persone arrestate stanno pagando lo scotto di un Paese in crisi di
credibilità. Ed ecco allora che diventano allimprovviso terroristi per danno
dimmagine con le stesse pene, pesantissime, di chi ha ucciso, di chi voleva
uccidere. E un passaggio inaccettabile in una democrazia.
Se vincesse questa tesi, da domani, chiunque contesterà una scelta fatta
dallalto potrebbe essere accusato delle stesse cose perché, in teoria, potrebbe
mettere in cattiva luce il Paese, potrebbe essere accusato di provocare,
potenzialmente, un danno dimmagine. E la libertà di tutti che è in pericolo. E
non è una libertà da dare per scontata.
Per il reato di terrorismo non sono previsti gli arresti domiciliari ma
la detenzione in regime di alta sicurezza che comporta
lisolamento, due ore daria al giorno, quattro ore di colloqui al
mese. Le lettere tutte controllate, inviate alla procura, protocollate,
arrivano a loro e a noi con estrema lentezza, oppure non arrivano
affatto. Ora sono stati trasferiti in un altro carcere di Alta
Sorveglianza, lontano dalla loro città di origine. Una distanza che li
separa ancora di più dagli affetti delle loro famiglie e dei loro cari, con
ulteriori incomprensibili vessazioni come la sospensione dei colloqui, il divieto
di incontro e in alcuni casi lisolamento totale. Tutto questo
prima ancora di un processo, perché sono pericolosi grazie a
uninterpretazione giudiziaria che non trova riscontro nei fatti.
Questa lettera si rivolge:
Ai giornali, alle Tv, ai mass media, perché recuperino il loro compito di
informare, perché valutino tutti gli aspetti, perché trobino il coraggio di
indignarsi di fronte al paradosso di una persona che rischia una condanna
durissima non per aver trucidato qualcuno ma perché, secondo laccusa, avrebbe
danneggiato una macchina o sarebbe stato presente quando è stato fatto..
Agli intellettuali, perché facciano sentire la loro voce. Perché agiscano
prima che il nostro Paese diventi un posto invivibile in cui chi si oppone, chi
pensa che una grande opera debba servire ai cittadini e non a racimolare qualche
spicciolo dallUe, sia considerato una ricchezza e non un terrorista.
Alla società intera e in particolare alle famiglie come le nostre che
stanno crescendo con grande preoccupazione e fatica i propri figli in questo
Paese, insegnando loro a non voltare lo sguardo, a restare vicini a chi è nel
giusto e ha bisogno di noi.
Grazie
I familiari di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò
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