[NuovoLab] 611° ora in silenzio pe rla pace

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Szerző: norma
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Tárgy: [NuovoLab] 611° ora in silenzio pe rla pace






Mercoledì 12 febbraio dalle 18 alle 19
      sui gradini del palazzo ducale di genova, 611° ora in sielnzio per
      la pace.

      Incollo il volantino che verrà distribuito, una lettera aperta di
      adre Alex Zanotelli

      Altre info su 
www.orainsilenzioperlapace.org



L’Africa
            dimenticata

Zanotelli, 24.1.2014
Caro/a giornalista,
So quanto sia difficile fare oggi il giornalista in
        Italia, dentro un
        sistema in cui i media sono nelle mani dei potentati
        economico-finanziari.

Per questo non ti scrivo per chiederti l’eroismo, anche se
        in Italia
        abbiamo avuto tanti giornalisti, che hanno pagato con il sangue,
        il coraggio di
        dire la verità al potere , sia esso politico,
        economico-finanziario o mafioso.

Ti scrivo solo per chiederti di mettere qualche
        ‘sassolino’
        nell’ingranaggio dell’informazione, facendo passare qualche
        notizia in più sui
        drammi dei più poveri, soprattutto del sud del mondo.

Ti confesso che mi fa tanto male vedere come
        l’informazione in questo
        paese sia così provinciale, così centrata sui nostri problemi,
        così persa nei
        meandri dei pettegolezzi della nostra vita politica e sociale.

Come missionario sono profondamente indignato per il
        pochissimo spazio
        dato alle gravi crisi che attanagliano il sud del mondo, in
        particolare
        dell’Africa, il continente più vicino a noi. (E solo grazie alle
        testate
        missionarie, che gira qualche notizia in più e non nel grande
        circuito dei
        media). Non riesco a capire come, per esempio, si parli così
        poco delle
        tragedie in atto in quel continente. Penso all’attuale guerra
        civile in Sud Sudan,
        con migliaia di morti e centinaia di migliaia di rifugiati.
        Penso alla
        drammatica situazione della Repubblica Centrafricana, dove si è
        innescata
        un’altra spaventosa guerra fratricida. Penso ai bombardamenti in
        atto nel Sudan
        contro il popolo Nuba, da parte dell’esercito di Khartoum. Penso
        a tutta la
        zona saheliana che vive una stagione di grave instabilità.

Siamo di fronte a immensi drammi umani, a massacri di
        popolazioni inermi,
        a milioni di rifugiati che ora premono alle porte dell’Europa. E
        tutto questo
        in un incredibile silenzio stampa.

Ricevo ogni giorno appelli di missionari che chiedono di
        far conoscere i
        drammi dei loro popoli. Ma è quasi impossibile far passare tutto
        questo nei
        media nazionali. Siamo di fronte alla ‘globalizzazione
        dell’indifferenza’, come
        ha detto papa Francesco a Lampedusa.

Caro giornalista, mi appello a te, alla tua umanità, per
        ché tu possa
        darci una mano a far conoscere il grido di dolore di tanti
        uomini, donne e
        bambini. Te lo chiedo perché porto, da una vita, nel mia carne,
        la loro
        sofferenza. Ma anche perché come giornalista, ho pagato caro
        l’aver detto la
        verità al potere. Caro giornalista, vorrei che anche tu potessi
        aiutarci,
        invitando i tuoi colleghi a fare altrettanto. Se tanti
        giornalisti della carta
        stampata, del web, della radio e della televisione dessero solo
        un piccolo
        contributo, avremmo un miracolo informatico.

Caro collega, non ti chiedo l’eroismo, ma solo un po’ più
        di coraggio e
        di passione





    
        
            
                
            
        
        
            
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