[autorgstudbo] Ven 14/2 Fermento: discussione su "Utopie let…

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Autore: News AutOrg.anizzazione Stud.entesca BO
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To: autorgstudbo, forum, espress
Oggetto: [autorgstudbo] Ven 14/2 Fermento: discussione su "Utopie letali"
VENERDI' 14 FEBBRAIO'014 alle 20
@ Vag61 - Spazio libero autogestito in via P.Fabbri 110

Per la rassegna "Fermento", vini e libri non omologati:

- Dalle 20 cena sociale a tema e presentazione di vini dei piccoli
produttori indipendenti.

- Alle 21,30 discussione su "Utopie letali" (Jaka Book) con l'autore
Carlo Formenti, Valerio Romitelli (Università di Bologna), Franco
'Bifo' Berardi e Gigi Roggero (Commonware)

Link: http://vag61.noblogs.org/post/2014/01/25/fermento-discussione-su-utopie-letali/

__ Utopie letali __

Il libro di Carlo Formenti è una dura polemica contro l'idea
postmoderna di libertà, è un tentativodi interpretare le quattro
grandi sfide del nostro tempo: crisi economica, nuova composizione di
classe, organizzazione politica delle lotte, transizione a una società
postcapitalista.

Nelle pagine di "Utopie Letali" l'autore si chiede cosa hanno in
comune l'ideologia liberal liberista che domina il mondo dagli anni
Ottanta del secolo scorso, i movimenti sociali che hanno rimpiazzato
le sinistre radicali, i populismi di destra e di sinistra che
contendono l'egemonia ai partiti politici, le teorie rivoluzionarie di
Toni Negri e David Graeber? Per Formenti, in apparenza si tratta di
fenomeni politici eterogenei, se non del tutto incompatibili, ma un
esame più attento rivela che presentano molti tratti comuni: danno per
scontato il tramonto irreversibile delle ideologie novecentesche; sono
radicalmente antistatalisti; valutano positivamente (sia pure per
ragioni diverse) i processi di globalizzazione economica, sociale e
politica; vedono nel lavoro immateriale l'unico protagonista del
futuro; sono più attenti ai diritti individuali che ai diritti
collettivi; esaltano il ruolo progressivo, democratizzante e
liberatorio delle tecnologie digitali (Internet su tutte); sono
convinti che la società si sviluppi obbedendo a logiche spontanee e
immanenti.

In una parola: si tratta di altrettante declinazioni di un'unica
visione utopica, e cioè di quell'ideologia postmoderna
(postindustriale, postfordista, postmateriale, postideologica,
postpolitica, ecc.) che concepisce l'inizio nel nuovo millennio come
soglia d'ingresso in una novella Belle Époque, regno della libertà e
dell'abbondanza, a portata di mano per tutti gli altri.

Per l'autore sono utopie letali che hanno addormentato il nostro
spirito critico e indebolito la nostra capacità di leggere, dietro la
maschera dorata dell'orgia finanzcapitalista, l'orrore
dell'immiserimento di larghe masse popolari in Occidente e del
supersfruttamento di centinaia di milioni di nuovi operai nei Paesi in
via di sviluppo, che hanno hanno rimosso il conflitto di classe, che
ignorano la necessità di organizzarlo politicamente.

__ Carlo Formenti __

E' nato nel 1947 a Zurigo. Laureato in Scienze politiche, nel 1980
inizia la carriera giornalistica come caporedattore del mensile
"Alfabeta". Nel 1989 entra nella redazione de "l'Europeo" e l'anno
successivo si trasferisce al "Corriere della Sera", con cui tuttora
collabora. Dal 2002 al 2012 ha insegnato Teoria e tecnica dei nuovi
media presso l'Università di Lecce. Pubblicazioni: La fine del valore
d'uso (Feltrinelli 1980); Prometeo e Hermes (Liguori 1988); Piccole
apocalissi (Cortina 1991); Incantati dalla Rete (Cortina 2000);
Mercanti di futuro (Einaudi 2002); Cybersoviet (Cortina 2008); Felici
e sfruttati (Università Bocconi Editore 2011).

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