A CHI RITIENE CHE LA DIFESA DEL BENE COMUNE VAL DI SUSA PORTATA AVANTI DAI
NO TAV SIA UNA LOTTA CHE CI RIGUARDA. PERDERE O VINCERE IN VAL DI SUSA
SIGNIFICA PERDERE O VIVERE IN TUTTA ITALIA
Non ci dilunghiamo sullobbrobrio della linea TAV Torino-Lione, uno spreco
enorme e inutile di denaro, che finirebbe di devastare una valle già
stracarica di grandi opere. Speriamo siate bene già informati al riguardo.
Chi è solidale deve ora dimostrarlo ora con urgenza.
Come vedete dal messaggio sottostante alla locandina la procura di Torino
sez. Susa ha avuto la mano pesante contro alcuni rappresentanti del
movimento.
Per di più venerdì scorso il movimento ha ricevuto la comunicazione di
avere 10 gg per pagare la cifra di 215.000 della quale si parla nel
comunicato.
La solidarietà di vari simpatizzanti di varie parti dItalia ha già raccolto
e inviato circa 120.000 E dopo lappello ma ne mancano ancora quasi 100mila.
Certamente altri stanno arrivando ma è il momento di fare ogni sforzo
possibile. Anche tanti 10 E sono preziosi, se non potete di più. Grazie!
Gli amici lucchesi della Val di Susa hanno organizzato per il giorno 28
unapericena per raccogliere contributi ma la recentissima comunicazione dei
10 gg di tempo (scadono sabato prossimo) ci obbliga a fare uno sforzo.
Da parte ns anticipiamo i presunti ricavi dellapericena. Chi è solidale e
vuole contribuire può comunicare già da ora la sua presenza per consentire
una migliore stima del possibile ricavo. Chi ritiene di non poter
partecipare alla cena può inviare il suo contributo seguendo le indicazioni
sottostanti o lasciare una busta con la sua offerta con scritto pro NO-TAV
presso la libreria Lucca Libri entro mercoledì sera.
manifesto frontespizio 2
Manifesto retro2
COLPEVOLI DI DIFENDERE LA NOSTRA TERRA E I BENI COMUNI.
CHIEDIAMO A TUTTI UN APPOGGIO E UNA SOLIDARIETA CONCRETA.
Il tribunale ordinario di Torino, sezione distaccata di Susa, in data
7/1/2014 depositata in data 14/1/14 ha sentenziato: "dichiara tenuti e
condanna Alberto Perino, Loredana Bellone e Giorgio Vair, in solido tra di
loro, al pagamento a parte attrice [LTF] di euro 191.966,29 a titolo di
risarcimento del danno;" oltre al pagamento sempre a LTF di euro 22.214,11
per spese legali, per un importo totale di euro 214.180,40. La causa civile
era stata intentata da LTF perché a suo dire gli era stato impedito di fare
in zona autoporto di Susa il sondaggio S68 la notte tra l11 e il 12 gennaio
del 2010. I sondaggi S68 e S69 erano inutili e infatti non sono mai stati
fatti né riproposti sia nel progetto preliminare sia nel progetto definitivo
presentato per la tratta internazionale del TAV Torino Lyon.
Quella notte, all'autoporto centinaia di manifestanti erano sulla strada di
accesso all'area per impedire l'avvio del sondaggio. La DIGOS aveva detto
che non sarebbero arrivate le forze di polizia per sgomberare il terreno dai
manifestanti ma che sarebbero venuti gentilmente a chiedere di poter fare il
sondaggio, se avessimo rifiutato se ne sarebbero andati. E così avvenne.
Poi si scoprì che era una trappola per tagliare le gambe ai NO TAV con una
nuova tecnica: richiesta di danni immaginari per centinaia di migliaia di
euro a carico di qualche personaggio del movimento.
LTF aveva nascostamente stipulato un contratto di utilizzo di due aree di
circa 150 mq cadauna, mai registrato, con la CONSEPI spa, che vantava un
diritto di superficie sullarea di proprietà del comune di Susa per una
cifra completamente folle: 40.000 euro per i primi quattro giorni e 13.500
euro al dì per i giorni successivi per un totale dichiarato di 161.400 euro
IVA compresa. Questo contratto serviva solo per gonfiare i costi e quindi la
richiesta di danno. In merito la CONSEPI SPA nella relazione di bilancio
2010 scriveva testualmente:
Si tratta di una vicenda a tutti ormai ben nota e che risale ad un periodo
nel quale lattività dei corsi di guida sicura di Consepi, rivolti
soprattutto ai ragazzi neopatentati erano al amassimo del loro svolgimento.
.La Società interpellata dalla stessa Prefettura oltre che da LTF, fece
chiaramente presente tali considerazioni chiedendo un rinvio di qualche
settimana dei sondaggi, rimarcando il fatto che se questi fossero stati
procrastinati lonere per LTF sarebbe stato di gran lunga inferiore a quelli
che contrattualmente si assumevano.
. Lonere sopportato da LTF deriva
pertanto dal fatto che questultima e la Prefettura, nonostante le esplicite
richieste di rinvio di Consepi, sono state irremovibili sulle date dei
sondaggi.
Infatti LTF aveva stipulato con la CONSEPI, in violazione di ogni principio
di buon andamento della gestione dei fondi pubblici, una scrittura privata
per accedere ai predetti terreni, sborsando ben 161.400 euro alla stessa
CONSEPI per avere in concessione un terreno di pochi metri quadrati già
oggetto di una autorizzazione amministrativa per occupazione temporanea a
costo quasi zero, come prevede la legge italiana sugli espropri ed
occupazioni temporanee.
Il fatto che sia del tutto ingiustificata la somma pagata da LTF a CONSEPI è
sancita in modo inequivocabile anche dalla Commissione Europea che, come
confermato dallOLAF (Ufficio antifrode europreo) rispondendo ad una nostra
segnalazione in merito, con la lettera Prot. N° OF/2010/0759 in data
29/10/2013 affermava che La Commissione Europea non ha pagato le spese in
quanto non ammissibili
Il fatto che tutta linutile campagna di sondaggi di inizio 2010 fosse solo
un colossale bluff per dire allU.E. che i lavori erano iniziati, è
testimoniato dal fatto che dei 34 sondaggi previsti ne furono effettuati
soltanto 5 per una lunghezza complessiva di metri lineari 243 rispetto ai
4.418 metri lineari previsti.
Ora gli avvocati del movimento presenteranno appello, ma essendo una causa
civile, se LTF pretende il pagamento immediato, occorrerà pagare al fine di
evitare pignoramenti o ipoteche sui beni delle tre persone condannate al
risarcimento.
Il MOVIMENTO NO TAV non ha le possibilità economiche per fare fronte a
queste pretese. Tutto questo è stato concertato e messo in atto solo al fine
di stroncare la nostra lotta.
Non a caso sul quotidiano La Stampa del 22 settembre 2010, poco prima
dellinizio della causa, si leggeva Il ricorso alla causa civile contro i
No Tav potrebbe così diventare uno strumento di dissuasione che i soggetti
incaricati della progettazione o dellesecuzione dei lavori potrebbero
utilizzare per contenere la protesta.
Il MOVIMENTO NO TAV sta già sostenendo un pesantissimo onere per le difese
legali, a cui si aggiunge questa batosta tremenda, che da solo non può
sopportare. Per questo, con molta umiltà, ma altrettanta dignità e fiducia,
chiede a tutti quelli che ci dicono: Non mollate!, Siete lunica speranza
di questo Paese, Resistete anche per noi di dare un concreto appoggio
aiutandoci economicamente in modo che possiamo resistere ancora contro
questo Stato e questi Poteri Forti e mafiosi che ci vogliono per sempre a
cuccia e buoni.
Ci sono più di 400 persone indagate per questa resistenza contro unopera
imposta, inutile e devastante sia per lambiente sia per le finanze di
questo Stato e che impedisce di fare tutte le altre piccole opere utili.
ANCHE UTILIZZANDO QUESTI SPORCHI MEZZI NON RIUSCIRANNO A FERMARE LA
RESISTENZA DEL POPOLO NO TAV.
Aiutateci a resistere, grazie.
MOVIMENTO NO TAV
I contributi devono essere versati esclusivamente sul conto corrente postale
per le spese legali NO TAV n.1004906838 - IBAN -
IT22L0760101000001004906838 intestato a Pietro Davy