Prendiamo La Stampa come esempio collettivo e sintetico. Il giornale della
Fiat accusa strillando questo titolo: «Cosa faresti in auto con la
Boldrini? Grillo scatena gli attivisti sui social»
Il dato di fatto
Il post su FB di Grillo in realtà suonava, e così dice l'articolo della
Stampa in contrasto col titolo redazionale, «Cosa succederebbe se ti
trovassi la Boldrini in macchina?». Cosa ben diversa, perché succederebbe
se non è il faresti con che evoca subito il pecoreccio sai che je
farebbi. Il post introduceva infatti un video che io non ritengo
divertente, ma nemmeno sessista. Nel classico cliché dellintervista in
viaggio, il video si immagina un militante 5 Stelle che improvvisamente
scopre di avere in auto la Boldrini e quindi mentre guida inizia a
cantargliele, in modo ironico, senza insulti né tanto meno minacce di tipo
sessuale. Un video a mio avviso un po noiosetto, non certo «una istigazione
alla violenza» come ha falsamente affermato da Fabio Fazio lonorevole
Boldrini. Può controllare chiunque voglia andare oltre alla versione del
Minculpop federato di La Repubblica, La Stampa, Rai, eccetera.
Le minacce di stupro sul profilo FB di grillo
Odiose, certo. Senza scuse, certo. Per le quali esprimo la mia totale e
incondizionata solidarietà alla donna Laura Boldrini e sempre lesprimerò.
Detto ciò, ci sono almeno due considerazioni politiche da fare.
Per prima cosa occorre chiedersi quanti siano stati questi truculenti
messaggi in relazione a un profilo FB con 748.936 fan. Solo una frazione
microscopica. E di questo tutti avrebbero dovuto essere felici. Ma non è
stato così.
In secondo luogo, strumenti come FB sono in mano a tutti. Anche ai
provocatori. E una possibilità da considerare, anche se un movimento con
milioni di voti con ogni probabilità si trascina dietro anche qualche
imbecille. Limportante è che quando gli imbecilli escono allo scoperto
siano stoppati. Cosa che i 5 Stelle hanno prontamente fatto. Infatti le
minacce e gli insulti sessisti alla Boldrini sono stati postati di notte e
appena scoperti sono stati rimossi. Non solo, il M5S ha dichiarato, cito:
«Chi ha scritto le minacce può essere querelato tranquillamente. La rete è
libera e deve rimanere libera ma ognuno si assume le proprie
responsabilità».