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Lähettäjä: Aldo Zanchetta
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Aihe: [Forumlucca] Non sono io (A.Z.), è Saxo Bank (una banca danese che opera in Italia)

Solo questo commento è mio : ninna nanna, belli di mamma…. Buoni sonni! Aldo


A proposito, avevate letto l’articolo di Ambrose Pritchard, uno stimato
giornalista inglese, sul Sacro Romano ImpEURO che avevo mandato mesi fa? Lo
devo riproporre?


Italiani e greci nel 2020 giardinieri, fattori, osti per i nuovi padroni
germanici.


A Roma hanno cambiato i versi famosi “Francia o Spagna purché se magna” in
“Francia o Germagna, qua un se magna”





L’Italia svende le sue imprese. Chi le compra? La Germania


in Notizie Economiche <http://www.forexinfo.it/-Notizie-Economiche->

di <http://www.forexinfo.it/_Vittoria-Patane_> Vittoria Patanè | 3 Febbraio
2014 - 12:00



Sempre più PMI italiane afflitte dalla recessione vengono comprate dai
tedeschi a prezzi stracciati. Italia in saldo





Le PMI italiane sono in saldo. Ormai, purtroppo, non è una novità.
Recessione, credit crunch e cuneo fiscale non stanno lasciando scampo alle
nostre imprese e sempre più persone decidono di cessare la propria attività
strozzate da una crisi che non accenna a fermarsi.

Ma chi è che fa incetta delle nostre aziende? I tedeschi, la cui economia
continua ad essere florida e colma di liquidità, grazie ai finanziamenti a
basso costo disponibili in Germania e a quel surplus delle partite correnti
che, sebbene condannato più volte dalla Commissione Europea, continua a
mantenersi straordinariamente alto.

PMI in svendita

Come riporta l’autorevole quotidiano inglese Financial Times infatti, nel
corso del 2013, 23 pmi italiane sono state vendute ai tedeschi a prezzi
relativamente bassi. A queste 23, si aggiungono le 20 dell’anno prima.

In due anni insomma 43 aziende italiane sono diventate tedesche. E non
parliamo di piccole realtà, ma di società come a pH di Tavernelle Val di
Pesa, vicino a Firenze, uno dei più grandi fornitori del nostro paese attivo
nel settore del food testing, svenduto alla TÜV SÜD di Monaco di Baviera.

Carlos Mack, legal adviser di Lehel Invest Bayern, spiega come la sede
centrale di molte PMI italiane sia stata trasferita, in silenzio e con
discrezione, in Germania:

L’obiettivo è quello di spostare gli asset più di valore (marchi, brevetti,
management, liste di clienti) lontano dall’Italia, dove è più facile trovare
finanziamenti da banche non italiane»

Insomma le grandi aziende tedesche acquisiscono i loro subfornitori italiani
a prezzi vantaggiosi, approfittando delle difficoltà che queste PMI si
trovano ad affrontare in Italia. Per loro è, allo stesso tempo, un modo di
investire e di assicurarsi che le forniture che arrivano dal nostro paese
non cessino a causa della crisi.

I problemi fondamentali che si potrebbero presentare però a questo punto
sarebbero due: perdita di posti di lavoro in Italia, ma anche di pezzi
importanti della nostra industria che, a lungo termine, potrebbero
comportare pesanti conseguenze per l’assetto italiano.

Le PMI italiane diventano tedesche. Per quanto ancora continuerà questa
svendita?