Autore: Sean Patrick Casey Data: To: Autorganizzazione Studentesca CC: No Gelmini SciPol Bologna, Assemblea Antifascista Permanente, Collettivo SPA, Circolo Anarchico Camillo Berneri Oggetto: [Nogelminispbo] NO AI RESPINGIMENTI SCOLASTICI PRESIDIO-CONFERENZA STAMPA: lunedì 3 febbraio
*NO AI RESPINGIMENTI SCOLASTICI*
PRESIDIO-CONFERENZA STAMPA: lunedì 3 febbraio alle ore 12
davanti all'Ufficio Scolastico della provincia di Bologna, Via de'
Castagnoli 1, Bologna.
Il caso del bambino bengalese "respinto" dalla scuola dell'obbligo,
denunciato dalla Scuola di Italiano con Migranti (SIM) di XM24 lo scorso
dicembre, ha gettato luce su una situazione prima ignorata dai media e
dalle istituzioni: il rischio concreto che *bambini e bambine che arrivino
in Italia ad anno scolastico già iniziato, o dopo la scadenza per le
pre-iscrizioni, restino fuori dalle scuole, con la giustificazione che "non
ci sono posti". Ciò in chiara violazione del principio costituzionale del
diritto all'istruzione.*
*Nel giorno di apertura delle pre-iscrizioni alle scuole, lunedì 3
febbraio, convochiamo una conferenza stampa alle ore 12 davanti alla sede
dell'Ufficio Scolastico della provincia di Bologna (Via de' Castagnoli 1,
Bologna), per denunciare che, anche se il singolo caso del bambino
bengalese è stato risolto, nulla è stato fatto per risolvere i problemi
strutturali che avevano causato la sua esclusione dalla scuola. Vogliamo
quindi dire pubblicamente che siamo pronti a denunciare ulteriori casi
simili e a lottare contro ogni discriminazione, avviando anche azioni
legali con la richiesta di ingenti risarcimenti alle istituzioni
inadempienti.*
I respingimenti scolastici dimostrano quanto il razzismo istituzionale sia
penetrato anche nel sistema scolastico. In realtà, il problema potrebbe
essere facilmente risolto se soltanto Questura e Prefettura comunicassero i
dati relativi alla presenza e all'arrivo di bambini migranti alle
istituzioni scolastiche competenti e se queste ultime formassero le classi
in base a tali dati. Questa assenza di comunicazione non fa che aumentare
la discrezionalità delle istituzioni di fronte ai migranti e ai loro figli.
Anche la rapida soluzione del caso del bambino bengalese, grazie
all'individuazione di posti liberi nelle classi, conferma il peso di questa
discrezionalità: senza la denuncia della SIM-XM24, infatti, questo bambino
sarebbe rimasto fuori da scuola.
Non è solo al momento dell'iscrizione alla scuola dell'obbligo che
l'assenza di comunicazione tra le istituzioni e la discrezionalità
amministrativa causano problemi ai migranti; anche l'università, il sistema
sanitario e l'INPS sono spesso inadempienti. In ognuno dei passaggi
burocratici necessari per rinnovare il permesso di soggiorno, essere un
migrante o una migrante, o un loro figlio, vuol dire esporsi alla
possibilità di perdere, in qualsiasi momento, un diritto che dovrebbe
essere garantito senza distinzioni. *I figli e le figlie dei migranti sono
colpiti da questa situazione sin dalla scuola: prima vedono i loro diritti
- come l'iscrizione alla scuola dell'obbligo - costantemente in pericolo,
poi quando crescono, le cosiddette seconde generazioni devono subire il
ricatto del permesso di soggiorno legato al contratto di lavoro e, compiuti
i 18 anni, sono spesso costrette a rinunciare agli studi per trovarsi in
fretta un lavoro. Alla base c'è la legge Bossi-Fini e l'idea ad essa
sottesa che i migranti siano "buoni" soltanto quando servono alle esigenze
di un mercato del lavoro sempre più povero.*
Contro tutto questo vogliamo lottare e tutto questo denunceremo nella
conferenza stampa, a partire dalla vergognosa vicenda dei respingimenti
scolastici. Appuntamento lunedì 3 febbraio alle ore 12 davanti all'Ufficio
Scolastico della provincia di Bologna, Via de' Castagnoli 1, Bologna.
*Adesioni*: Ass. Senegalese Cheikh Anta Diop, Ass. Lavoratori marocchini in
Italia, Comunità Pakistana Bologna, Laboratorio On The Move, Aprimondo,
Seminaria, ASIA-USB, USI, Lavoratori anarchici