[Hackmeeting] brugole e merletti 2014 warmup hackit

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Autore: ginox
Data:  
To: hackmeeting
Oggetto: [Hackmeeting] brugole e merletti 2014 warmup hackit
ven 11 - sab 12 aprile 2014 a firenze faremo la seconda
edizione di Brugole e merletti.
Abbiamo anche deciso sara' un warmup di hackit, per un'ineffabile
affinita' elettiva che lega nei nostri pensieri le due cose.


qui di seguito il testo di presentazione e il link all'edizione
dell'anno scorso. Il manifesto di quest'anno dobbiamo ancora partorirlo.
Se qualcuno vuole venire a giocare con noi e' sempre il benvenuto,
se volete proporre dei seminari o laboratori saremo onorati di
ospitarvi: basta scrivere a doityourtrash@???

cmq mandero' un reminder in lista verso marzo con il programma
piu' preciso e il manifestino di quest'anno.


Edizione 2013: http://tinyurl.com/m5larz5

Negli ultimi cinquant’anni si e’ fatta strada nelle nostre vite
un’insistente idea di progresso. Il benessere individuale si misurava in
soldi, macchine e elettrodomestici, la crescente padronanza nell’uso
delle tecnologie informatiche ci avrebbe affrancato dalla schiavitù del
lavoro. L’informatica e la microelettronica sono state elette a scienze
del futuro, i tecnici sacerdoti di una casta oscura. Eppure smontare un
computer non è molto diverso da smontare un motore. La tecnologia del
progresso era una tecnologia inaccessibile e lontana, determinata
dall’alto e guidata da scelte di mercato. Saper lavorare la terra,
conoscere i ritmi delle stagioni, essere in grado di intrecciare cesti,
riparare macchine diventava il simbolo di un “vecchio mondo”. Il mondo
nuovo, quello veloce e elettronico, ci avrebbe liberato: ci avrebbe dato
cibo in abbondanza senza farci faticare, ci avrebbe riempito di
cianfrusaglie bellissime, di plastica usa e getta, di una frivola e
rilassata agiatezza.

Arrivati ad oggi pero’ è sempre piu’ difficile riuscire seriamente a
sostenere l’ideologia di un progresso le cui macerie e devastazioni
crescono di giorno in giorno. Abitiamo un mondo soffocato dal cemento,
dalla plastica e dai rifiuti, la tecnologia, lungi dall’affrancarci, ci
ha invece reso ancora piu’ dipendenti e ansiosi.
Traditi da un’idea falsa e inconsistente, ci siamo ritrovati un bel
giorno spiazzati, con delle mani sempre piu’ inutili e incapaci di
sopravvivere senza un supermercato aperto.
Triste è il futuro, se non impariamo da capo le conoscenze che abbiamo
perso, vuote le critiche, se non alleniamo il cervello a una
pragmaticità della sopravvivenza.

Dobbiamo riproporci di diventare abili in mille tecniche, utilizzare la
curiosita’, ibridare le specializzazioni, recuperare le vecchie
capacita’ perdute e unirle alle possibilita’ date dai nuovi strumenti.
Non e’ importante la tecnica, e’ importante l’approccio. Sporcarsi le
mani imparando collettivamente e’ l’essenza dell’autogestione.