Il Tribunale di Torino il 14 gennaio 2014 ha condannato un esponente del movimento NO TAV e due amministratori al pagamento di 214.180,40 euro a titolo di risarcimento del danno recato alla società LTF che si occupa della progettazione della Torino Lione.
Nel Gennaio 2010 centinaia di manifestanti erano presenti sul terreno dove si sarebbero dovuti effettuare dei sondaggi totalmente inutili (tanto che non sono mai più stati fatti né inseriti nei successivi progetti) perchè su terreno di riporto su cui insiste l'autoporto di Susa.
La società LTF aveva stipulato un accordo (mai registrato) con la CONSEPI, società che gestisce la pista di guida sicura dell'autoproto di Susa, tramite il quale si impegnava nel pagamento di 161.000 euro (di soldi pubblici) per l'affitto di terreni di proprietà del comune di Susa su cui la ditta vantava dei diritti di superficie, per un totale di 300 mq e per la durata di pochi giorni.
Il costo gonfiato sarebbe poi servito da base di calcolo per la richiesta danni che il tribunale di Torino ha sentenziato in questi giorni.
Facciamo appello a tutti quelli che comprendono il significato della nostra opposizione che ad oggi conta oltre 400 persone indagate, persone in prigione, persone agli arresti domiciliari, spese legali esorbitanti, affinché ci aiutino a sostenere questo ennesimo soppruso finalizzato a farci demordere poter proseguire con la devastazione del territorio ed il saccheggio delle risorse pubbliche.
Siamo semplicemente colpevoli di difendere l'intera nazione da uno spreco di denaro pubblico senza uguali che si aggirerà a consuntivo intorno ai 30 Miliardi di euro, tolti a scuola, sanità, stato sociale, pensioni, gestione dei territori.
Sostenerci vuol dire aiutare il futuro di questa nazione perché questi soldi intascati da mafie, banche e partiti genereranno un debito che dovrà essere pagato dalle prossime generazioni.
Diffondete il messaggio a tutti coloro che ritenete sensibili a questo tema
Sotto trovate gli estremi per il versamento e la descrizione nel dettaglio dei fatti.
Grazie
Claudio Piacenza
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Il tribunale ordinario di Torino, sezione distaccata di Susa, in data 7/1/2014 depositata in data 14/1/14 ha sentenziato: " dichiara tenuti e condanna Alberto Perino, Loredana Bellone e Giorgio Vair, in solido tra di loro, al pagamento a parte attrice [ LTF ] di euro 191.966,29 a titolo di risarcimento del danno ;" oltre al pagamento sempre a LTF di euro 22.214,11 per spese legali, per un importo totale di euro 214.180,40 . La causa civile era stata intentata da LTF perché a suo dire gli era stato impedito di fare in zona autoporto di Susa il sondaggio S68 la notte tra l’11 e il 12 gennaio del 2010. I sondaggi S68 e S69 erano inutili e infatti non sono mai stati fatti né riproposti sia nel progetto preliminare sia nel progetto definitivo presentato per la tratta internazionale del TAV Torino – Lyon.
Quella notte, all'autoporto centinaia di manifestanti erano sulla strada di accesso all'area per impedire l'avvio del sondaggio. La DIGOS aveva detto che non sarebbero arrivate le forze di polizia per sgomberare il terreno dai manifestanti ma che sarebbero venuti gentilmente a chiedere di poter fare il sondaggio, se avessimo rifiutato se ne sarebbero andati. E così avvenne.
Poi si scoprì che era una trappola per tagliare le gambe ai NO TAV con una nuova tecnica: richiesta di danni immaginari per centinaia di migliaia di euro a carico di qualche personaggio del movimento.
LTF aveva nascostamente stipulato un contratto di utilizzo di due aree di circa 150 mq cadauna, mai registrato, con la CONSEPI spa, che vantava un diritto di superficie sull’area di proprietà del comune di Susa per una cifra completamente folle: 40.000 euro per i primi quattro giorni e 13.500 euro al dì per i giorni successivi per un totale dichiarato di 161.400 euro IVA compresa. Questo contratto serviva solo per gonfiare i costi e quindi la richiesta di danno. In merito la CONSEPI SPA nella relazione di bilancio 2010 scriveva testualmente:
“Si tratta di una vicenda a tutti ormai ben nota e che risale ad un periodo nel quale l’attività dei corsi di guida sicura di Consepi, rivolti soprattutto ai ragazzi neopatentati erano al amassimo del loro svolgimento.” ….“La Società interpellata dalla stessa Prefettura oltre che da LTF , fece chiaramente presente tali considerazioni chiedendo un rinvio di qualche settimana dei sondaggi , rimarcando il fatto che se questi fossero stati procrastinati l’onere per LTF sarebbe stato di gran lunga inferiore a quelli che contrattualmente si assumevano.” …. “L’onere sopportato da LTF deriva pertanto dal fatto che quest’ultima e la Prefettura, nonostante le esplicite richieste di rinvio di Consepi, sono state irremovibili sulle date dei sondaggi. ”
Infatti LTF aveva stipulato con la CONSEPI, in violazione di ogni principio di buon andamento della gestione dei fondi pubblici, una scrittura privata per accedere ai predetti terreni, sborsando ben 161.400 euro alla stessa CONSEPI per avere in concessione un terreno di pochi metri quadrati già oggetto di una autorizzazione amministrativa per occupazione temporanea a costo quasi zero, come prevede la legge italiana sugli espropri ed occupazioni temporanee.
Il fatto che sia del tutto ingiustificata la somma pagata da LTF a CONSEPI è sancita in modo inequivocabile anche dalla Commissione Europea che, come confermato dall’OLAF (Ufficio antifrode europreo) rispondendo ad una nostra segnalazione in merito, con la lettera Prot. N° OF/2010/0759 in data 29/10/2013 affermava che “ La Commissione Europea non ha pagato le spese in quanto non ammissibili”
Il fatto che tutta l’inutile campagna di sondaggi di inizio 2010 fosse solo un colossale bluff per dire all’U.E. che i lavori erano iniziati, è testimoniato dal fatto che dei 34 sondaggi previsti ne furono effettuati soltanto 5 per una lunghezza complessiva di metri lineari 243 rispetto ai 4.418 metri lineari previsti.
Ora gli avvocati del movimento presenteranno appello, ma essendo una causa civile, se LTF pretende il pagamento immediato, occorrerà pagare al fine di evitare pignoramenti o ipoteche sui beni delle tre persone condannate al risarcimento.
Il MOVIMENTO NO TAV non ha le possibilità economiche per fare fronte a queste pretese. Tutto questo è stato concertato e messo in atto solo al fine di stroncare la nostra lotta.
Non a caso sul quotidiano “La Stampa” del 22 settembre 2010, poco prima dell’inizio della causa, si leggeva “ Il ricorso alla causa civile contro i No Tav potrebbe così diventare uno strumento di dissuasione che i soggetti incaricati della progettazione o dell’esecuzione dei lavori potrebbero utilizzare per contenere la protesta” .
Il MOVIMENTO NO TAV sta già sostenendo un pesantissimo onere per le difese legali, a cui si aggiunge questa batosta tremenda, che da solo non può sopportare. Per questo, con molta umiltà, ma altrettanta dignità e fiducia, chiede a tutti quelli che ci dicono: “Non mollate!”, “Siete l’unica speranza di questo Paese”, “Resistete anche per noi” di dare un concreto appoggio aiutandoci economicamente in modo che possiamo resistere ancora contro questo Stato e questi Poteri Forti e mafiosi che ci vogliono per sempre a cuccia e buoni.
Ci sono più di 400 persone indagate per questa resistenza contro un’opera imposta, inutile e devastante sia per l’ambiente sia per le finanze di questo Stato e che impedisce di fare tutte le altre piccole opere utili.
ANCHE UTILIZZANDO QUESTI SPORCHI MEZZI NON RIUSCIRANNO A FERMARE LA RESISTENZA DEL POPOLO NO TAV.
Aiutateci a resistere, grazie.
MOVIMENTO NO TAV
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