-------- Messaggio originale --------
Oggetto: [newsnotavtorino] Il nuovo trucco non funziona
Data: Thu, 23 Jan 2014 17:57:51 +0100
Mittente: News NO TAV Torino <news@???>
Rispondi-a: newsnotavtorino-owner@???
A: newsnotavtorino@???
Comitato NO TAV - Torino <
http://www.notavtorino.org>
*
www.notavtorino.org <
http://www.notavtorino.org>*
*Notizie *dal Comitato NO TAV Torino - n.14
(23 gennaio 2014)
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*Il nuovo trucco non funziona*
Nella ultraventennale storia della resistenza al TAV Torino-Lyon alcuni
momenti hanno segnato, nel bene e nel male, un salto di qualità.
E' stato così nell'autunno del 2005 al Seghino (vicino a Susa) e poco
dopo a Venaus, poi nell'inverno 2009/2010 con la prima massiccia
campagna di sondaggi; poi nel 2011 con lo sgombero violento del presidio
alla Maddalena, l'apertura del cantiere per il tunnel geognostico e la
conseguente militarizzazione permanente della valle. Poi ancora nel 2012
quando Luca Abbà è stato fatto precipitare folgorato dal traliccio.
Nell'ultimo anno il salto di qualità si è visto soprattutto sul piano
giudiziario con le centinaia di procedimenti penali, le limitazioni
delle libertà individuali e i numerosi arresti: e in particolare con le
incredibili contestazioni di reati di terrorismo ed eversione,
all'inizio solo ipotizzati in dichiarazioni alla stampa dal procuratore
capo di Torino e subito a seguire con i procedimenti penali avviati
dalla procura.
A questo sommario elenco si è aggiunto nei giorni scorsi un nuovo
capitolo: la condanna al pagamento di 214.000€ quale risarcimento a LTF
per presunti danni subiti in seguito al mancato utilizzo di alcuni metri
quadri di terreno avuti in affitto per pochi giorni. I dettagli
<
http://www.notavtorino.org/documenti-05/colp-dif-ns-terra-16-1-14.pdf>li avrete
forse già letti sul nostro sito o da altre parti.
A prima vista quest'ultimo episodio potrebbe apparire marginale anche se
è facile immaginare quanto poco marginale possa esserlo per i tre
condannati in primo grado: un sindaco (Loradana Bellone), un vicesindaco
(Giorgio Vair) e quell'Alberto Perino che non ha cariche istituzionali
ma non è certo l'ultimo arrivato nel movimento notav. Tra parentesi: la
ventina di attivisti che a suo tempo si era autodenunciata per lo stesso
reato sono stati del tutto ignorati dal giudice, segno che il vecchio
detto "/colpirne uno per educarne cento/" è quanto mai attuale anche
quando si tratta di contanti.
A pensarci bene però il fatto è tutt'altro che marginale non solo per i
nostri tre amici e segna anch'esso un salto di qualità di non poco
conto: quale miglior deterrente per sconsigliare la partecipazione ad
azioni di protesta il rischio di mandare in rovina la tua famiglia? Se
le cifre sono importanti forse funziona più del rischio di passare
qualche giorno in cella...
Forse abbiamo la memoria corta ma non ci risultano casi analoghi: non ci
risultano ad esempio condanne a risarcire i danni per il mancato
guadagno di un'azienda nei confronti di lavoratori che effettuando uno
sciopero hanno rallentato l'attività produttiva. Lungi da noi
l'intenzione di suggerire strane idee a Marchionne ma non è detto che la
protesta notav, che per molti altri aspetti rappresenta un laboratorio,
non possa essere utilizzata anche per fare ricerca richiamando i
cervelli in fuga all'estero: sperimentare nuovi modi per colpire chi
rivendica diritti negati e osa alzare la testa.
Il salto di qualità sembra insomma essere questo: se non basta negare
ogni spazio di democrazia ad una valle che protesta anche per la difesa
di beni comuni, se non basta criminalizzare un'intera collettività, se
non basta evocare assurdi reati di eversione e terrorismo proviamo a
colpirli (anche) sui soldi. La cosa tra l'altro pare prestarsi a
innumerevoli applicazioni: è di pochi giorni fa il caso di cittadini che
avevano presentato un ricorso al TAR sulle scelte della giunta comunale
di Torino sulla privatizzazione di servizi pubblici e sono stati
condannati a pagare 12000€ perché... il ricorso è stato ritenuto
inamissibile non essendo i cittadini legittimati a presentarlo. Come
dire: la prossima volta pensateci due volte!
Perino, Bellone e Vair e tutto il movimento notav insieme a loro ci
hanno pensato su ma invece di farsi intimorire si son detti che neanche
questo trucco potrà funzionare.
Per prima cosa si sono ricordati che tra coloro che condividono le
ragioni notav la solidarietà è una cosa concreta e non un modo di dire:
è concreta quanto la nostra lotta che non è solo testimonianza nè
tantomeno semplice movimento di opinione. Da qui l'appello che ormai
circola ampiamente in rete. Per chi avesse dimenticato le coordinate
bancarie le riportiamo nuovamente più sotto...
Insomma ci siamo detti tutti insieme alcune cose e siamo partiti subito,
sia pure con qualche affanno.
Per prima cosa ci siamo detti che Alberto, Giorgio e Loredana non
potevano pagare per colpe (?!?) di cui siamo orgogliosi di essere tutti
responsabili in egual misura. Fermo restando l'ovvio ricorso in appello
ad una sentenza iniqua e inaspettata ma tenendo conto che i tre
potrebbero essere chiamati nel frattempo a versare l'intera somma.
Poi abbiamo detto che sbaglierebbe LTF & C (comprendendo nel gruppo
giudici, procure, lobbisti, partiti e mafiosi coinvolti in diversa
misura nel bussiness) a interpretare la richiesta di solidarietà come un
gesto di accettazione "di fatto" della sentenza di condanna. Al
contrario: questa provocazione ci darà nuova forza e potete contare sul
fatto che il tempo di verificare che l'appello abbia fatto centro e ci
faremo venire nuove idee per rilanciare la nostra/vostra lotta.
Parlando all'inizio dei momenti che hanno segnato un salto di qualità
nella storia della resistenza notav abbiamo aggiunto "nel bene e nel
male": sì, perché ogni volta che abbiamo ricevuto una grossa batosta
questa ci ha dato la forza per diventare più forti. C'è da scommettere
che sarà così anche stavolta.
Arrivederci a presto!
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