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Repubblica Genova

Sinistra radicale il vento greco prova a soffiare anche su Genova
RAFFAELE NIRI

LA SINISTRA radicale prova — anche a Genova — a rialzare la testa,
utilizzando il vento di riscossa greco. Con una proposta che parte dal
basso (la sottoscrivono, “a titolo strettamente personale” dodici
militanti storici, tra i quali il consigliere comunale Antonio Bruno, la
leader dei Comitati Rita Lavaggi, lo storico leader del “manifesto”
Giacomo Casarino) ma che ha già trovato — strada facendo — illustri
sponsorizzazioni, come quella della opinionista di
Repubblica
Barbara Spinelli, si tratta di capire se anche sotto la Lanterna la
candidatura di Alexis Tsiparas (leader di Syriza) a Presidente della
Commissione Europea troverà sostegno.
Naturalmente il tema non è tanto quello del sostegno al leader della nuova
sinistra greca, quanto quello di capire se è possibile unire — anche in
Italia, anche a Genova — le tante voci di dissenso da sinistra sulla
politica europea: non a caso alla discussione di questa sera (in via San
Luca 15/7 nella sede del Forum verso la Sinistra Europea) sono stati
invitati — oltre a singoli militanti — associazioni, comitati, formazioni
politiche e del variegato popolo di sinistra e antiliberista.
E’ un movimento che, anche a Genova, si è mosso sottotraccia. Prima c’è
stato un incontro con la parlamentare europea Marisa Matias, poi un gruppo
si è ritrovato il 23 dicembre — all’antivigilia di Natale — «per un primo
scambio di idee, del tutto informale, sulle prossime elezioni europee
(22-25 maggio) e, segnatamente, circa la candidatura di Alexis Tsipras
(Syriza, Grecia) a Presidente della Commissione Europea.
LA CANDIDATURA, che ha avuto eco in Italia anche attraverso gli articoli
di stampa di Barbara Spinelli, è stata formalizzata recentemente a Madrid,
al IV Congresso del Partito della Sinistra Europea, che comprende partiti
della sinistra radicale di una ventina di paesi europei. Nel corso della
riunione è stato rilevato come questa scadenza non potrà dai partiti
essere finalizzata — come per il passato (a partire dalle prime elezioni
europee (1979) — a occasione di lotta politica meramente interna, elusiva
dei problemi che si impongono a livello continentale: tanto più in quanto
essa, in Italia, viene a coincidere con la “fase costituente” del
neo-regime delle “più ristrette intese”, strettamente subordinate al
“pilota automatico europeo”»..
Non si tratta di “euroscetticismo”. Tutti i media — spiegano Graziella
Bevilacqua, Giuseppe Gonella, Giacomo Casarino, Rita Lavaggi, Luca Giusti,
Davide Ghiglione, Paolo Regolini, Danilo Zannoni, Stefano Ciccia, Dario
Rossi, Marina Sartorio e Antonio Bruno, che firmano il documento di
convocazione dell’assemblea di domani sera — «qualificano quanti criticano
l’attuale Europa come euroscettici, ignorando che esiste un’opposizione di
segno opposto alla destra populista. Si preparano cioè ad una campagna
elettorale che punterà ad assimilare alle posizioni di quella destra
quanti — da sinistra — vogliono un’Europa democratica (non più appannaggio
delle oligarchie), sociale e dei popoli, in un’ottica internazionalista.
Sta a noi spiazzare tali mistificazioni e anticipare sui tempi quanti le
sostengono. Riteniamo, pertanto, che sia necessario arrivare alle
presentazione in Italia una lista unitaria di cittadinanza attiva
all’interno del processo di costruzione della Sinistra Europea, che sia
costruita dal basso, senza accordi spartitori tra forze politiche, aperta
a tutti i movimenti antiliberisti ed a tutte le forze politiche e sociali
che si sono impegnate per la difesa della Costituzione e che contrastano
le derive autoritarie e le politiche finanziarie e liberiste».


--
Carlo