[NuovoLab] 606° ora in silenzio pe rla pace

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Autor: norma
Data:  
A: forumgenova@inventati.org, Fori sociali
Assumpte: [NuovoLab] 606° ora in silenzio pe rla pace






mercoledì 8 gennaio dalle 18 alle 19
      sui gradini del palazzo ducale di genova, 606° or ain silenzio pe
      rla pace.

      Incollo il volantino che verrà distribuito.

      Altre info su 
www.orainsilenzioperlapace.org


Ministri di guerra, spiragli di pace
2013-2014. L’anno si chiude con il botto
          del ministro
          della Difesa Mario Mauro: diamo agli immigrati la cittadinanza
          se imbracciano
          il moschetto. Dopo la missione affaristica della Cavour,
          l’acquisto di 90 F35 e
          lo spot «per amare la pace bisogna armare la pace»

 Da una parte impo­niamo
          agli immigrati
          i Cie (cioè la galera) per stigmatizzarli come clan­de­stini
          e dall’altra gli pro­po­niamo la guerra, per farli diven­tare
          come
          noi. 

Que­sto
          2013 ci
          lascia anche un bilan­cio della difesa e delle altre
          ope­ra­zioni mili­tari
          che supera i 23,6 miliardi di euro e ci regala con la legge di
          sta­bi­lità
          2014–2016 un finan­zia­mento di oltre 2 miliardi di euro per
          le navi da
          guerra Freem. Tutto que­sto men­tre è dif­fi­cile recu­pe­rare
          anche qual­che
          cen­ti­naia di milioni di euro per fer­mare la disoccupazione,
          argi­nare il
          crollo dei ser­vizi di wel­fare e rilan­ciare un’economia che
          sta decli­nando
          sem­pre di più. 

Tut­ta­via qual­che spi­ra­glio di luce que­sto
        2013 lo lascia:
        l’approvazione della rati­fica parlamentare del trat­tato
        internazionale sulle
        armi, l’istituzione del finan­zia­mento dei Corpi Civili di Pace
        e l’esclusione (emen­da­mento alla legge di sta­bi­lità) che gli
        F35 pos­sano
        essere finan­ziati con la legge di soste­gno al set­tore
        aero­nau­tico (sostan­zial­mente
        all’aeronautica mili­tare) sono segnali posi­tivi. Come anche
        è da segna­lare
        la costi­tu­zione in Par­la­mento di un gruppo di
        «par­la­men­tari per la pace»
        che riprende l’impegno e le ini­zia­tive por­tate avanti ormai
        molti anni
        fa da personalità come Raniero La Valle, Ste­fano Rodotà,
        Adriano Ossi­cini,
        Nata­lia Ginz­burg, Luciana Castel­lina, Chiara Ingrao, Luisa
        Mor­gan­tini
        e molti altri. Ma tutto ciò non basta
.
Le
        sfide per il 2014 sono chiare
        e duris­sime: ridurre le spese mili­tari di almeno il 20%,
        imporre un
        blocco defi­ni­tivo all’avventura degli F35 ed impe­dire che la
        mis­sione in
        Afga­ni­stan pro­se­gua nel 2015 (il mini­stro Mauro ha
        annun­ciato
        –infischiandosene del Parlamento la pre­senza di 800 mili­tari
        ita­liani dopo
        il 2014). 

Serve
        un’altra strada: disar­mare l’economia, tra­sfor­mare la
        poli­tica estera in una poli­tica di pace, rinun­ciare per
        sem­pre
        a quell’interventismo mili­tare che ci ha visto mala­mente
        protagonisti in
        Afga­ni­stan e in Iraq. È una strada che il governo Letta non
        intende
        e non può per­cor­rere: ecco perché per il 2014 ci meri­tiamo
        –se lo
        merita la Pace qual­cosa di diverso e di meglio

Fonte
          il
          manifesto—Giulio Marcon
, 30.12.2013




    
        
            
                
            
        
        
            
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