[Nogelminispbo] Contribuiamo a cosa? L’INPS promette futuro,…

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Autor: Sean Patrick Casey
Data:  
A: Autorganizzazione Studentesca
CC: No Gelmini SciPol Bologna, Circolo Anarchico Camillo Berneri, Collettivo SPA, Assemblea Antifascista Permanente
Assumpte: [Nogelminispbo] Contribuiamo a cosa? L’INPS promette futuro, ma ruba il presente di migranti e precari //16 dicembre
http://coordinamentomigranti.org/2013/12/12/contribuiamo-a-cosa-linps-promette-futuro-ma-ruba-il-presente-di-migranti-e-precari-16-dicembre/

https://www.facebook.com/events/333898536751462/?ref=3&ref_newsfeed_story_type=regular

Contribuiamo a cosa? L’INPS promette futuro, ma ruba il presente di
migranti e precari // 16 dicembre

Lunedì 16 dicembre il Coordinamento Migranti sarà davanti all’INPS di
Bologna (via Gramsci 6) per chiedere ragione del perverso funzionamento di
un sistema previdenziale che toglie sempre più salario dalle buste paga. A
cosa contribuiamo se la precarietà significa per tutti – migranti e
italiani – che le pensioni sono una promessa senza futuro? Per che cosa
versiamo i contributi se la legge Bossi-Fini impedisce di ritirarli quando
si perde il permesso di soggiorno o si decide di lasciare l’Italia? I
migranti devono combattere contro il ricatto del permesso di soggiorno, la
discrezionalità amministrativa degli Uffici Stranieri e gli accordi
bilaterali tra governi per ottenere la pensione. Migranti e precari devono
lottare insieme per un futuro che viene promesso mentre si ruba il
presente. A cosa devono contribuire?

Oltre al danno, c’è la beffa: anche se i contributi sono sottratti
direttamente dalla busta paga, molto spesso i padroni non li versano,
oppure lo fanno in ritardo. Come se non bastasse, quando anche i
contributi siano stati versati, l’INPS li registra spesso con notevole
ritardo. Se i contributi sono versati e registrati in modo irregolare, le
indennità per congedi e malattia, e anche il versamento della Cassa
integrazione, diventano irregolari, incerti: una promessa senza futuro.

Ne sanno qualcosa i lavoratori migranti della Granarolo che saranno con
noi davanti all’INPS: mentre l’accordo firmato con la Prefettura per il
reintegro al lavoro è ancora carta straccia, la maggior parte di loro sta
ancora aspettando il pagamento della Cassa integrazione. Ne sanno qualcosa
tutti i lavoratori, migranti e precari: quelli che lavorano nelle
cooperative di facchinaggio, di servizi sociali, educativi e sanitari;
quelli del commercio, persino quelli che lavorano in vari modi nel
pubblico impiego.

Coordinamento MigrantiPer i migranti, però, c’è un problema in più: invece
di controllare i datori di lavoro, Questura e Ufficio Stranieri (non solo
di Bologna) verificano tramite l’INPS se i contributi siano stati versati
e registrati regolarmente e, quando non lo sono, bloccano il rinnovo del
permesso e la concessione della carta di soggiorno. Il Coordinamento
Migranti ha denunciato questa situazione un anno fa e ora una sentenza del
TAR Lombardia stabilisce che, se i contributi sono irregolari, la
responsabilità non può ricadere sui lavoratori migranti.

Anche per questo, lunedì 16 dicembre Il Coordinamento Migranti sarà
davanti all’INPS. Manderemo un messaggio forte e chiaro alla Questura e
all’INPS: non accetteremo che la situazione contributiva sia usata per
rifiutare i permessi di soggiorno e “liberarsi” così di quei migranti che,
in tempo di crisi, non servono più!

Coordinamento Migranti