[NuovoLab] 602° or ain islenzio perl apace

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Aihe: [NuovoLab] 602° or ain islenzio perl apace






Mercoledì 11 dicembre dalle 18 alle 19
      sui gradini del palazzo ducale di genova, 602° ora in silenzio per
      la pace.

      Incollo il volantino che verrà distribuito.

      Altre info su 
www.orainsilenzioperlapace.org




MISSIONI-ITALIA
La Camera
            approva il decreto e rifinanzia, fino a fine 2014, 24
            «progetti» relativi a
            crisi internazionali

Più di 700
        milioni di euro per gli interventi militari nel 2014 e 2
        miliardi e 100 milioni
        per la produzione di navi da guerra Freem e 600 milioni per i
        cacciabombardieri
        F35

24 
sono le missioni dove sono presenti i soldati italiani:
        dall'Afganistan
        al Libano, da Cipro al Kosovo, dalla Libia alla Georgia, e così
        via. Nel titolo
        di ognuna sono riportate ipocritamente espressioni come il
        sostegno alle 
«iniziative
          di cooperazione allo sviluppo e
          sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle
          iniziative delle
          organizzazioni internazionali per il consolidamento dei
          processi di pace e di stabilizzazione»,

        ma che è sostanzialmente una misura per la copertura delle spese
        (dal 1˚
        ottobre al 31 dicembre 2013) della nostra presenza militare
        all'estero. 129
        milioni per le nostre truppe in Afghanistan e per gli interventi
        collegati nei
        paesi limitrofi, quasi 6 milioni per la missione in Libia, 5
        milioni per Active
        Endeavour (il pattugliamento anti-terrorismo del Mediterraneo),
        Per dare il
        contentino, nel decreto e' stato inserito - come nei
        provvedimenti precedenti
        qualche milione di euro per gli interventi di cooperazione e
        ricostruzione.

Nelle
        richieste dell'opposizione c'era espressamente la fine
        anticipata della
        missione militare in Afganistan, visto che la missione Isaf
        terminerà alla fine
        del 2014. 

Non solo la
        maggioranza di governo non ha accettato, come prevedibile,
        questa richiesta, ma
        il ministro della difesa Mauro ha annunciato che anche
nel 2015 saranno presenti in Afganistan 800 soldati
          italiani per
          partecipare alla missione Neto «Resolute Support». Il tutto,
          senza che il
          Parlamento ne abbia mai discusso e abbia deliberato in merito
..
Sulle spese
        militari si ricompongono le larghe intese e si prosegue una
        sorta di politica
        bipartisan che non mette in discussione l'interventismo militare
        in ogni angolo
        del mondo, gli investimenti cospicui in pericolosi sistemi
        d'arma, la
        riorganizzazione dello strumento militare secondo logiche
        aggressive e
        riarmiste. Mentre si continuano a sperperare tutte queste
        risorse per le
        missioni militari all'estero, gli F35 e le navi da guerra, 
non ci sono soldi per le misure contro la crisi, per
          il lavoro, per la
          scuola e per il welfare.

Il ministro
        Mauro - sulla missione in Afganistan, sul viaggio della
        portaerei Cavour e
        sugli F35- continua a scavalcare il Parlamento, ad essere
        reticente e a fornire
        informazioni false. Il governo lo asseconda e la maggioranza
        approva a scatola
        chiusa tutto quello che viene proposto dai vertici militari e
        dal ministero
        della difesa. Sulla pelle di un paese, l'Italia, in ginocchio e
        anche di quelle
        popolazioni che hanno subito le nostre missioni internazionali.

70mila morti
        tra la popolazione civile in Afghanistan e 53 tra i nostri
        soldati. Se gli 8
        miliardi di euro impegnati dal 2001 ad oggi per mantenere la
        missione militare
        italiana in quel paese li avessimo spesi per la ricostruzione e
        la
        stabilizzazione dell'Afghanistan, avremmo fatto sicuramente
        meglio. 

Quella sarebbe stata una vera missione di pace, da votare e
        finanziare

Tratto da un
        articolo di Giulio Battiston
  “il
        manifesto”