[autorgstudbo] I facchini come mafiosi? Cooperare sulla pell…

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Autor: News AutOrg.anizzazione Stud.entesca BO
Data:  
A: Autorganizzazione Studentesca
CC: No Gelmini SciPol Bologna, Assemblea Antifascista Permanente, Collettivo SPA, Circolo Anarchico Camillo Berneri
Assumpte: [autorgstudbo] I facchini come mafiosi? Cooperare sulla pelle dei migranti
http://coordinamentomigranti.org/2013/12/07/i-facchini-come-mafiosi-cooperare-sulla-pelle-dei-migranti/

I facchini come mafiosi? Cooperare sulla pelle dei migranti

I migranti della logistica come mafiosi. Ci avrà pensato a lungo il
presidente della Lega Coop Emilia Romagna, Giovanni Monti, prima di
arrivare a un paragone così brillante. Come la mafia, sostiene Monti, i
facchini disturbano gli affari delle coop emiliane attraverso «pratiche di
illegalità». Non solo: i facchini «prendono di mira la cooperazione e il
sindacato», che, nelle fantasie di Monti, garantiscono lavori dignitosi,
sicuri e qualificati. Forse in Lega Coop c’è un gran senso dell’umorismo,
di sicuro però non c’è il senso del ridicolo. Come è possibile altrimenti
non vedere da che parte stanno le cooperative? Come è possibile non vedere
che esistono cooperative che licenziano i lavoratori che scioperano, che
falsificano le buste paga, che non rispettano gli accordi presi davanti al
prefetto e non versano i contributi. Eppure, è anche grazie a queste
pratiche che le cooperative possono fare profitti, con l’appoggio di
sindacati silenziosi e collaborativi. È questa collusione tra cooperazione
e sindacato in nome del lavoro a basso costo che le lotte dei migranti
stanno mettendo in luce: da qui la difesa accalorata del presidente di
Lega Coop del sistema che rappresenta. Da tempo i migranti della logistica
stanno mostrando che esiste un altro modo di fare sindacato, che attacca
gli interessi del padrone con la lotta sul luogo di lavoro. Al tempo
stesso, stanno mostrando anche che dietro la legalità c’è il potere. Un
potere che dispone di pratiche tutte perfettamente legali. Sono le
pratiche del razzismo istituzionale, che permettono ai padroni delle coop
di sfruttare “legalmente” i migranti attraverso il ricatto del permesso di
soggiorno. È a questa “legalità” che i migranti hanno detto no: la vostra
cooperazione non la farete sulla pelle dei migranti.

Coordinamento Migranti