http://coordinamentomigranti.org/2013/11/29/un-segnale/
UN SEGNALE
Questa notte i lavoratori dei principali magazzini Tnt d'Italia,
organizzati da SiCobas e AdlCobas hanno scioperato per due ore per dare un
segnale alla dirigenza della multinazionale e al suo piano di
ristrutturazione aziendale che prevede tagli cospicui nella manodopera. Un
segnale che punta ad aprire una trattativa nella quale la voce dei
lavoratori vuole farsi sentire. Un segnale che va però ben al di là della
situazione che questi lavoratori, in stragrande maggioranza migranti,
vivono all'interno dei loro magazzini. Come spiegano bene Mourad, Mustafa
e Sami, il loro è anche un segnale contro una condizione caratterizzata
dal ricatto del permesso di soggiorno, da contratti temporanei, dal
sistema delle cooperative che oltre ad agire come moderni caporali spesso
non pagano neanche i loro contributi. Un segnale dato al padrone che
continua a trovare le strategie migliori per sfruttarli e allo Stato che,
tramite la Bossi-Fini e il sistema di gestione amministrativa dei permessi
di soggiorno, determina le condizioni per le quali una larga parte della
forza lavoro sia continuamente costretta ad accettare ciò che offre il
padrone. Come succede da almeno un anno a questa parte, soprattutto nei
magazzini della logistica, non è sempre detto che i lavoratori migranti
dicano sempre sì. Stanotte, rifiutando la condizione che gli si vuole
ricamare addosso, hanno detto no. Hanno lanciato un segnale. Un segnale
indirizzato anche nei confronti di tutti gli altri lavoratori e di tutti
gli altri migranti, per mostrar loro che alzando la testa si può vincere,
contro lo sfruttamento e contro la Bossi-Fini.
Coordinamento Migranti
le interviste realizzate nel corso del picchetto:
http://www.youtube.com/watch?v=EvZOf3b76wo
http://www.youtube.com/watch?v=Ljk5Nck6hHs
http://www.youtube.com/watch?v=eA7ah-p-F0o