Lähettäjä: pilar castel Päiväys: Vastaanottaja: forumroma@inventati.org Aihe: [RSF] FW: II -- -- Quando noi morti...
> Date: Wed, 6 Nov 2013 09:30:26 +0100
> Subject: II -- -- Quando noi morti...
> From: centropacevt@???
> To:
>
> QUANDO NOI MORTI CI DESTIAMO
>
> 1. L'intervento del sindaco di Messina alla celebrazione del 4
> novembre e' stato un kairos: un tempo di verita'. Nelle sue parole
> sincere e nei suoi semplici gesti si e' fatta chiara l'essenza di cio'
> che il 4 novembre autenticamente significa: anniversario della fine
> dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale; memoria di tutte le
> vittime della guerra; impegno a salvare le vite attraverso il ripudio
> della guerra, il disarmo, la fraternita' che ogni essere umano
> riconosce e raggiunge e soccorre.
> In quelle poche parole, in quei nudi gesti, il primo cittadino
> rappresentante di tutti i cittadini di Messina ha smascherato ogni
> violenza, ha denunciato la guerra come crimine contro l'umanita', ha
> messo in luce la cosa decisiva, il vero dovere, l'assoluta ed
> irrefutabile necessita': che devono cessare tutte le guerre, che
> devono cessare tutte le uccisioni, e quindi che devono essere aboliti
> tutti gli eserciti, che devono scomparire tutte le armi; ovvero ha
> espresso la consapevolezza dirimente, il riconoscimento ineludibile,
> il fondamento della civile convivenza, dell'unica civilta': che vi e'
> una sola umanita', che ogni essere umano ha diritto a vivere, che ogni
> persona ha ed e' un valore infinito, che il primo dovere e' la
> solidarieta'.
> *
> 2. Cio' che ha dato straordinario rilievo all'intervento del sindaco
> di Messina era il fatto che egli rappresentasse la sua citta' e fosse
> cola' il piu' autorevole rappresentante dell'ordinamento giuridico
> democratico, dello stato italiano retto dalla Costituzione
> repubblicana e nato dalla Resistenza antifascista; il fatto quindi che
> in quella circostanza fosse la piu' autorevole personalita'
> istituzionale presente: e che abbia saputo rappresentare nel modo piu'
> degno ed autentico il popolo di Messina, il popolo italiano,
> l'umanita'.
> *
> 3. Finalmente almeno a Messina la cerimonia istituzionale del 4
> novembre e' divenuta quello che dovrebbe sempre essere: memoria delle
> vittime e giuramento nel loro nome ad adoperarsi sempre,
> concretamente, coerentemente, per salvare le vite: opponendosi a tutte
> le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le omissioni di soccorso, a
> tutte le violenze: affermando la nonviolenza come fondamento - sia di
> diritto che di fatto - della civilta' umana, della legalita', della
> convivenza.
> *
> 4. Dobbiamo ora premere su tutti gli altri sindaci italiani, ed in
> primis su quelli che aderiscono al Coordinamento nazionale degli enti
> locali per la pace e i diritti umani, quelli che aderiscono alla Rete
> dei Comuni virtuosi, quelli che aderiscono all'associazione degli enti
> locali collegati alla rete antimafia di Libera, quelli che aderiscono
> alle tante altre forme associative degli enti locali persuasamente
> impegnati per la Costituzione che ripudia la guerra, ed insomma
> dobbiamo premere su tutti i sindaci e su tutti gli enti locali
> affinche' il prossimo anno tutti i sindaci, tutti i rappresentanti
> istituzionali, il 4 novembre cessino di essere subalterni alla
> retorica infame dei poteri assassini, cessino di essere complici
> dell'oscena, macabra, ignobile festa delle armi e degli armigeri
> uccisori, e facciano finalmente delle celebrazioni istituzionali del 4
> novembre commemorazioni adeguate al giorno del lutto per tutte le
> vittime di tutte le guerre, facciano finalmente del 4 novembre il
> giorno dell'affermazione nitida ed intransigente dell'impegno ad
> adempiere il compito indicato dalla Costituzione della Repubblica
> Italiana che, come recita lapidario e luminoso l'incipit dell'articolo
> 11, "ripudia la guerra".
> *
> 5. Ma contemporaneamente, congiuntamente, contestualmente, e
> soprattutto, dobbiamo rilanciare l'iniziativa nonviolenta "Ogni
> vittima ha il volto di Abele": poiche' laddove non si ha ancora una
> rappresentanza istituzionale persuasa del bene, fedele alla
> Costituzione ed all'umanita', bisogna costruire dal basso il vero 4
> novembre dalla parte delle vittime contro tutte le uccisioni e quindi
> contro tutti gli strumenti e gli apparati assassini: sostituendo le
> commemorazioni nonviolente alla scellerata festa dei poteri assassini,
> dei mandanti, degli esecutori e dei complici delle stragi.
> Costruire dal basso l'alternativa nonviolenta ed intanto premere per
> spostare i rappresentanti istituzionali: praticare la democrazia e
> promuovere la legalita', agire la nonviolenza e risvegliare con
> adeguata maieutica le coscienze e le intelligenze di tutte le persone,
> convocare le istituzioni democratiche alle loro responsabilita' ed
> essere frattanto noi voce veritiera del popolo italiano.
> Come abbiamo scritto nell'appello che da anni promuove l'iniziativa
> nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele": "... il 4 novembre si
> realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente
> delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche
> solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinche' il 4
> novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima
> guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini
> irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel
> ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri
> umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non
> ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
> (...) solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle
> persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il
> dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni
> ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite,
> rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri
> umani".
> *
> 6. Ed al termine di un lungo percorso di presa di coscienza e di
> richiamo delle istituzioni al rispetto della Costituzione, dello
> Statuto delle Nazioni Unite, della Dichiarazione universale dei
> diritti umani, si dovra' giungere ad una legge che lavi il 4 novembre
> dalla scandalosa macchia della "festa" della macchina bellica e dello
> stolto sciovinismo, e ne riconosca e sancisca anche in termini
> legislativi l'obiettiva realta' di ricordo della fine della "inutile
> strage" della prima guerra mondiale, di memoria addolorata di tutte le
> vittime, di impegno concreto e coerente per la pace che salva le vite.
> *
> 7. Vi e' una poesia di Primo Levi che abbiamo frequentemente letto,
> anche dinanzi ai sacelli delle vittime della guerra il 4 novembre;
> essa s'intitola "La bambina di Pompei", e recita cosi':
>
> Poiche' l'angoscia di ciascuno e' la nostra
> Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
> Che ti sei stretta convulsamente a tua madre
> Quasi volessi ripenetrare in lei
> Quando al meriggio il cielo si e' fatto nero.
> Invano, perche' l'aria volta in veleno
> E' filtrata a cercarti per le finestre serrate
> Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
> Lieta gia' del tuo canto e del tuo timido riso.
> Sono passati i secoli, la cenere si e' pietrificata
> A incarcerare per sempre codeste membra gentili.
> Cosi' tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,
> Agonia senza fine, terribile testimonianza
> Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.
> Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
> Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura
> Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
> La sua cenere muta e' stata dispersa dal vento,
> La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
> Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
> Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,
> Vittima sacrificata sull'altare della paura.
> Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
> Tristi custodi segreti del tuono definitivo,
> Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.
> Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.
>
> Ed un'altra poesia di Primo Levi abbiamo letto sovente dinanzi ai
> sacelli delle vittime della guerra il 4 novembre, intitolata "Canto
> dei morti invano":
>
> Sedete e contrattate
> A vostra voglia, vecchie volpi argentate.
> Vi mureremo in un palazzo splendido
> Con cibo, vino, buoni letti e buon fuoco
> Purche' trattiate e contrattiate
> Le vite dei vostri figli e le vostre.
> Che tutta la sapienza del creato
> Converga a benedire le vostre menti
> E vi guidi nel labirinto.
> Ma fuori al freddo vi aspetteremo noi,
> L'esercito dei morti invano,
> Noi della Marna e di Montecassino
> Di Treblinka, di Dresda e di Hiroshima:
> E saranno con noi
> I lebbrosi e i tracomatosi,
> Gli scomparsi di Buenos Aires,
> I morti di Cambogia e i morituri d'Etiopia,
> I patteggiati di Praga,
> Gli esangui di Calcutta,
> Gl'innocenti straziati a Bologna.
> Guai a voi se uscirete discordi:
> Sarete stretti dal nostro abbraccio.
> Siamo invincibili perche' siamo i vinti.
> Invulnerabili perche' gia' spenti:
> Noi ridiamo dei vostri missili.
> Sedete e contrattate
> Finche' la lingua vi si secchi:
> Se dureranno il danno e la vergogna
> Vi annegheremo nella nostra putredine.
> *
> 8. Il 4 novembre cessi di essere abominevole ed usurpatrice orgia dei
> poteri assassini, eruzione di barbarie sciovinista e militarista; il 4
> novembre deve essere quello che effettualmente e': un giorno di lutto
> per le vittime della guerra, e quindi un giorno di impegno affinche'
> non vi siano altre vittime, non vi siano piu' guerre, non vi siano
> piu' uccisioni.
> Il lutto resta lutto e non puo' mai essere festa; il 4 novembre resta
> il giorno del ricordo delle vittime dell'"inutile strage". Ogni guerra
> e' un'inutile strage, ogni vittima ha il volto di Abele.
> L'umanita' chiede pace, disarmo smilitarizzazione; l'umanita' chiede
> difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri
> umani; l'umanita' chiede rispetto e protezione dell'intero mondo
> vivente patria comune dell'umanita' intera.
> Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
> *
> 9. Dal profondo del cuore un ringraziamento a Renato Accorinti,
> sindaco di Messina, amico della nonviolenza, che il 4 novembre ha
> saputo porsi all'ascolto delle vittime, ed ha saputo essere voce
> dell'Italia democratica ed antifascista, voce dell'umanita'.
> Ogni vittima ha il volto di Abele.
> La nonviolenza e' in cammino.
>
> Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"
>
> Viterbo, 6 novembre 2013
>
> Mittente: Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace
> e i diritti umani", strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail:
> nbawac@???, centropacevt@???, web:
> http://lists.peacelink.it/nonviolenza/