http://paterlini.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/11/04/se-ne-vadano-sempre-i-migliori/
Se ne vadano sempre i migliori
di Piergiorgio Paterlini
04 nov
Anna Maria Cancellieri ha detto: se non mi credono, me ne vado.
Allora se ne vada.
Non pensava a me, io comunque non le credo.
Nessun processo sommario. Nessun giustizialismo. Nessun pre-giudizio.
Mi basta non credere a una cosa soltanto. E cioè che qualunque
detenuto ammalato, magari immigrato, rinchiuso nelle disumane gabbie
italiane possa chiamare la ministra Cancellieri al telefono e ottenere
il suo interessamento. Non ci credo e sfido chiunque a dimostrarmi il
contrario.
Per me, basta e avanza. Non mi interessa molto se il ministro ha
violato i regolamenti o no, fatto o non fatto pressioni. La legge deve
essere uguale per tutti, se non lo è, chi ha operato discriminazioni
rispetto a “sesso razza lingua religione opinioni politiche condizioni
personali e sociali” ha recato offesa alla Costituzione (articolo 3).
Fine.
E basta con questa infame e tutta italiota baggianata della Legge.
Solo in Italia si dimette (anzi non si dimette) chi viene beccato al
terzo grado di giudizio. Per gli uomini politici, per gli uomini in
genere, verrebbe da dire, in molte situazioni, occorrerebbe la lealtà
(non il coraggio: ma che coraggio?) di “fare un passo indietro” assai
prima che vi sia un reato, e assai prima che il reato venga accertato
e sanzionato da un tribunale anzi tre. Dovrebbero valere l’etica,
l’opportunità, persino – lo dice il Vangelo – lo scrupolo di “non dare
scandalo ai piccoli” (che non sono soltanto i bambini, ma gli ultimi
della società, e anche i penultimi e i terzultimi).
Anna Maria Cancellieri non è Berlusconi, e il caso-Ligresti non è il
caso-Ruby. Non bestemmiamo per favore.
Così come è chiaro che non si ristabilirà la Giustizia Sociale se mai
il ministro Cancellieri si dimettesse. Però il messaggio sarebbe
chiaro.
Per il resto, si sa che se ne vanno sempre i migliori.
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04 novembre 2013
Senza categoria
Berlusconi, Cancellieri, Ligresti, Ruby
2
2 commenti 8
alfonso
4 novembre 2013 alle 16:14
Mah, sul “messaggio chiaro” ho i miei dubbi.
Questi hanno capito che possono fare quello che vogliono e nessuno li
tratta come meriterebbero. E continuano a darci brioches virtuali da
“mandar giù”.
La Idem si è dimessa, chi se la ricorda più?
Battiato è stato dimesso solo per aver detto una verità sotto gli occhi di tutti
e … è successo qualcosa?
Salvatore
4 novembre 2013 alle 17:08
Alfonso ha ragione! Scandalo nello scandalo e’ l’attitudine dei nostri
(?) politici a considerarsi di un’altra galassia. Quando incominceremo
a prenderli a pomodori?
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