[NuovoLab] Genova, al Liceo Colombo un'intera classe senza r…

Nachricht löschen

Nachricht beantworten
Autor: Edoardo Magnone
Datum:  
To: Mailing list del Forum sociale di Genova
Betreff: [NuovoLab] Genova, al Liceo Colombo un'intera classe senza religione
Genova, al Liceo Colombo un'intera classe senza religione
Un'intera quinta del liceo classico genovese ha chiesto l'esonero dall'ora
di lezione. Il preside: "Caso unico"
di MARCO PREVE

Non è forse un caso che la prima classe a chiedere l'esonero di massa
dall'ora di religione sia una quinta del liceo classico "Cristoforo
Colombo", quello in cui studiò Fabrizio De Andrè, autore di quel disco, la
"Buona Novella", che nel 1969 rappresentava un approccio tanto sofferto
quanto rivoluzionario ai capisaldi del cristianesimo. A Genova, 33 anni
dopo, in pieno boom empatico tra il pianeta e Papa Francesco, ventisei
maturandi scelgono di non frequentare l'ora di religione. La classe al
completo. Probabilmente la prima Italia a farlo senza una causa scatenante."C'è
un solo precedente nel 2012 al liceo scientifico Fracastoro di Verona -
spiega Raffaele Carcano segretario dell'Uaar, Unione Atei Agnostici
Razionalistici - ma in quel caso la decisione nasceva da un forte conflitto
degli studenti con un insegnante integralista".Al Cristoforo Colombo, il
primo liceo di Genova (festeggia i 205 anni), non è accaduto niente di
tutto questo. Nessun contrasto con il docente, un laico, e nessun'altra
situazione particolare.

Già negli anni precedenti una buona parte della classe era esonerata, ma
con l'inizio della quinta è arrivata l'adesione di gruppo. "Effettivamente
è una vicenda eccezionale - spiega il preside Enrico Bado -. Nei primi
giorni di lezione, controllando i registri ci siamo accorti che il numero
di avvalentisi (il termine tecnico con cui si indica chi frequenta l'ora di
religione, ndr) era insolitamente basso. Guardando meglio abbiamo scoperto
che una classe aveva effettivamente scelto nella sua totalità di essere
esonerata".Una decisione sorprendente anche perché molti degli ultimi non
avvalentisi provengono da famiglie di cattolici praticanti e lo sono loro
stessi. "Credo sia un caso più unico che raro - continua il professor Bado
- e penso che difficilmente si ripeterà. Tra l'altro la media di
avvalentisi nel nostro liceo è molto alta, direi tra l'80 e il 90%. Forse
può essere una scelta legata al fatto che si tratta di maturandi all'ultimo
anno, quindi alcuni già maggiorenni al momento dell'iscrizione. Certo è un
segnale importante per leggere i nostri tempi. Se un tempo chiedere
l'esonero poteva essere un passo non facile perché piuttosto raro, che
quindi esponeva comunque al giudizio della comunità, in seguito è diventato
un comportamento accettato e diffuso, ed oggi arriviamo all'estremo
opposto".L'"esonero di classe" ripropone anche il consueto dualismo tra
l'"anticonformista" Colombo e il "conservatore" D'Oria. "Aldilà di
stereotipi e luoghi comuni - dice il preside del Colombo che per il 2011 e
2012 è stato premiato per la miglior preparazione dei suoi studenti dalla
ricerca Iris svolta annualmente dall'Università di Genova a Medicina e
scienze politiche - c'è effettivamente un clima diverso nei due licei.
Quello del Colombo più impegnato e vitale, sicuramente meno tradizionalista
rispetto al D'Oria, ma questo naturalmente non ha a nulla a che fare con la
qualità dell'insegnamento".I dati della Conferenza episcopale italiana
raccontano che in vent'anni la percentuale degli avvalentisi in Italia è
scesa di quasi il 5% passando dal 93 all'89%, con numeri più bassi se si
guarda alle scuole superiori dove attualmente la percentuale degli studenti
che frequentano religione è dell'83%. Valori ancora più bassi se ci si
concentra sulle aree geografiche. Boom degli esoneri al nord dove gli
avvalentisi scendono al 74% mentre il sud si conferma zoccolo duro con
l'87,4%."Fra le regioni meno avvalentisi la Toscana (19,6%), l'Emilia
Romagna, il Piemonte, la Lombardia e la Liguria (16,2%)". L'effetto Papa
Francesco non si è quindi fatto sentire a Genova? "Credo siano scelte
maturate in precedenza - risponde il preside - e ritengo che, comunque la
si pensi, l'azione di questo pontefice non potrà che essere positiva".(05
ottobre 2013)