Re: [NuovoLab] [forum Sinistra Europea GE] CREMASCHI: Lette…

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Aihe: Re: [NuovoLab] [forum Sinistra Europea GE] CREMASCHI: Lettera aperta a Rodotà , Landini e ai pr omotori dell’appello “La via maestra”

Caro Giacomo questa volta sono pienamente
daccordo con te anche se io nn conto niente. Mi
auguro che i promotori dell'appello a cui ti
rivolgi leggano quanto hai scritto e ti rispondano.

fernanda







t 08.24 11/09/2013, Giacomo Casarino wrote:
>
>
>Mi rivolgo a tutti i promotori dell’appello per
>una mobilitazione a difesa della Costituzione, sperando di essere ascoltato.
>La Via Maestra, come titola l’appello, ci
>propone un percorso che va subito illuminato
>dalla luce del rigore, per allontanare quelle
>ombre di incertezza e ambiguità che proprio nel
>nostro campo, come voi avete ben detto, sono
>sinora state corresponsabili del degrado della nostra democrazia.
>È giusto scendere in piazza per provare a
>fermare la controriforma costituzionale con la
>quale lo schieramento delle larghe intese vuol
>cambiare le stesse regole che presidiano i cambiamenti costituzionali.
>
>Cambiare le regole cambiando le stesse regole
>per cambiarle è da sempre il motivo dominante
>del berlusconismo. È gravissimo quindi che si
>voglia scardinare l’articolo 138 della
>Costituzione, per di più da parte di una
>maggioranza parlamentare che oggi si divide sul
>ruolo di un pregiudicato per reati fiscali, al
>quale però si è chiesto di sostenere in ogni caso il governo.
>Questo è già un attentato alle nostre libertà e
>ai nostri diritti E per questo è giusto
>manifestare, anche sui tetti di Montecitorio.
>Ma l’ appello va oltre, propone la costruzione
>di un nuovo spazio politico e qui bisogna proprio chiarire.
>La ricerca di un nuovo spazio politico è
>qualcosa di più di una mobilitazione, vuol dire
>che si pensa che lo spazio attuale è coperto da
>altro, per capirci dal sistema PD-PDl. Vuol
>dire, come sosteniamo noi che siamo scesi in
>piazza contro Monti e ora vogliamo farlo contro
>Letta e le “larghe intese”, che si vuol rompere
>la gabbia che imprigiona la politica italiana
>tra due schieramenti che tra loro confliggono
>tantissimo, ma condividono le scelte di fondo.
>La controriforma costituzionale non nasce oggi.
>E non nasce solo dalla destra berlusconiana,
>oggi impegnata a cercare di salvare il suo leader più di qualsiasi altra cosa.
>Diciamo la verità: la controriforma
>costituzionale avanza anche nelle intenzioni e
>nelle opere del Partito Democratico e del
>Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
>Se si mette in ombra questo dato di fatto si
>inciampa presto, quale che sia la via che si voglia percorrere.
>Due sono i fattori che fanno sì che i principali
>esponenti politici ed istituzionali del
>centrosinistra siano attori della controriforma.
>Il primo è il cosiddetto “vincolo europeoW. I
>trattati che impongono e regolano l’austerità
>liberista, il fiscal compact e tutti i patti ad
>esso connessi, sono un attentato permanente alla
>nostra Costituzione. Il pareggio di bilancio
>come obbligo costituzionale recepisce ed aggrava
>questi vincoli mettendo fuori legge, come ha
>detto il primo ministro britannico Cameron, addirittura il keynesismo.
>Se si accettano e sostengono questi vincoli e
>trattati, come fanno PD e Napolitano, diventa
>inevitabile cambiare la Costituzione per
>adattarla a ciò che quei patti impongono. Se
>invece si vuol difendere la Costituzione, quei
>patti vanno stracciati. In mezzo a queste due scelte non c’è nessuna terza via.
>
>La seconda ragione sta invece tutta nella crisi
>italiana. Dall’epoca di Craxi, rafforzare la
>governabilità, cioè il potere di chi comanda, è
>diventato il motivo fondante del confronto
>politico. Il sistema elettorale maggioritario,
>al posto di quello proporzionale voluto dai
>costituenti, ha progressivamente accentuato questa spinta.
>Ora voi oggi giustamente denunciate i rischi
>autoritari del presidenzialismo o del premierato
>assoluto, che sono le due alternative su cui Pd
>e Pdl stanno discutendo. Ma il percorso che
>porta a questi sbocchi è cominciato più di venti
>anni fa, quando si affermava come innovazione
>“finalmente democratica” la possibilità che i
>cittadini potessero eleggere il sindaco
>d’Italia. Che ora rischia di essere il suo podestà.
>L’attuale attacco alla Costituzione viene da
>lontano, e riguarda sia la democrazia rappresentativa sia i diritti sociali.
>Il parlamento è stato svuotato dai suoi poteri
>decisionali attraverso l’uso smodato dei decreti
>leggi omnibus, mentre il Patto di Stabilità e
>poi il Semestre Europeo e il Fiscal compact
>hanno trasferito nelle mani della troika europea
>le decisioni sulle politiche pubbliche.
>I diritti sociali sono stati messi in
>discussione dalle leggi che hanno introdotto e
>legittimato la precarietà del lavoro, dalle
>privatizzazioni dei beni comuni, dallo
>smantellamento dello stato sociale, sanità e
>pensioni pubbliche in primo luogo, dalla
>aziendalizzazione della scuola e della
>università. E le leggi e le decisioni che hanno
>prodotto o agevolato tutto questo sono del
>centrosinistra come del centrodestra.
>E d’altra parte forse che la violazione ripetuta
>dell’articolo 11, dall’Afghanistan al Kosovo, non è stata bipartisan?
>E non è bipartisan oggi lo scempio del
>territorio e della democrazia che si sta facendo
>in Valle Susa, con la criminalizzazione di una
>lotta civile e popolare di valore straordinario,
>con l’accostamento vergognoso della protesta al terrorismo?
>E la distruzione della democrazia sindacale, del
>diritto dei lavoratori a scegliere liberamente i
>propri rappresentanti avviene solo nella Fiat di
>quel Marchionne a lungo amato da tanto
>centrosinistra, oppure si legittima anche con la
>cosiddetta “concertazione sindacale”, il cui
>ultimo accordo il 31 maggio lega il diritto alla
>rappresentanza alla rinuncia allo sciopero?
>Per questo, impegnarsi a difendere la
>Costituzione dalle aggressioni delle
>controriforme liberiste e autoritarie richiede
>verità nell’analisi per individuare avversari e sostenitori della Costituzione.
>Sia ben chiaro, avete totalmente ragione quando
>affermate di non voler riproporre soluzioni
>abborracciate e per questo fallite, come
>l’Arcobaleno o Rivoluzione Civile. Ma questo non
>vuol dire rassegnarsi ad essere l’anima buona del centrosinistra.
>Bisogna stare fuori e contro i due poli che han
>guidato il paese in questi venti anni. Con tutto
>ciò che ha portato alla crisi democratica
>attuale bisogna rompere, per costruire
>un’alternativa nella quale si collochi l’attuazione della Costituzione.
>E bisogna unire le forze che lottano davvero
>contro l’austerità autoritaria e la sua
>costituzionalizzazione. Basta davvero con la
>politica del “male minore” che ci sta precipitando nei danni maggiori.
>Sarebbe così un segnale positivo se la
>manifestazione che avete convocato 12 ottobre
>dialogasse con le mobilitazioni che movimenti
>sociali e le forze del sindacalismo critico e di
>base intraprenderanno proprio a partire da
>quella data. Sarebbe un segnale positivo e nuovo
>se il 12 ottobre dialogasse con le mobilitazioni
>sui beni comuni, con le iniziative di sciopero
>del 18 ottobre, con la manifestazione nazionale
>del 19 ottobre dei movimenti e delle sinistre sindacali.
>
>Sarebbe un segnale positivo e nuovo se
>radicalità civile e radicalità sociale si dessero la mano.
>
>Sarebbe davvero un segnale positivo se tutte e
>tutti coloro che vogliono costruire uno spazio
>politico fuori e contro il sistema attuale,
>discutessero e si riconoscessero senza voler
>imporre egemonie o nuove scorciatoie mediatiche.
>Spero sinceramente che queste mie riflessioni
>ricevano attenzione e magari anche risposta.
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