Riflessi di sabotaggio in acqua di colonia. Profumi di vitigno
valsusino
e gas libico. Dolce al timpano con amaro retrorumore di rappresaglia.
Diario sonoro di un'estate.
Note: A volte è una questione di ritmo e l'orchestra funziona anche
senza spartito.
Cos'ì è stato in quelle notti di tarda primavera in cui anonimi
amanti
della libertà hanno attraversato i boschi ed eseguito assoli ben
fatti.
Ma le fanfare della retorica coloniale non tollerano le
improvvisazioni
e sopportano soltanto il rumore delle ruspe e il rombo dei blindati.
In
Val Susa, come altrove, i fiati della paura devono soffocare ogni nota
di ribellione. Per tenere il passo e non cedere allo scoramento
occorre
cogliere il cambio di ritmo senza farsi sorprendere dal controcanto.
Ascoltalo qui:
http://www.radiocane.info/diari-sonori-estate-2013/
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