Autore: giacomo casarino Data: To: forumsege@yahoogroups.com, forumgenova inventati, cambiaresipuo liguria, liliana boccarossa, franco astengo, paolo regolini, aurelio macciò, franco monteverde Rep, raffaele niri, francesca dagnino Oggetto: [NuovoLab] SIRIA: tra guerra in atto e guerra minacciata
D'accordo CONTRO l'intervento militare in Siria, e quindi via con i presidi, i digiuni, le messe, le marce ecc. Ma è mai possibile che nessuno avverta l'insufficienza di questo tipo di (TARDIVA) risposta, che rischia di risolversi in uno scaricarsi la coscienza? Possibile che nessuno si sia accorto che la guerra in Siria impera da oltre due anni? E che nessuno al riguardo si è mobilitato? Possibile che non si sia ancora capito che nel XXI secolo le guerre non sono SOLO tra STATI, ma anche interne alle singole compagini statuali? E che non c'è principio (o tabù) di sovranità che tenga perché il mondo si senta esonerato dall'esprimere - almeno - un giudizio al riguardo e che si percepisca come direttamente coinvolto? Possibile che non si intenda che la militarizzazione del territorio (esemplare quella in Val di Susa) configura gestioni dell'ordine pubblico che, partendo da una "bassa intensità", alludono a guerre, per così dire, interne? Tutti dicono di voler superare le categorie analitiche novecentesche: nei fatti a me sembra che ciò non accade per niente, continuiamo a rimestare la stessa acqua nel mortaio.