[Forumlucca] sentite che afa....?

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Autore: Aldo Zanchetta
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To: forumlucca
Oggetto: [Forumlucca] sentite che afa....?
fabio sebastiani

"Ci sono almeno 40mila pensioni sopra i 90mila euro". Intervista a Damiano


<http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2013/8/22/36294-ci-sono-almeno-
40mila-pensioni-sopra-i-90mila-euro/> 9
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4b77b58eceed941d6a9cfbf0272_175x175.jpegUn altro intervento sulle pensioni
sembra profilarsi all’orizzonte. In parte connesso anche con la partita del
pubblico impiego. Cosa bolle in pentola?
Ho chiesto con Brunetta una cabina di regia del governo perché bisogna avere
una visione di medio periodo sugli interventi da fare, guai se ci fosse una
politica dei due tempi; ovvero, adesso soddisfiamo le esigenze del
centrodestra con l’Imu, e poi in un secondo tempo vedremo se si può fare
qualcosa sulle emergenze sociali: non è accettabile. Per questo chiedo che
il governo elenchi l’insieme delle priorità. Il Pd quindi deve far sentire
la sua voce e sottolineare i contenuti. Tra questi oltre alla cassa
integrazione c’è il tema delle pensioni.

Giovannini dice che non sarà una controriforma. Di per sé non è molto
rassicurante…
Ho visto che Giovannini è tornato a parlarne dice che non si tratta di farne
una controriforma. Non mi soffermo sulle parole ma è chiaro che alcune
normative, per esempio la riforma Fornero, devono essere corrette. Ci sono
almeno tre punti: il primo è quello dei cosiddetti esodati. Questo problema
va risolto. Secondo me si sbaglia se si torna a fare dei numeri. Perché i
numeri sono ingannevoli. Bisogna però partire con i criteri in base ai quali
coloro che hanno rinunciato al lavoro, o sono usciti, entro il 31 dicembre
del 2011 hanno diritto ad accedere con le regole ante-Fornero. Del resto,
abbiamo già costituito un fondo al tempo del governo Monti. Il secondo punto
è che per chi è entrato in una situazione di difficoltà a partire dal 2012
bisogna trovare soluzioni più flessibili e graduali di uscita rispetto alla
rigidità della riforma Fornero. La nostra proposta prevede con 35 anni e
l’8% di penalizzazione di andare in pensione nel tempo giusto. Del resto, di
queste cose ne ha parlato anche Letta nel momento di insediarsi. Su questo
punto noi non vogliamo rinunciare. Il governo faccia le proposte e noi le
ascolteremo.

Che numeri produce questa impostazione?
Non ho numeri. Però l’anticipo proposto porta ad uscire quattro anni prima.
Il succo è offrire al lavoratore la possibilità di una scelta. Inoltre nella
nostra proposta si fissano i 41 anni per uomo e donna come strumento che
consente di andare in pensione senza penalizzazione e indipendentemente
dall’età anagrafica.

Parlavi di tre punti prioritari…
La terza questione è quella delle ricongiunzioni, tra Inpdap e Inps, ovvero
tra pubblico e privato. La ricongiunzione deve tornare ad essere gratuita,
evitando che ci siano lavoratori che traggano dei benefici. La norma l’ha
voluta Berlusconi che ha reso voleva impedire che le donne utilizzassero
l’escamotage della ricongiunzione per avere trattamenti più vantaggiosi.

Sulle pensioni d’oro, finalmente a tema, ognuno ha la sua formuletta, che
vuol dire in soldoni il suo orticello da difendere.
Secondo me un intervento sulle pensioni d’oro è possibile, perché oltre i 90
mila euro all’anno, ci sono 20mila nel privato e altrettanti nel pubblico.
Pensare poi che le pensioni altissime diano un contributo di solidarietà non
sarebbe male. Nel rispetto delle sentenze, si può provare con un adeguamento
del calcolo oppure il congelamento strutturale dell’indicizzazione. Risorse
che se vengono risparmiato devono tornare alla previdenza aumentando le
pensioni basse.

La riforma della previdenza torna utile soprattutto per il pubblico impiego,
o no?
Possono essere regole universali che valgono per tutti. Il governo esclude i
prepensionamenti, però. Infatti, la mia proposta va in q uesta direzione. I
paradossi che si sono creati è che chi vuole restare viene mandato in
pensione e chi vuole andar via lo vogliono trattenere. Detto questo, è
chiaro che noi dobbiamo affrontare la questione dei precari e del turn over.
Al 31 dicembre scade l’ennesima proroga. E non si possono fare altre
proroghe. La questione va risolta come al tempo del governo Prodi con un mix
di potenziali assunzioni tra precari e vincitori di concorso. Bisogna poi
utilizzare tutti gli spazi esistenti dai pensionamenti anticipati.

E dallo spaventapasseri della mobilità…
Nel pubblico impiego, la mobilità da ufficio a ufficio nella pubblica
amministrazione non deve spaventare. Torino quando in Fiat c’era il calo di
mercato nell’auto e crescita nei veicoli industriali facevamo accordi per
trasferire lavoratori dell’auto all’Iveco. Nessuno si è mai lamentato.

Sì, ma questa tanto sbandierata stabilizzazione dei precari rischia di avere
tempi biblici ed effetti ridotti.
Beh, intanto cominciamo. Bisognerà procedere per gradi. Cominciamo a dare
una soluzione però.

Intanto però D’Alia vuole firmare una grande ristrutturazione del settore…
Cosa dovremo ancora fare nel pubblico impiego dopo il blocco dei contratti
si tratta piuttosto di aprire i tavoli di trattativa per adeguare le
normative e gli aumenti a partire dal 2015, non vedo altri interventi
drastici. Certo, bisogna sfoltire con misure consensuali.