Autore: ca_favale_mlist Data: To: Ca Favale mailing list Oggetto: [inquieto] I: [CasaOccupata] I: [Refe] LETTERA DI GIOBBE DALLE
VALLETTE
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>>Questa è una lettera arrivata dal carcere di Torino da Giobbe.
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>>Carissime compagne e compagni di lotta vi abbraccio tutti.
>>Grazie di tutto quanto state facendo per me, il mio pensiero va a voi
>>che resistete in Clarea od ovunque sia.
>>Il morale è alto e sono in forma (mi alleno per tornare a correre dietro
>>a Giacu in Clarea).
>>Avrei voluto dirvi di non spendere energie per me, ma di concentrarvi
>>nella lotta.
>>Non temo nulla perchè la mia famiglia è una stirpe di partigiani
>>"sfrosatori", scampati o internati nei lager, montanari scesi in miniera
>>o nelle officine, che mi hanno insegnato a lottare per i miei ideali
>>anche di fronte alle pallottole del nemico, ai padroni prepotenti, alle
>>guardie in divisa.
>>Ma credo ci sia ora un'esigenza politica che va oltre la mia vicenda
>>personale, che si evince anche dalle parole del gip nel rigettare la
>>scarcerazione, cioè che " le azioni [...] appaiano estranee ai motivi
>>della protesta no-tav".
>>
>>Ora, l'uso di gravi imputazioni, come anche quella di associazione
>>sovversiva, sono il tentativo di delegittimare ogni opposizione che non
>>sia simbolica.
>>Dobbiamo opporci a tali castelli accusatori perchè se passassero ce li
>>troveremmo davanti domani ad ogni passo.
>>
>>Evidentemente blocco e picchetto sono due strumenti molto fastidiosi,
>>pensiamo anche alle lotte della logistica: anche lì fogli di via, accuse
>>di furto e via andare.
>>Ma il blocco è un patrimonio storico di tutti i movimenti di lotta e
>>come tale va difeso.
>>
>>Dunque può valere la pena dare un segnale di unità sotto queste mura per
>>poi tornare nel cuore della lotta.
>>Ogni cosa fatta per contrastare il TAV la considererò anche in
>>solidarietà mia e degli altri indagati che abbiamo.
>>
>>Se permettete una riflessione, credo ci troviamo in una fase di guerra
>>"totale" dove c'è una regia unica a manovrare l'informazione, l'operato
>>poliziesco e dei magistrati, la politica e l'esecuzione dell'opera.
>>L'intervento in Val di Susa è militare e tutto si subordina ad esso.
>>Lo vediamo con il decreto di allargamento della "zona rossa", ma ancor
>>più con l'uso dei "bravi ragazzi", che dopo i massacri delle popolazioni
>>delle montagne afgane ora hanno girato i fucile verso "casa".
>>
>>Si allenano a contenere il malcontento che la guerra del capitale contro
>>di noi non mancherà di creare.
>>A mio parere, quindi, dovremmo guardare anche a quello che accade fuori
>>dalla valle.
>>Per l'oggi invece direi di non disperare.
>>
>>La repressione è forte perchè il movimento oggi è un problema più grosso
>>di un tempo.
>>Non sottovalutiamo quanto fatto finora: l'accanimento dimostra che non
>>ritengono possibile portare avanti l'opera con questo livello di
>>opposizione.
>>Quindi, senza prestare il fianco alla repressione, continuiamo con la
>>varietà delle inizitive e con l'osservazione del cantiere.
>>Come dice Mimmo " l'importante è non stare a casa davanti al
>>televisore"(o al computer).
>>
>>Questa è la nostra forza, ognuno può fare un pezzettino perchè la valle
>>diventi impossibile per cantiere e occupanti.
>>occhi aperti e buona lotta
>>
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>>"NOI FELICI QUANDO VOI ARRABBIATI" Giacu
>>Ciao Giobbe
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>>Refe@???
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