COMUNICATO SINDACALE UNIONE
SINDACALE ITALIANA E RSU USI ZETEMARESOCONTO DUE GIORNI DI
TRATTATIVA SINDACALE AZIENDALE 9- 10/7/2013Per
AFFISSSIONE NEI LUOGHI DI LAVORO (art. 25 S.L.) E DIVULGAZIONE GRAZIE(in applicazione art. 21 Cost. e art. 1 Legge 300/1970)
Trasmette Unione
Sindacale Italiana USI fondata nel 1912 e RSU USI Zètema P.C.
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nazionale ufficiale
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Serenetta Monti e mail serenettam@???, cell. 377 5078494
PRIMO
GIORNO DI TRATTATIVA 9 LUGLIO 2013: la Zètema con
la dirigente Dott.ssa Rubino ha presentato il documento e proposta aziendale,
che aveva come argomenti alcune modifiche sulle indennità già esistenti nel
CCDI, come quella di mensa, di disagio, gestione chiavi e l’adeguamento di
nuove attività e corrispondente livello di inquadramento (come previsto dal
CCNL Federculture).Si è avuto un dissidio
di impostazione tra la Cisl e l’Usi, poiché la Cisl non voleva riaprire le
vicende sul Contratto Decentrato Integrativo di Ente, fino a che non fosse
stata riaperta la contrattazione nazionale. L’USI sosteneva e sostiene che se
si tratta di modifiche migliorative, è meglio trattarle in sede aziendale, allo
scopo di creare precedenti di maggior favore rispetto al rinnovo del CCNL
Federculture, inoltre USI ha ribadito che non vi era coerenza sanare situazioni
“a macchia di leopardo”, lasciando altre situazioni aperte e insolute.Per quanto
riguarda l'adeguamento delle indennità,
la RSU USI ha ribadito che si dava per scontato che il ticket (per l’indennità
di mensa) fosse erogato a tutti coloro che superano le 6 ore di lavoro
giornaliero. Sull’indennità di disagio,
alla proposta aziendale USI ha ribadito che è insufficiente riconoscerla, se
come avvenuto nel settore della Manutenzione, non fossero anche riconosciuti a
chi ne ha diritto il rimborso per gli spostamenti (addirittura tra chi usa i
propri mezzi), con lavoratori e lavoratrici che da almeno due anni lavorano in
sedi disagiate e si spostano, l’USI ha proposto di calcolare gli arretrati
dell’indennità di disagio e di prevedere il rimborso monetario per gli
spostamenti effettivamente fatti, se proprio si voleva fare una “sanatoria”
delle specifiche situazioni che si erano riscontrate, ma che per questo non
serve un accordo sindacale, poiché a situazione oggettiva e documentata dei
dipendenti, è la stessa Zètema che deve adeguarsi, riconoscendo le somme
spettanti e maturate e non corrisposte a lavoratori e lavoratrici.La proposta
dell’Usi ha lasciato di sasso l’azienda e anche le varie OO.SS. presenti al
tavolo, che forse sono abituate ad altro modo di gestire tali situazioni
concrete…quando invece come sostiene la pratica sindacale dell’Usi, sono le
aziende a doversi adeguare e riconoscere inadempienze o “dimenticanze” quando
sono a favore dei dipendenti, senza il rischio di fare “figli e figliastri”
(che non sono più previsti dal nostro ordinamento giuridico, con la modifica
recente del codice civile…)Sui cosiddetti "adeguamenti" di livello
rispetto alle mansioni svolte, questione che
suscitava un particolare interesse tra le varie OOSS., secondo L’USI si rischiava
di fare confusione tra adeguamenti e valorizzazioni “nascoste”…Infatti si parlava
di alcuni custodi all'Archivio Capitolino che facevano “attività amministrative”
e di lavoratrici “ex società All Clean”, finite nell’area Conservazione, che facevano
(e fanno) lo stesso lavoro dei restauratori. La Zètema ha
chiarito, specie per l’area conservazione, che il passaggio sarà GRADUALE, anticipando
le date che si erano prefissati nelle valorizzazioni, perché non sarebbero più
valorizzazioni ed a luglio le lavoratrici avrebbero preso il livello B3.L’USI ha
precisato che se la Zètema ha capito che sin da quando sono entrate in area “conservazione”,
queste lavoratrici svolgevano mansioni superiori, non è certo l'adeguamento
graduale la situazione giusta, o si riconosce il fatto concreto oppure
soluzioni “mediate” sono poco trasparenti. Usi ha ricordato che non aveva
firmato l'accordo per i passaggi graduali delle biblioteche, perché la si
riteneva una soluzione penalizzante per quel settore di dipendenti e che rimaneva
coerente anche con queste situazioni oggetto dell’incontro del 9 luglio. Se
sindacati e azienda, sono consapevoli che queste lavoratrici fanno mansioni
superiori da almeno 5 anni, allora non è giusto e corretto accettare adesso, un
passaggio graduale che non riconosca loro gli arretrati, dichiarando che se le
altre sigle sindacali avessero firmato un accordo simile, USI avrebbe dato
indicazione (per evitare un trattamento peggiorativo), alle lavoratrici
interessate di attivare una causa e controversia di lavoro, chiedendo gli
arretrati per i 5 anni precedenti, utilizzando anche l'accordo che fosse stato
firmato per quello che Zètema definisce "adeguamento", come documento
che ne avalli le richieste di arretrato.La Zètema ha
risposto a queste osservazioni dell’Usi, che non rientra nella politica dell'Azienda non
agire gradualmente per i passaggi di livello.L’USI ha
replicato che non esistono norme che vietino un passaggio diretto in casi
simili, esistono solo i vincoli posti dagli articoli 26 e 27 del CCNL Federculture, che consentono questa eccessiva
discrezionalità decisionale “agli amministratori delegati”.L’USI in vista
della ripresa del tavolo nazionale di rinnovo del CCNL Federculture (previsto
per il 24 luglio 2013 in sede Federculture) ha sollecitato TUTTI i SINDACATI
FIRMATARI DI QUEL CCNL, come è nella proposta nazionale più volte inoltrata
dall’USI, A CANCELLARE questi privilegi degli amministratori delegati e
responsabili degli Enti che applicano quel CCNL, con la richiesta dell’USI di
MODIFICARE SOSTANZIALMENTE I VERGOGNOSI ARTICOLI 26 E 27 DEL CCNL…infatti se si
vuole risolvere delle situazioni di dipendenti di Zètema, il modo corretto e
giusto è RIAPRIRE IL TAVOLO SULL’ACCORDO E CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE. Silenzio
(imbarazzato) da parte di tutti in sindacati firmatari del CCNL… SECONDO
GIORNO DI TRATTATIVA 10 LUGLIO 2013: si è discusso
principalmente dell'area Turismo, i PIT. E’ emersa ancora una volta, la prassi
'aziendale di decidere unilateralmente lo spostamento di lavoratori e
contestualmente di ridurre le postazioni. Dopo l’intervento del responsabile
Zètema Capone, .il quale ha dichiarato al tavolo sindacale che ha deciso, vista
la ridotta mole di lavoro che una unità da Termini si spostava ai Fori e che ad
Ostia in questo periodo ne bastava una sola di unità.La delegazione
Cgil ha insistito che, per motivi di sicurezza sarebbe stato necessario implementare
dell'unità lavorativa di Ostia, visto che il Contratto di Servizio con il
Comune di Roma Capitale (CdS) prevede due postazioni. La RSU USI ha invece chiesto
esplicitamente, se esiste la formalizzazione cartacea con la volontà del
Dipartimento Turismo del Comune di Roma Capitale, di ridurre le postazioni
riorganizzandole, in caso contrario di mancanza di tali indicazioni dell’Ente
proprietario e del Dipartimento competente, per quanto riguarda Fori Imperiali
e Termini, la Zètema, per un anno, avrebbe agito in violazione del Contratto di
Servizio stipulato, visto che per esempio, per casi verificatisi in passato
nell’area custodia e quella di manutenzione, tali riduzioni di postazioni e
presunte “riorganizzazioni interne”, hanno la formalizzazione della
Sovrintendenza capitolina ai BB.CC., che a quel punto legittimerebbe e
avallerebbe le scelte della società Zètema.Altro forte
imbarazzo di parte datoriale, rendendosi conto che esistono disparità di
trattamento e condizioni di lavoro che diventano peggiorative all’interno dei
vari settori di intervento di Zètema. L’USI
VERIFICHERA’ SE LE OSSERVAZIONI E I RILIEVI POSTI, visto che non si è
sottoscritto nessun accordo con il testo proposto dall’azienda, SARANNO OGGETTO
DI VALUTAZIONE E PORTERANNO A USARE LOGICA, RAZIONALITA’, BUON SENSO ED
EFFETTIVA VOLONTA’ DI “SANARE”VARIE SITUAZIONI e di RIMETTERE AL CENTRO
ESIGENZE DI GIUSTIZIA “CONTRATTUALE”, RISPETTO DELLE LEGGI E DI UNA MODALITA’
DI IMPIEGO DELLA FORZA LAVORO RICONOSCENDO DIRITTI E NON SOLO DOVERI…Alle
prossime puntate, anche con AGGIORNAMENTI SUL RINNOVO DEL CCNL FEDERCULTURE.Nel merito, le
proposte dell’associazione datoriale di rinnovo del CCNL Federculture, che ha in Zètema l’azienda leader del
settore, restano per Usi IRRICEVIBILI A CHIUNQUE ABBIA A CUORE GLI EFFETTIVI
INTERESSI DI CHI LAVORA.