[NuovoLab] FW: morte a ventimiglia

Nachricht löschen

Nachricht beantworten
Autor: Elisabetta Filippi
Datum:  
To: Social Forum
Betreff: [NuovoLab] FW: morte a ventimiglia
Vi giro quedsta mail di Mauro Musa. Non ho davvero parole...

Elisabetta


Solidarietà = Vita  Repressione = Morte
Mame Mor Diop lottiamo per i tuoi/nostri sogni
Oggi, 19 luglio 2013, noi amici dell'A3F, scriviamo a poche ore dalla drammatica notizia della morte di Mor, senegalese, venditore ambulante, che è annegato nella foce del fiume a Ventimiglia mentre cercava di fuggire dai controlli delle forze dell'ordine.
Siamo vicini alla famiglia e ai cari amici/che sapendo che le nostre parole non potranno allietare il grande dolore che stanno provando, ma vogliamo far sentire la nostra vicinanza.
Stiamo ricevendo telefonate e abbiamo incontrato diversi fratelli senegalesi di Genova che lo conoscevano, che vogliono ricevere e/o comunicare informazioni e vogliono si faccia chiarezza sull'accaduto!
Si tratta di Mame Mor Diop, viveva a San Remo, e non aveva manco 30 anni.Solo pochi giorni fa manifestavamo a Genova e ci incontravamo con il prefetto per affermare “basta repressione” e ora dobbiamo fare i conti con questa notizia...con la tristezza...la rabbia.. e con le conseguenze, ben note “la repressione uccide!”
Subito dopo il dramma diversi immigrati hanno manifestato per esprimere tutta la loro indignazione davanti alle istituzioni del ponente, responsabili non nuove a Ventimiglia di queste morti di innocenti ambulanti.
Non c'è alcuna tolleranza verso persone che stanno cercando di vivere meglio senza far male a nessuno. Lo guardo delle leggi non ci appartiene perché ignora i motivi umani.
Se gli agenti sono stati tra i primi a buttarsi in acqua a cercare di salvare Mor ci conferma inumanità delle leggi e la forza dell'umana che vogliamo affermare.Sentiamo che è necessario e urgente trovare alternative alla fuga, che mette a repentaglio la vita e la sicurezza di tutti/e e nella lotta degli ambulanti di Genova crediamo che nella strada dell'unità, dell'autodifesa e dell'affermazione della dignità si possa rintracciare un inizio.
I responsabili di queste politiche razziste non vogliono fare i conti con la pericolosità insensata di questa repressione!Come il prefetto di Genova che negando ci fosse alcun problema davanti all'ambulante con il braccio rotto che gli abbiamo portato a colloquio si lava le mani davanti a queste vittime!
Questa tragedia, morte senza senso, ci spinge e sollecita ad essere ancora più determinati e vicini, uniti e solidali.19/07/2013 Mauro
Associazione “3 febbraio”