----Messaggio originale----
Da: glry@???
Data: 15-lug-2013 0.42
A: <Comrades>
Cc: <aa-info@???>, <cU_FVG@???>
Ogg: [aa-info] Ancora espulsioni in CGIL
----Messaggio originale----
Da: glry@???
Data: 15-lug-2013 0.42
A: <Comrades>
Cc: <aa-info@???>, <cU_FVG@???>
Ogg: [aa-info] Ancora espulsioni in CGIL
Per la democrazia in CGIL, contro l'espulsione di M. Elena Muffato e degli altri comunisti,
sindacalisti onesti e lavoratori combattivi!
------- Segue messaggio inoltrato -------
Data invio: Sat, 13 Jul 2013 10:06:15 -0700 (PDT)
Da: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc@???>
Oggetto: Per la democrazia in CGIL, contro l'espulsione di M. Elena Muffato
e degli altri comunisti, sindacalisti onesti e lavoratori combattivi!
Partito deiComitati diA ppoggio allaResistenza - per ilComunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454
e-mail:resistenza@??? - sito:
www.carc.it
Comunicato della DN n. 15/2013 - 12.07.2013
La CGIL è ridotta a reprimere e perfino espellere i suoi aderenti più
combattivi, comunisti, sindacalisti onesti e lavoratori avanzati!
Trasformare gli attacchi della destra CGIL in uno strumento per estendere il
coordinamento e l´azione di orientamento, organizzazione e mobilitazione
delle RSU, dei delegati e degli operai più avanzati e combattivi!
La CGIL è dei lavoratori, non della Camusso e degli altri nipotini di Craxi ed
ex soci di Sacconi complici del padronato e del governo Letta-Belusconi-
Napolitano!
Dopo mesi di voci di corridoio e avvertimenti ufficiosi, l´11 luglio alla compagna
M.Elena Muffato (militante del P.CARC, esponente della Rete 28 Aprile e iscritta
alla Fisac CGIL) è stata consegnata la lettera di espulsione dalla FISAC CGIL che
riportiamo qui di seguito.
In ottemperanza a quanto stabilito dal Collegio Statutario Nazionale CGIL in data 9
u.s., prot. 2013/585, in relazione alle sue reiterate dichiarazioni e alle evidenze
documentali di appartenenza al Partito dei CARC, in applicazione dell´art. 3 dello
Statuto CGIL, si ritiene interrotto il suo rapporto associativo con la nostra
Organizzazione.
Cordiali saluti.
La Segreteria Regionale Fisac Campania: Nadia Corradetti, Ciro De Biase, Gabriella
Dell´Aversano, Pierluigi Sessa, Paolo Scognamiglio, Franca Marano
Il Segretario Generale Fisac Campania: Susy Esposito
Il Segretario Nazionale Fisac: Agostino Megale
Il Segretario Generale CGIL Campania: Franco Tavella
L´art. 3 dello Statuto della CGIL recita che: "(...) A tutela dell´organizzazione la
domanda di iscrizione viene respinta, a cura delle Segreterie delle strutture alle
quali l´iscrizione viene richiesta che ne daranno informazione ai Centriregolatori,
nei casi di gravi condanne penali, sino all´espiazione della pena, di attività o
appartenenza ad associazioni con finalità incompatibili con il presente Statuto
(organizzazioni segrete, criminali, logge massoniche, organizzazioni a carattere
fascista o razzista, organizzazioni terroristiche). Analogamente e sulle stesse
situazioni si procede, a cura delle Segreterie delle stesse strutture, nel caso di
iscritte/i determinando l´interruzione del rapporto associativo con la CGIL (...)".
Diamo per scontato che la CGIL non arrivi ad arrampicarsi sugli specchi fino a
includere il nostro partito tra "le "organizzazioni criminali, logge massoniche,
organizzazioni a carattere fascista o razzista" o ad annoverarci tra le
"organizzazioni segrete" (il P.CARC ha sedi note e aperte in varie cittàitaliane,
propaganda e diffonde la sua stampa, i suoi militanti sono conosciuti, da vari anni
a questa parte partecipa anche alle competizioni elettorali, ecc.), quindi la
direzione della CGIL ha deciso che siamo un´organizzazione terrorista?
Passi che gente educata e selezionata in base ai servizi resi a padronato e autorità
contro lavoratori, pensionati e precari (alla Mauro Moretti per intenderci,
segretario nazionale della CGIL Trasporti promosso amministratore delegato delle
Ferrovie dello Stato: la strage di Viareggio è il suo principale "fiore all´occhiello"!)
non sappia più neanche dove stia di casa la solidarietà di classe.
E passi pure che la direzione CGIL ignori che i terroristi deve andarli a cercare nei
consigli di amministrazione delle aziende, delle banche e delle società finanziarie,
al governo, nei palazzi del potere, in Vaticano, in Confindustria, ai vertici del
nostro paese: lì ci sono i responsabili del disastro in cui versa il nostro paese, degli
otto milioni di persone che vivono in povertà, delle migliaia di persone che ogni
anno muoiono di miseria, di lavoro, di malattia, di carcere, di emigrazione, di
maltempo, di disastri ambientali, di disperazione e altrettante che sono
emarginate dalla vita sociale e condannate a vivere di espedienti o di elemosine.
Ma evidentemente nel loro livore anticomunista i vertici CGIL hanno persino
dimenticato che nell´ottobre scorso la Corte d´Assise di Bologna ha chiuso (con
una sentenza di assoluzione "perché il fatto non sussiste") l´ottavo procedimento
giudiziario per associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis)
aperto dal sostituto procuratore di Bologna Paolo Giovagnoli nel quadro della
trentennale persecuzione contro l´area politica di cui il P.CARC fa parte (la
carovana del (nuovo)Partito Comunista italiano). La Camusso e chi per essa hanno
deciso di prendere il posto di Giovagnoli?
Come è scritto in uno dei tanti messaggi di solidarietà giunti alla nostra
compagna, e di cui ringraziamo tutti, " la CGIL ha espulso Maria Elena... Non per
indegnità morale, per essersi appropriata delle risorse sindacali illegittimamente,
avrebbero sistemato la cosa in altro modo; alcuni dirigenti hanno fatto carriera
così. Maria Elena è stata espulsa non perché ha disertato le lotte sindacali; ci sono
dirigenti della CGIL che organizzano il contrasto alle iniziative conflittuali. Maria
Elena è stata espulsa dalla CGIL perché ècomunista, e ha voluto sperimentare la
linea di ricostruzione comunista dei CARC.
Un tempo, così è scritto nella storia nobile della CGIL, i comunisti erano alla
direzione di questo sindacato; la CGIL era uno dei pochi luoghi sociali e culturali
dove i lavoratori comunisti trovavano accoglienza e protezione organizzativa per
combattere per le loro condizioni salariali e normative, per un mondo di
uguaglianza e cooperazione.
Maria Elena è stata espulsa senza appello e segnalata con lettera raccomandata ai
suoi padroni, proprio nel settore selvaggio e feroce del credito e delle
assicurazioni. Una vergogna senza precedenti. Una delazione e istigazione alla
repressione contro una comunista che viene dal sindacato dove i comunisti
dovrebbero essere a casa loro.
La reazione deve essere estesa e profonda, perché è in discussione la possibilità di
opporsi al sistema dominante che ha stracciato salari e pensioni, ha stabilito un
ricatto occupazionale e previdenziale su intere generazioni di giovani, ha estirpato
qualsiasi potere di controllo sindacale e politico dei lavoratori in fabbrica e sul
territorio.
Maria Elena sta dentro la storia della CGIL, i dirigenti che l'hanno espulsa no!!
Vincenzo Gagliano (già componente della Segreteria CGIL Campania)".
I compagni della Rete 28 Aprile napoletana e pugliese, in un appello pubblicato in versione
sintetizzata e ridotta sul sito nazionale, hanno denunciato che il provvedimento contro
M.Elena (allora erano solo "avvertimenti ufficiosi") non è un caso isolato, ma "fa il paio con
l´espulsione a Padova di Francesco Doro e Andrea Berruti (RSU, esponenti della Rete 28
Aprile) e con analoghi provvedimenti che colpiscono altri compagni e compagne che
orbitano intorno alla Rete 28 aprile, con le ritorsioni di qualche tempo fa contro alcuni
compagni de " La Cgil che Vogliamo" (un delegato della Fincantieri di Ancona che la CGIL
sospese perché aveva spedito dalla sede CGIL un volantino firmato "CGIL che vogliamo"),
l´allontanamento di Maurizio Scarpa dalla segreteria nazionale Filcams, la sospensione di
Mauro Caffo che contestava il giro della Padania organizzato dalla Lega, la sospensione di
Ezio Casagranda, Fulvio Flammini e Franco Tessadri dalla CGIL in Trentino, il
trasferimento forzoso di Eliana Como dalla FIOM di Bergamo a Roma, la destituzione di
Sergio Bellavita dalla Segreteria Nazionale FIOM, l´esclusione di Giorgio Cremaschi dagli
interventi alla riunione dei Direttivi unitari CGIL, CISL e UIL del 30 aprile scorso".
La lotta per la democrazia in CGIL contro l´espulsione di M.Elena e degli altri
comunisti, sindacalisti onesti e lavoratori combattivi per la democrazia in CGIL è
una lotta che va condotta senza se e senza ma, anche dalla Rete 28 Aprile e dal
resto della sinistra CGIL. Nella lettera di espulsione di M.Elena si parla di
"reiterate dichiarazioni ed evidenze documentali", nella fase degli "avvertimenti
ufficiosi"la compagna era stata avvisata che suo conto era stato redatto un dossier
per certificare le "buone ragioni" che avrebbe avuto la CGIL per espellerla. Se due
più due fa quattro, vuol dire che all´interno della CGIL opera una struttura di
spionaggio e dossieraggio: la CGIL a scuola di Valletta? Questa è una delle opere
che ha contribuito a ridurre il più grande sindacato del nostro paese, il sindacato
con la storia più illustre, i cui uomini e donne hanno contribuito alla sconfitta del
nazi-fascismo, ad un´azienda sempre di più al servizio della pace sociale e della
concertazione a danno dei lavoratori. Chi sono coloro che spiano e denunciano
le/i compagne/i più combattivi per farli fuori dall´organizzazione perché
"disturbano i manovratori"? Questi signori dobbiamo denunciarli pubblicamente
ai lavoratori, perché vanno isolati e messi nelle condizioni di non poter più
continuare indisturbati la loro opera! Nei mesi scorsi i mass media si sono dedicati
a tempo pieno alle espulsioni di Grillo, alle grida "sull´emergenza democratica e la
repressione del dissenso interno" al Movimento 5 Stelle, siamo curiosi di vedere se
(coerenza? deontologia professionale?) andranno a chiedere conto alla Camusso e
al resto della direzione CGIL dei provvedimenti disciplinari e delle espulsioni che
fioccano a destra e a manca e a indagare sui sistemi e le strutture di spionaggio e
dossieraggio interne alla CGIL!
I lavoratori ancora iscritti alla CGIL sono in numero crescente insofferenti della
complicità dei sindacati di regime con i padroni e il governo che penalizza nei diritti,
nel reddito, nelle condizioni di lavoro anche chi ha ancora un lavoro stabile, sono in
numero crescente insoddisfatti dei risultati della linea di resa della Camusso a
braccetto con Bonanni e Angeletti (taglio pensioni, innalzamento età pensionabile,
esodati, eliminazione dell´art. 18, contratti a perdere e riduzione del ruolo del
CCNL, ecc.). Per questo la CGIL è ridotta a reprimere ed espellere i suoi aderenti
piùcombattivi: cerca di impedire che diventino centro di organizzazione e
mobilitazione degli iscritti scontenti della linea di resa del sindacato. Per questo
cerca di gestire in segreto e con minor pubblicità possibile i provvedimenti
disciplinari e amministrativi interni. Per questo ha gestito le trattative che hanno
portato all´accordo su "rappresentanza e democrazia" in modo clandestino (né i
delegati né tantomeno gli iscritti sono stati consultati e nemmeno informati dei
contenuti su cui il gotha dei sindacati di regime stava trattando). La Camusso e gli
altri nipotini di Craxi ed ex soci di Sacconi hanno portato a un livello superiore la
trasformazione della CGIL di Di Vittorio in stampella del regime dei padroni e dei
governi che si sono alternati nell´eliminare i diritti e le conquiste strappate dagli
operai e gli altri lavoratori con la Resistenza antifascista e le lotte degli anni
successivi, quando il movimento comunista era forte nel nostro paese e nel
mondo. Ma il ruolo, la forza e l´utilità che la CGIL per il padronato e il governo del
pilota automatico ruolo dipendono dal seguito e dal consenso che ancora hanno
tra i lavoratori, i pensionati, i precari. Questo è il loro tallone d´Achille! Su questo
dobbiamo e possiamo fare leva. Non solo per rispedire al mittente le espulsioni e
gli altri provvedimenti contro i comunisti, i sindacalisti onesti e i lavoratori
combattivi, ma soprattutto per rafforzare ed estendere il coordinamento e l´azione
di orientamento, organizzazione e mobilitazione delle RSU, dei delegati e degli
operai più avanzati e combattivi! In questo modo la direzione della CGIL sarà
costretta a ballare alla loro musica, a rincorrerli (i due sabati di blocco alla FIAT di
Pomigliano ne sono una conferma) oppure saranno spazzati via!
Mobilitarsi e mobilitare
- per difendere ed estendere i diritti sindacali e costituzionali che i lavoratori
hanno conquistato a prezzo di dure lotte, contro l'accordo sulla rappresentanza e
la linea di collaborazione, concertazione, complicità con padronato e governo di cui
l'accordo sulla rappresentanza è parte integrante che è la linea che ha portato
all'innalzamento dell'età pensionabile e al taglio delle pensioni, agli esodati,
all'eliminazione dell'art. 18, ai contratti a perdere, ai licenziamenti, alla
disoccupazione e precarietàgaloppanti, ecc.
- per contrastare in modo pubblico, organizzato e collettivo gli attacchi, pressioni,
ricatti, ritorsioni con cui i Marchionne grandi e piccoli cercano azienda per azienda
di intimidire, far indietreggiare, espellere, ecc. quei delegati CGIL (e non solo) che
sostengono senza se e senza ma gli interessi e i diritti dei lavoratori, promuovono
la loro organizzazione e mobilitazione
- per la democrazia interna, contro le espulsioni, sospensioni, ecc. dicomunisti,
sindacalisti onesti e lavoratori combattivi con le quali la direzione della CGIL
usando metodi degni di Valletta cerca di contrastare lo sviluppo di un vero
movimento sindacale che si fa promotore e organizzatore della resistenza e lotta
contro la crisi, i suoi effetti e i suoi responsabili.
Non sono i comunisti, i sindacalisti onesti e i lavoratori combattivi incompatibili
con lo Statuto della CGIL, è la linea della direzione CGIL e la caccia alle streghe
che essa conduce controi comunisti, i sindacalisti onesti e i lavoratori combattivi
che è incompatibile con gli interessi e i diritti dei lavoratori; sono coloro che
sostengono pratiche contro una efficace mobilitazione dei lavoratori per farla finita
con la crisi, i suoi effetti e i suoi responsabili ad essere indegni e incompatibili con
la CGIL di Di Vittorio!
La battaglia per la democrazia nei sindacati è strettamente connessa a quella
per la democrazia nella rappresentanza sindacale ed entrambe sono parte
integrante della più generale lotta per farla finita con la crisi del capitalismo e
l´arroganza dei Marchionne!
Unire le forze, tenere in mano l´iniziativa, passare dalla difesa all´attacco!
Da Pomigliano alla Val di Susa, dal S. Raffaele di Milano all´Ilva di Taranto,
dall´Irisbus d Avellino all´elezione del leader NO PONTE a sindaco di Messina,
dal No Muos di Niscemi alle occupazioni di case: convogliare i mille focolai di
protesta, ribellione e lotta intorno all´obiettivo di cacciare il governo del golpe
bianco e del pilota automatico e instaurare al suo posto un governo
d´emergenza popolare che assegni a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso e a
ogni azienda compiti produttivi secondo un piano nazionale!
Organizziamoci per vincere!
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------- Fine del messaggio inoltrato -------
.
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