COMUNICATO SINDACALE PER PUBBLICAZIONE E DIFFUSIONE, GRAZIE RICEVIAMO E INOLTRIAMO da
ASSEMBLEA 29 GIUGNO - VIAREGGIO 14 LUGLIO 2013. Trasmette USI nazionale, COMITATO 5 APRILE di Roma
e Rete nazionale salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e sui territori
Viareggio, 29 giugno 2009
Udienza preliminare: anche oggi la parola agli
avvocati degli imputati.
Anche ieri abbiamo udito, da parte loro,
aberrazioni e stupidaggini …
Dal loro inqualificabile e squalificato
repertorio: “si è trattato di un fatto occasionale, non è un incidente sul
lavoro perché i macchinisti sono vivi, se quel treno-bomba avesse viaggiato ad
una velocità ridotta le conseguenze sarebbero state le medesime (anzi
peggiori), una barriere protettiva tra i binari e le abitazioni non sarebbe
stata di alcuna utilità", e via di questo passo.
Questi “signori” e queste “signorine”, oltre a
difendere l’indifendibile (e sappiamo perché lo fanno: per il vil danaro), negano
la realtà e continuano sprezzantemente a calpestare il dolore dei familiari
delle Vittime.
La verità è scritta: STRAGE FERROVIARIA
ANNUNCIATA.
Disgraziati coloro che parlano di disgrazia,
vigliacchi quanti vogliono fuggire dal processo, pusillanime chi dice che
essendo i macchinisti vivi non si è trattato di incidente sul lavoro.
Ma sanno di cosa stanno parlando? Sanno che a
Viareggio per l’incidente ferroviario (trasformato nel disastro che ha prodotto
la strage) di quella notte hanno perso la vita 32 persone, tra cui bambini e
ragazze, bruciate vive. Sanno che i macchinisti sono stati in cura per mesi e
mesi e poi non sono più potuti salire su un locomotore.
Pazzo chi pensa che proprietari, manager ed
amministratori delegati delle società responsabili di questa immane tragedia
non debbano essere rinviati a giudizio.
I fatti hanno la testa dura!
In ferrovia non si muove foglia che Moretti
non voglia … fino al punto che, nelle massime cariche Fs, si è sempre
contornato di gattini ciechi. Questi debbono essere ubbidienti ai suoi ordini
ed alle sue volontà, altrimenti gli saltano poltrone e sgabelli … d’oro.
Famosa la sua frase di alcuni anni fa in
risposta ad un ferroviere che gli aveva detto, lei ha fatto licenziare …: “No,
io non faccio licenziare, io licenzio!”. Il suo problema è che in questi anni
ha trovato duro tra i ferrovieri che si sono battuti, si battono e si
batteranno, per la sicurezza, per la salute ed affinché stragi come quella del
29 giugno 2009 non siano dimenticate, non rimangano impunite e non abbiamo a
ripetersi. Il suo dramma è di non essere riuscito a comprare la coscienza e la
dignità di tutti i ferrovieri. Non ha capito che tutto non è in vendita e che
la dignità non sta sul mercato.
Il traditore è colui che rinnega il suo
passato, il vigliacco è colui che fugge dalle proprie responsabilità.
Moretti è stato segretario nazionale della
Filt-Cgil ed oggi pretende di fuggire dal processo che lo vede imputato per le
32 Vittime della strage ferroviaria (annunciata) di Viareggio, tra l’altro
lasciando e/o mettendo nelle peste i “suoi ciechi gattini”.
A Piazza della Croce rossa, sede monumentale
delle ferrovie, c’è forte agitazione e preoccupazione per l’udienza preliminare
in corso (giovedì 18 luglio è annunciata la decisione sui rinvii a giudizio).
Il gioco dello scaricabarile è iniziato con il fatto che tutta la colpa era
della Gatx & soci, poi è proseguito con gli avvocati di Moretti che hanno
sostenuto che lui, Ad della holding, non c’entra e non c’entrava niente (!) ed
infine come ha detto un avvocato di imputati “a ciascuno il suo …”. Tradotto:
io difendo il mio e degli altri chi se ne frega. Si è, quindi, scatenata la
“guerra” anche tra le società del Gruppo Fs. Moretti & company cominciano,
adesso, a rendersi conto che tutto si gioca all’insegna del ‘vita mia, morte
tua’.
Continuano a giocare sulla vita di 32 bambini,
ragazze, uomini e donne. In questa ‘guerra’ tra imputati e tra imputati e
clienti assistiti, è proprio il caso di dire: ne vedremo delle belle.
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