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Riseppellita la salma di Silvio Lorenzini
Tragedia di Campocecina, a un mese dalla riesumazione completati i rilievi sull’avvistatore
CARRARA. A un mese preciso dall’esumazione,
avvenuta il 12 giugno scorso, ieri è stato di nuovo sepolto a
Castelpoggio l’avvistatore carrarese Silvio Lorenzini, morto dopo una
lunga agonia a seguito dell’incidente arereo di Campocecina in cui, il 2
febbraio del 1992, morì sul colpo il colonnello Sandro Marcucci.
Poco
prima delle 13 la salma è arrivata al cimitero di Castelpoggio,
proveniente da Pisa, dove era stata sottoposta ad autopsia; insieme agli
addetti al trasferimento, anche i rappresentanti di carabinieri e
polizia presso il tribunale, dal momento che il pubblico ministero Vito
Bertoni (titolare dell’inchiesta insieme al procuratore capo Aldo
Giubilaro), aveva assistito all’esumazione ma ormai non era necessaria
la sua presenza. Come noto, gli esperti incaricati dalla procura di
svolgere gli esami sui corpi delle due vittime sono il professor
Costantino Ciallella (un luminare della medicina legale) e il suo
collaboratore dottor Saverio Romolo; l’autopsia, sia su Lorenzini che
sul comandante Marcucci (anche la sua salma è stata rinumata ieri a
Pisa) è finalizzata a capire se vi siano tracce dell’esplosione di una
bomba a bordo del velivolo.
Sul posto, oltre al personale della
società partecipata Apuafarma - che si occupa dei servizi cimiteriali -
i congiunti di Lorenzini: il figlio Gianni, che gestisce un
distributore di benzina a Massa, e Corrado Lorenzini, uno dei due
fratelli della vittima.