Perché l'Italia va in rovina
di Marcello Foa - 08/07/2013
Fonte: il giornale [scheda fonte]
<
http://www.ariannaeditrice.it/scheda_fonte.php?id=140>
Seguo da tempo Marco Della Luna: è un intellettuale coraggioso, un libero
pensatore con cui si può essere o meno daccordo ma che nessuno può accusare
di conformismo o di secondi fini, men che meno di piaggeria nei confronti
del potere. E uno dei pochissimi che si permette il lusso di dire sempre
quel che pensa e di proporre analisi originali, pungenti, sovente scomode
che fanno sorgere interrogativi aprendo la mente.
Mi ha colpito molto una frase del suo ultimo articolo, pubblicato dal sito
capiredavverolacrisi* . Commentando lesultanza di Enrico Letta che sostiene
di essere stato premiato dallUnione europea, Della Luna descrive la cultura
dominante della classe politica:
Non è previsto che si verifichi se il modello economico-finanziario adottato
sia stato confermato oppure confutato dai fatti e se e le ricette prescritte
abbiano avuto gli effetti promessi oppure siano state smentite. Quello che
conta è il rapporto di approvazione-disapprovazione con lAutorità, non di
successo-insuccesso con la realtà.
La visione scientifica e laica è opposta: non esiste alcuna Autorità a
priori (al di sopra dei fatti), invece si mettono a confronto i diversi
modelli economico-finanziari delle diverse scuole, e si controlla, nel
breve, medio e lungo periodo, le conferme e le smentite che i dati di fatto
hanno dato a ciascun modello.
In poche parole Della Luna, che ha studiato psicologia, descrive con
straordinaria precisione il paradigma dominante da anni in questo Paese e
che accomuna quasi tutti i politici e la maggior parte dei media. Non
importa che le cose vadano bene o male, importa che lAutorità Suprema ci
accordi o no la sua approvazione.
Era questa la logica che sorreggeva il premier Monti, il quale ancora oggi,
dopo i danni immensi da lui inferti alleconomia italiana che grazie alle
sue amorevoli cure è sprofondata nella peggiore crisi dal Dopoguerra ad
oggi, non si capacita della propria impopolarità e anzi lamenta di essere
capito solo allestero.
Enrico Letta esce dalla stessa scuola, appartiene, sebbene a un livello più
basso, agli stessi ambienti, assorbe le stesse logiche del suo predecessore.
Come, ieri, Prodi che fece di tutto per far entrare lItalia da subito
nelleuro, come, oggi, Napolitano che si premura di non deludere la Ue, il
Fmi, la Banca Mondiale.
Nessuno di questi illuminati leader sembra cogliere il senso del dramma
profondo che sta scuotendo il Paese, degli imprenditori costretti a chiudere
e talvolta a suicidarsi per la disperazione, dei giovani costretti a
emigrare.
Conta uniformarsi al dogma. E se il resto è tragedia, pazienza. Anzi, è un
mistero che non si spiegano e che, in fondo, nemmemo li tocca.
Marcello Foa