Seguo silente la lista, la materia mi interessa e trovo la posizione di
jaromil -sia pure nella sua schematicità- assolutamente ragionevole.
Mi sto occupando di cose del genre da una patte in rifermento alle valli
alpine, abbbiamo fatto ultimamente un convegno in Val Brembana -con molte
mediazioni tra culture e storie diverse- dall'atro, essendomi trasferito di
recente a Colleferro-Valle del Sacco Capitale dell'inquinamento, sto
affrontando le problematiche della pratica dell'agricoltura in territori
variamente devastati ambientalemente e socialmente dal modello di sviluppo
dominante, tra cui le valle alpine.
La condivisone delle conoscenze, la capacità di conoscere il territorio
nelle sue diverse dimensioni è pratica necessaria e complicata eppoi
contano le pratiche.
Roberto
Il giorno 08 luglio 2013 11:50, Jaromil <jaromil@???> ha scritto:
> On Sun, 07 Jul 2013, asbesto wrote:
> > se ho una motozappa a energia solare in 10 minuti faccio cio'
> > che tu fai in 4 ore di sudore/orrore
>
> si, e faresti MALE, soprattutto in sicilia dove ribaltare terra e
> togliere piante con la motozappa e la sega elettrica significa
> DESERTIFICARE. le cose vanno fatte con criterio, non a cazzo di cane
>
> a sto punto mettiamo una pistola stampata 3d in mano a tutti e speriamo
> che si risolva democratizzando la morte? per quanto sia un'opzione
> allettante per l'Italia in questa fase storica, sai bene che non
> funzionerebbe, anzi alla lunga sarebbe un DISASTRO.
>
> il problema non sono i mezzi, quelli si capisce che sono sempre piu' a
> disposizione di tutti. il problema e' la coscienza della GGENTE (e di
> conseguenza pure lo smantellamento sistematico della scuola pubblica,
> per esempio, la colonizzazione della cultura da parte dell'industria e
> la formazione differenziata per classi sociali....)
>
> piu' che la motozappa ti servono i libri per capire come aver a che fare
> con la terra, allora capirai che non serve ne' faticare a muovere zolle,
> ne' far andare la motozappa. magari dei droni di terra che piantano semi
> sarebbero utili ecco, che e' una rottura di coglioni spesso necessaria
> quella. opensourceecology e' bacato come chi riscrive software open
> source senza cambiarne il concetto: non ci serve un clone libero di
> microsoft word, ci serve un modo nuovo di concepire il word
> processing... e cosi' via.
>
>
> ciao
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