On Thu, 04 Jul 2013, six wrote:
> Perché si parla di persone e non di impatto ? Non ne capisco un cazzo
> , ma del poco che ne capisco mi sono stufato di sentire l'argomento
> "siamo in troppi". Una famiglia di 4 persone occidentale consume
> molto di piu di 11 africane. Se parli di numeri di persone li metti
> allo stesso livello di consumi, fai una media che non c'entra una
> mazza con i consumi reali degli uni e degli altri. Ovviamente "siamo
> in troppi" se vogliamo chiudere gli occhi e continuare la nostra vita
> sulla schiena degli altri.
>
> Quando invece il fattore principale non é il numero ma quanto una
> piccola parte consuma di troppo.
infatti. a questo aggiungiamo che il 99% dei casi dello zio contadino in
italia si traduce in un MASCHIO INFOIATO che AMA LA SEGA ELETTRICA ed
alla fine di ogni estate "pulisce" il terreno BRUCIANDO MONTAGNE DI ROBA
e producendo un RUMORE PAZZESCO e DESERTIFICANDO TUTTO.
sono POCHISSIMI i contadini di mestiere la cui conoscenza e'
sopravvissuta al brain washing industriale. chi coltiva con "mezzi
moderni" non si pone neanche piu' la domanda se servono o no, riciclati
o meno, non ricorda come si faceva prima e segue un vettore di scala,
profitto e comfort completamente campato in aria. per lo stesso motivo
non ci si pone neanche piu' domande sui semi, sui brevetti della
monsanto etc. si comprano e basta.
e intanto il sistema produce sussidi e debito pagando gente che va
avanti con queste idiozie... la cosa poi si ramifica effettivamente
allontanando il valore dalle dinamiche di produzione per arrivare nella
finanza dei brevetti, a cui l'ignoranza e lo spreco fanno gioco.
l'ho fatta breve, ma cmq non credo proprio che questo si risolve facendo
i trattori open source. questo stallo non risolve con nessuna
tecnologia, ma con un'informazione che non sia necessariamente al
servizio della creazione di altra tecnologia, ma al servizio della
creazione di coscienza.