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Auteur: F.O.A. boccaccio003
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À: FOA Boccaccio 003 - Monza
Sujet: [foa_Boccaccio003] 7 LUGLIO A MONZA LE NOSTRE PIAZZE CONTRO I PALAZZI DI EXPO
Domenica 7 luglio 2013, Monza, Largo Mazzini, dalle ore 15



PARTENZA CRITICAL MASS, GAZEBO INFORMATIVI E ATTITUDINE NOEXPO

http://boccaccio.noblogs.org/post/2013/06/28/le-nostre-piazze-contro-i-palazzi-di-expo/

7 LUGLIO A MONZA



LE NOSTRE PIAZZE CONTRO I PALAZZI DI EXPO


Le massime cariche politiche nazionali e internazionali – da Napolitano
a Letta, fino al Presidente della Commissione Europea Barroso –
atterrano a Monza il 7 luglio per inaugurare la Villa Reale come sede di
rappresentanza di EXPO 2015. Un passaggio cruciale nell’avvicinamento
all’esposizione che aprirà i battenti il 1° maggio 2015 e una ghiotta
occasione per chi sta costruendo il grande evento fieristico. Il
carrozzone mediatico che sta infatti lucidando la vetrina di EXPO si è
messo in moto da tempo, ma accelera a partire dall’appuntamento monzese,
che Maroni definisce prima tappa di un “EXPO World Tour”.


Le promesse fatte in questi casi sono note: ricchezza, lavoro, turismo,
benefici per tutta la metropoli. E anche per il 2015 la dinamica in atto
è la stessa, con promotori -pubblici e privati- che vendono l’evento
utilizzando in primis la leva occupazionale e promesse di crescita
economica, che in tempi di crisi non possono che riscuotere consensi tra
la popolazione.

In realtà poco o nulla di tutto questo è accaduto negli ultimi vent’anni
per le Esposizioni Universali tenutesi in Europa, né accadrà qui. Da
Genova a Lisbona, da Saragozza a Hannover, il passaggio di visitatori è
sempre stato inferiore alle aspettative, il territorio non ha avuto
nuovo sviluppo e le amministrazioni pubbliche, invece, si sono trovate
in forte stato di deficit economico a causa del drenaggio di risorse
avvenuto per supportare gli investimenti e le spese legate
all’Esposizione.
Se guardassimo oltre il velo della propaganda, ricorderemmo che nel 2008
si parlava di circa 70000 nuovi occupati, mentre oggi sui siti ufficiali
questa cifra si riduce a 3000, ridimensionamento che rende bene l’idea
del flop annunciato anche per Milano. 3000 contratti di lavoro precario,
che nulla offrono in termini di garanzia e progettualità esistenziale
per i “fortunati” firmatari. E’ poi dei
giorni scorsi la notizia che EXPO intende avvalersi del lavoro
“volontario” da parte dei detenuti, altra circostanza che fa capire bene
la direzione che sta prendendo la “grossa occasione occupazionale”
lombarda. E se allargassimo il discorso al futuro, al post evento,
vedremmo come il vero impatto e la vera eredità che i territori si
trovano a dover gestire sono aree verdi e agricole irrevocabilmente
cementificate, edifici costruiti per l’evento che restano vuoti e
inutilizzati, debiti pesanti per le casse delle amministrazioni
pubbliche, che si traducono in fretta in ulteriori tagli ai servizi e
riduzione dei diritti per la comunità. Ragionamenti comprovati anche da
grandi
eventi di natura affine, come le Olimpiadi di Atene del 2004 o quelle
più vicine a noi di Torino 2006 che hanno avuto effetti devastanti sulla
vita delle persone delle rispettive città.

Chiediamo pertanto che in questo periodo di crisi tali risorse vadano
investite in servizi pubblici di primaria importanza per la collettività
(mobilità, istruzione, casa, sanità, etc.) e in misure di welfare che
garantiscano la continuità di reddito per le precarie e i precari.
Come rispondono invece politici e amministrazioni pubbliche? Chiedendo
deroghe al patto di stabilità solo in funzione di Expo, ma al contempo
insistendo con politiche di austerità. Un interessato regalo agli attori
economici legati a EXPO e alle opere connesse (ad esempio le
tangenziali esterne milanesi, la Brebemi o la Pedemontana) e al crimine
organizzato.

E per quanto riguarda la città di Monza, EXPO 2015 non lascerà una
gestione migliore né del parco né della Villa Reale. Il vero risultato
di questa scelta sarà, una volta di più, la retrocessione delle
istituzioni pubbliche -dal Comune alla Provincia alla Regione- a spalla
per attori privati, veri protagonisti di questi eventi e unici a
guadagnarci, sia economicamente che in termini di posizione di potere.

Per tutti questi motivi noi di EXPO 2015 avremmo fatto volentieri a meno
e oggi che l’organizzazione entra nel vivo, rilanciamo la nostra
opposizione a ciò che questo evento è e rappresenta. In questo senso
questo appello è un invito a cambiare passo per chi si riconosce in
un’attitudine che si oppone al fenomeno descritto: da qui in poi
occorrerà trovare tempi e modi per raccontare quello che è realmente
EXPO 2015 e disinnescare i dispositivi di propaganda e controllo delle
istituzioni e degli investitori, così da stimolare una presa di
coscienza forte e risposte adeguate.



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Domenica 7 luglio 2013, Monza, Largo Mazzini, dalle ore 15



PARTENZA CRITICAL MASS, GAZEBO INFORMATIVI E ATTITUDINE NOEXPO



Una giornata di mobilitazione per ribadire che l’unico grande evento che
ci interessa supportare riguarda RIAPPROPRIAZIONE DEI DIRITTI, ACCESSO
AL REDDITO, DIFESA DEL TERRITORIO



Video di lancio: http://www.youtube.com/watch?v=5H-L9sMFzbY





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Adesioni (in aggiornamento):



AMBROSIA (Milano)

CAMPAGNA EXIT PEDEMONTANA “USCIAMONE VIVI”

CANTIERE (Milano)

CASCINA TORCHIERA (Milano)

CICA – Collettivo Italia Centro America

COMITATO BENI COMUNI MONZA E BRIANZA

COMITATO SANT’AMBROGESE NO TAV – VIGILANZA CAVE

C.O.M.P.O.ST.

CSA BARAONDA (Segrate)

CUB

FOA BOCCACCIO 003 (Monza)

LAMBRETTA (Milano)

LEGAMBIENTE DESIO

NO AUSTERITY – COORDINAMENTO DELLE LOTTE

NO EXPO

NO TEM

OFF TOPIC

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA CIRCOLO “P. IMPASTATO” DI MONZA

PDCI MONZA

P.R.C. MONZA E BRIANZA

RETE SAN PRECARIO MILANO

RETE SOLIDALE JABIL

RI-MAKE (Milano)

RIVOLTA IL DEBITO MILANO

SMS – SPAZIO MUTUO SOCCORSO (Milano)

SOS FORNACE (Rho)

USB MONZA BRIANZA – USB MONZA – MERATE

ZAM (Milano)



Per adesioni, scrivere a noexpo@???