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*__*suq
*_l’ora in silenzio al_*
L’“ora in silenzio per la pace” , che si svolge di solito ogni mercoledì 
dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di Genova è stata 
invitata a partecipare al suq.
“Un mondo diverso è possibile” affermavano proprio qui a Genova le 
persone che contestavano il *‹g8›*nel 2001. I colori, l’atmosfera ed i 
sorrisi del suq fanno proprio pensare a quel mondo diverso possibile e 
ci hanno reso davvero gradito questo invito.
Chi siamo*__*
L’ora in silenzio per la pace è nel dodicesimo anno di presenza di 
fronte al palazzo ducale. Non aspiravamo davvero a questo scoraggiante 
record, quando abbiamo iniziato, nel settembre 2001.
Il nostro principale motivo di indignazione è la partecipazione italiana 
alla guerra in Afghanistan: inutile a combattere il terrorismo 
internazionale, criminale perché moltiplicatrice di lutti e vendette, 
illegale perché esplicitamente vietata dall’articolo 11 della nostra 
costituzione. Ci hanno raccontato che la guerra serviva a cercare e 
punire Bin Laden, indicato come l’autore dell’attentato alle torri 
gemelle. Bin Laden è stato rintracciato e linciato in Pakistan dai 
marines USA ma la guerra continua; e continua la partecipazione italiana.
Ma settimana dopo settimana e consapevoli della limitatezza dei nostri 
mezzi (non possediamo altro che i nostri cartelli ed una risma di 
volantini la settimana) abbiamo cercato di fare informazione anche su 
altre guerre, ed altri modi di fare la guerra. Potete consultare i 
nostri volantini sul sito _
www.orainsilenzioperlapace.org 
<
http://www.orainsilenzioperlapace.org/>_
Da tempo chiediamo la riduzione delle spese militari e denunciamo lo 
spreco di 15 miliardi di euro per l’acquisto degli aerei da 
combattimento f 35.
Abbiamo più volte denunciato la malafede di chi sostiene che produrre 
armi crea lavoro. Anche scuola, sanità ed assistenza creano lavoro, ma 
vengono inesorabilmente tagliati. Creano lavoro ma non profitti per chi 
si arricchisce con queste produzioni e questo commercio.
Della stessa differenza tra “creare lavoro” e “creare profitto” abbiamo 
parlato nello scorso agosto, quando è diventato di dominio pubblico il 
caso ILVA: abbiamo scritto che “Anche bonificare l’area dell’ILVA 
darebbe lavoro. Ma non darebbe lo stesso profitto al padrone.”
Non abbiamo mai cessato di chiedere verità e giustizia per le vittime 
della repressione nei giorni del *‹g8›* e delle stra gi impunite che si 
sono susseguite nel nostro paese; vogliamo conoscere la ragione ed il 
colpevole della morte di Carlo Giuliani, al quale non è stato neppure 
concesso un processo pubblico che accertasse la verità.
Rifiutiamo qualunque ipotesi di intervento armato italiano o NATO in 
Siria, ma non vogliamo ignorare le stragi e la repressione. Durante la 
510° ora abbiamo fatto nostro un documento della comunità musulmana 
genovese, dove si esprimeva solidarietà alle vittime della guerra e si 
sollecitavano la difesa dei civili e l’invio di aiuti umanitari. E 
durante la 539° siamo tornati a denunciare il regime di Assad come 
criminale ed oppressivo ed a sollecitare interventi internazionali di 
pace: ma non vogliamo che venga riproposto il modello degli 
interventigià svoltiin Afghanistan, Iraq, Libia che non hanno risolto 
alcun problema ma semplicemente allargato i possedimenti coloniali 
statunitensi.
Abbiamo solidarizzato con il popolo palestinese, denunciato i crimini 
israeliani e la disinformazione imperante. Moltissime volte, purtroppo, 
nel corso degli anni, abbiamo dovuto riprendere questo argomento; ed 
abbiamo ricordato Rachel Corriee Vittorio Arrigoni.
Sempre invano, abbiamo chiesto al presidente della repubblica di non 
sprecare 10 milioni di euro per “mostrare i muscoli” con le parate 
militari del 2 giugno.
Abbiamo denunciato la pratica della tortura in Italia, solidarizzato con 
l’opposizione dei valsusini alla TAV, ricordato le morti sul lavoro e le 
stragi impunite, denunciato la rapina delle risorse africane con le 
parole del missionario genovese Mauro Armanino, solidarizzato con la 
richiesta di concessione della cittadinanza italiana a tutti i bambini 
nati in Italia che la desiderino.
*E’ servito a qualcosa? Non lo sappiamo, ma non possiamo e non vogliamo 
tacere. *
*Per questo continuerai a trovarci ogni mercoledì dalle 18 alle 19 sui 
gradini del palazzo ducale di Genova. *
*Se condividi le nostre argomentazioni, unisciti a noi magari solo per 
qualche minuto*