[autorgstudbo] Con i migranti della Granarolo: difendere le …

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Autore: News AutOrg.anizzazione Stud.entesca BO
Data:  
To: XM 24, Autorganizzazione Studentesca, Collettivo SPA
Oggetto: [autorgstudbo] Con i migranti della Granarolo: difendere le lotte, nonostante il permesso di soggiorno // #bastabossifini
http://coordinamentomigranti.org/2013/06/12/con-i-migranti-della-granarolo-difendere-le-lotte-nonostante-il-permesso-di-soggiorno-bastabossifini/

Con i migranti della Granarolo: difendere le lotte, nonostante il permesso
di soggiorno // #bastabossifini

Il primo giugno a Bologna siamo scesi in piazza a fianco dei migranti
contro i 41 licenziamenti decisi dalla Granarolo e per difendere il
diritto di sciopero di chi sta lottando nei magazzini della logistica.
Come hanno già fatto picchettando i magazzini, bloccando l’interporto e
riempiendo il centro di Bologna il 23 marzo, i migranti hanno ancora una
volta mostrato la loro determinazione, sfidando lo Stato e il padrone. Lo
Stato che con le sue leggi fa dipendere i migranti dal permesso di
soggiorno e, attraverso il Garante, dichiara il latte e lo stracchino beni
di prima necessità con la speranza di bloccare le lotte. Il padrone, la
Granarolo che, dopo aver espulso la cooperativa che forniva i servizi di
logistica, ha mostrato la sua vera faccia tenendo fuori i facchini che
giustamente pretendono di essere reintegrati e assumendo 65 nuovi
lavoratori.

I 41 facchini licenziati sono tutti lavoratori iscritti al Si Cobas e sono
stati tra i più attivi nel sostenere le lotte di questi mesi. Non è un
caso che i provvedimenti punitivi abbiano colpito loro.

Come negli altri magazzini della logistica, i lavoratori della Granarolo
sono in quasi totalità migranti. Anche i 41 licenziati sono tutti migranti
e ad alcuni di loro scadrà il permesso di soggiorno questo mese. Questa
scadenza, con tempi diversi, arriverà anche per gli altri colleghi.
Licenziando questi lavoratori, la Granarolo non vuole solo liberarsi dei
protagonisti scomodi di queste lotte, ma mandare un segnale a tutti i
migranti: se lottate, il vostro permesso di soggiorno è a rischio. Per
colpa dello stretto legame tra permesso di soggiorno e contratto di
lavoro, questo comporta il serio rischio di perdere il permesso di
soggiorno. Comandare il lavoro dei migranti si devono disciplinare le loro
vite con il ricatto del permesso di soggiorno. Così come per comandare
sulle loro vite, si deve sfruttare il loro lavoro. Il licenziamento di
questi lavoratori è lo strumento attraverso cui costruire ancora lo
sfruttamento di altri lavoratori.

Il Coordinamento Migranti sostiene le lotte dei lavoratori della Granarolo
per il miglioramento delle condizioni di lavoro e si schiera in modo netto
dalla parte dei 41 licenziati. Mentre sosteniamo la domanda di reintegra
dei licenziati, affermiamo anche che nessuno deve perdere il permesso di
soggiorno a causa dei licenziamenti: a differenza del Garante, per noi
bene di prima necessità è il permesso di soggiorno. Così come abbiamo
sostenuto e continueremo a sostenere questi migranti nelle loro lotte,
allo stesso modo non li lasceremo soli quando la loro controparte
diventerà la Questura. Non solo quindi saremo davanti alla Granarolo, ma,
se metteranno a rischio il diritto dei facchini licenziati a vivere dove
vogliono, siamo pronti a mobilitarci con loro nei confronti di Questura e
Prefettura per fare in modo che nessuno perda il permesso di soggiorno.

Ancora una volta saremo di parte, per denunciare un sistema di
sfruttamento che agisce dentro e fuori la logistica. Un sistema che non
risparmia le nostre vite, la nostra libertà di scelta e di lotta.

Coordinamento Migranti