Mercoledì 12 giugno dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di 
genova, 576° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito.
Altre info su 
www.orainsilenzioperlapace.org
*_Altro che «ritiro»_*
Al vertice Nato decisa la partecipazione a «Resolute Support». Nuova 
missione dopo l'Isaf, ma il parlamento non ne sa niente.
Intanto Berlino dice sì
Il Parlamento non è stato informato. I cittadini non ne sanno niente. Ed 
è molto probabile che lo ignorino anche i deputati di Sel e del M5S, che 
nelle scorse settimane hanno presentato due distinte mozioni per il 
ritiro accelerato dei soldati italiani dall'Afghanistan: l'Italia si è 
già impegnata a contribuire militarmente a Resolute Support, la missione 
della Nato che dall'inizio del 2015 sostituirà la missione Isaf 
(International Security Assistance Force). A dirlo chiaro è tondo è 
stato Chuck Hagel, segretario alla Difesa degli Stati uniti, al termine 
del vertice interministeriale della Nato che si è tenuto il 4 e 5 giugno 
a Bruxelles. A partecipare c'erano ben 50 ministri della Difesa, 
provenienti dai 28 paesi membri della Nato e dai 22 paesi "non-Nato" che 
attualmente contribuiscono alla missione Isaf in Afghanistan. Nelle 
dichiarazioni successive al vertice, Hagel ha confermato che gli Stati 
uniti continueranno a essere il paese che più contribuisce in termini 
militari alla missione Nato in Afghanistan. Ma ha voluto sottolineare il 
sostegno ricevuto dall'Italia e della Germania: «Apprezziamo gli impegni 
che altre nazioni stanno assumendo - ha dichiarato -, inclusi gli 
annunci fatti dalla Germania e dall'Italia secondo i quali assumeranno 
il compito di nazioni-guida per le aree settentrionali e occidentali».
L'adesione dell'Italia rappresentauna sorpresa (anche perché arriva 
prima ancora che siano stati resi noti nel dettaglio i piani per il 
ritiro dei 3.000 soldati attualmente impegnati nella missione Isaf). E 
resterà un'incognita fino a quando il ministro della Difesa, Mario 
Mauro, non spiegherà in Parlamento i termini dell'impegno assunto a 
Bruxelles.
/Tratto da “il manifesto” Luigi Battiston /
//
*Intanto sabato è morto in Afghanistan il cinquantatreesimo soldato 
italiano.*
**
*Dei morti afghani non importa niente a nessuno, quindi nessuno li conta.*
**
*Forse quando si arriverà a cento il presidente della repubblica, il 
parlamento edil governo si ricorderanno che:*
**
*-**La Costituzione italiana vieta la guerra.*
**
*-Non era vero che l'intervento in Afghanistan serviva a cercare Bin 
Laden: è stato rintracciato in Pakistan e linciato dai marines 
statunitensi un paio di anni fa.*
**
*-La partecipazione italiana alla guerra, oltre che illegale e schifosa, 
è anche estremamente costosa.*
**
*/Da parte nostra lo ricordiamo alle istituzioni ed ai passanti con un ' 
"ora in silenzio", che svolgiamo ininterrottamente da dieci anni ogni 
mercoledì dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di Genova/*
**
**