[nuovopci] Viva la sollevazione delle masse popolari turche …

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Autore: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Data:  
To: npci.inter
Oggetto: [nuovopci] Viva la sollevazione delle masse popolari turche e kurde!


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Comunicato CC 25/2013 - 7 giugno 2013


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[6] _] Turchia
Viva la sollevazione delle masse popolari turche e kurde!


I PORTAVOCE COERENTI DELLE MASSE POPOLARI DEL NOSTRO PAESE SALUTANO
CON GIOIA LA SOLLEVAZIONE DELLE MASSE POPOLARI IN TURCHIA E AUGURANO
LORO LA VITTORIA PIÙ AMPIA CONTRO IL REGIME DI ERDOGAN E CONTRO LA
COMUNITÀ INTERNAZIONALE DEI GRUPPI IMPERIALISTI EUROPEI, AMERICANI E
SIONISTI. LE MANIFESTAZIONI DI SOLIDARIETÀ CON LE MASSE POPOLARI TURCHE
E KURDE IN RIVOLTA RAFFORZANO LA LORO LOTTA, MA RAFFORZANO ANCHE LA
LOTTA DELLE MASSE POPOLARI DEL NOSTRO PAESE CONTRO L’ILLEGITTIMO E
ILLEGALE GOVERNO LETTA-NAPOLITANO-BERLUSCONI E ALIMENTANO NEL NOSTRO
PAESE IL MOVIMENTO PER COSTITUIRE UN GOVERNO D’EMERGENZA DELLE
ORGANIZZAZIONI OPERAIE E POPOLARI, IL GOVERNO DI BLOCCO POPOLARE [7]. LE
LOTTE DELLE MASSE POPOLARI DEL NOSTRO PAESE RAFFORZANO ANCHE LA
SOLLEVAZIONE DELLE MASSE POPOLARI IN TURCHIA.

Dal 28 maggio la
sollevazione delle masse popolari si estende via via da Istanbul al
resto della Turchia: il paese dove il gruppo Merloni sta delocalizzando
la Indesit chiudendo o riducendo gli stabilimenti in Italia, il paese il
cui PIL cresce al punto da far concorrenza alla crescita di quello dei
BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa), la base d'appoggio da
cui la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei,
americani e sionisti alimentano la loro guerra civile in Siria: proprio
il 28 maggio il vertice dei ministri degli esteri della Unione Europea
aveva deciso di togliere il divieto formale all'esportazione legale di
armi ai loro ribelli siriani.

Il regime di Erdogan è in crisi. Il
partito di Erdogan ha preso il potere in Turchia nel 2002, più di dieci
anni fa, con l'appoggio quasi unanime del sistema imperialista mondiale.
La Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e
sionisti aveva fiducia che avrebbe preso con successo il posto del
regime capeggiato dalle Forze Armate fondate da Kemal Ataturk e
integrate nella NATO, regime che era arrivato a un punto morto contro le
lotte delle masse popolari e degli operai turchi e contro la lotta di
liberazione nazionale delle masse popolari kurde. Erdogan e il suo
partito assicuravano che avrebbero fatto leva sulla religione musulmana
sunnita per fare della Turchia un eldorado per il sistema imperialista
mondiale, una specie di "regime democristiano ma sotto bandiera
musulmana anziché cattolica". Erdogan doveva essere il De Gasperi turco,
il suo regime islamico avrebbe preso il posto del regime delle Forze
Armate kemaliste come il regime democristiano aveva preso il posto del
fascismo. Sarebbe stato un modello per gli altri paesi musulmani, dove
la subordinazione dei gruppi feudali e clericali era sempre meno sicura
e i gruppi imperialisti avevano difficoltà crescenti a strumentalizzare
la religione ai loro fini.

Ora le masse popolari turche e kurde hanno
rotto l'incanto del regime islamico asservito alla Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti.
Non possono più proporlo come modello ai loro clienti dell'Egitto, della
Tunisia e di altri paesi in fermento.

Se le masse popolari turche e
kurde riusciranno o no a prendere il mano la loro storia, dipende dalla
capacità dei partiti comunisti di adempiere al loro ruolo. La
sollevazione in corso delle masse popolari darà loro modo di verificare
e sviluppare la concezione del mondo che li guida e le linee di lotta
che praticano: la vittoria è possibile, ma dipende principalmente da
quanto la direzione si basa sul materialismo dialettico. La nostra
solidarietà con le masse popolari della Turchia consiste e deve
consistere principalmente nel promuovere la rivoluzione socialista nel
nostro paese e contribuire alla rinascita del movimento comunista
internazionale, sulla solida base del marxismo-leninismo-maoismo.

Con
la loro sollevazione, le masse popolari turche e kurde danno a noi
italiani alcuni grandi insegnamenti.

Esse hanno rotto l'incanto della
crescita del PIL. Nel nostro paese gran parte degli esponenti della
sinistra borghese, dei dirigenti dei sindacati di regime (CGIL-CISL-UIL)
e persino una parte dei dirigenti dei sindacati di base e alternativi
fondano le loro denunce della crisi (quindi l'orientamento e la
coscienza che diffondono tra le masse popolari) e le loro ricette per
uscirne sull'andamento del PIL e invocano, rivendicano e sognano la
crescita del PIL.

Il PIL annuo non è che la somma degli importi in
denaro di tutte le transazioni commerciali che vengono fatte nel paese
nel corso dell'anno. Esso quindi può crescere anche se la miseria
materiale (per non parlare del resto) delle masse popolari aumenta. La
trasformazione dei servizi pubblici in merci (in servizi a pagamento)
aumenta il PIL. La cacciata dalle campagne delle popolazioni dedite
ancora a un'economia primitiva di sopravvivenza e la loro immissione
forzata nell'economia mercantile, aumentano il PIL dell'India, del
Brasile e di altri BRICS e affini. L'installazione delle lavorazioni
sussidiarie dell'economia imperialista nelle condizioni che i recenti
massacri di operai hanno portato all'onore delle cronache, aumenta il
PIL della Cina, del Bangladesh e di altri paesi "in via di sviluppo".
L'emigrazione di milioni di lavoratori che dilaga nel mondo è un indice
più affidabile che non il PIL delle effettive condizioni che la crisi
generale del capitalismo sta creando nel mondo, delle condizioni della
lotta di classe. Questo smentisce anche quanti fanno derivare la crisi
attuale dalla deregolamentazione del sistema finanziario mondiale, dalla
costituzione o dalla cattiva gestione dell'Unione Europea e del sistema
monetario dell'euro, dalla subordinazione delle autorità della
Repubblica Pontificia all'Unione Europea o al governo tedesco.

La
sollevazione delle masse popolari turche e kurde forniscono materiale
prezioso di riflessione a tutti quelli che invocano, rivendicano o
sognano aggiustamenti dell'attuale sistema di relazioni sociali, la
"ripartizione del lavoro che c'è", la distribuzione più egualitaria
della ricchezza e altre affini pie aspirazioni.

La sollevazione delle
masse popolari turche e kurde mostra che i regimi fondati sull'economia
capitalista sono instabili, che essi sono un campo fecondo per l'opera
di sovvertimento che noi comunisti dobbiamo compiere. Essa incoraggia
quindi tutti quelli che meditano ma esitano a costituire Comitati di
Salvezza Nazionale o un Governo di Salvezza Nazionale che concorrano a
mobilitare le masse popolari a organizzarsi contro l'illegittimo e
illegale governo Letta-Napolitano-Berlusconi.

IN TUTTO IL PAESE E A
OGNI LIVELLO LE PERSONE AUTOREVOLI E GLI ORGANISMI CHE GODONO DI QUALCHE
PRESTIGIO TRA LE MASSE POPOLARI DEVONO COSTITUIRSI IN COMITATI DI
SALVEZZA NAZIONALE!

LE MASSE POPOLARI ORGANIZZATE E SOLO LE MASSE
POPOLARI ORGANIZZATE POSSONO PORRE FINE ALLA CRISI DEL CAPITALISMO!


COSTITUIAMO NELLA CLANDESTINITÀ COMITATI DI PARTITO IN OGNI AZIENDA,
IN OGNI SCUOLA, IN OGNI ISTITUZIONE CIVILE E MILITARE DELLO STATO, IN
OGNI LOCALITÀ!

_**************_

_Per mettersi in contatto con il
Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalla
Polizia, una via consiste nell'usare TOR [vedere _
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [8]_], aprire una casella
email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i
messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere _
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [8]_]. _

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