Mercoledì 5 giugno h.18.00 prima assemblea pubblica dell'auditorium
popolare.
durante l'assemblea collegamento con i compagni del Teatro Valle
Occupato di Roma
I beni comuni sono una pratica politica, una forma dell’agire
collettivo. Anziché accentrarlo nelle mani di pochi, la politica dei
beni comuni diffonde e rende fluido il potere. I beni comuni sono da
conquistare, esistono quando un insieme di persone se ne riappropria, se
ne prende cura e li restituisce alla collettività. C’è da precisare che
i termini “comune e pubblico” hanno accezioni diverse. La democrazia
partecipata si perpetra attraverso l’autogoverno e la partecipazione
diretta, non mediante il controllo dello stato e dell’amministrazione
pubblica: non sono una zona pacificata, sono campi di conflitto, sono la
risposta ai governi che svendono il patrimonio culturale, ambientale,
paesaggistico e cittadino.A Cosenza, l’area delle ex officine, è un
luogo di resistenza alla speculazione edilizia che, grazie all’impegno
di tante persone che vivono quell’area, è diventato un punto di
aggregazione sociale, che contrasta con la solitudine in cui la crisi
economica mondiale e la mercificazione di ogni cosa ci stanno facendo
sprofondare. Quest’area è divenuta luogo di appropriazione e
sperimentazione di una socialità vera, nata dall’incontro fra diverse
culture e il desiderio di partecipazione alla vita collettiva. Per
questo motivo, come bene comune, nasce l’auditorium popolare, un luogo
libero da appartenenze dove si produce e riproduce cultura, arte,
musica, politica, socialità, dove poter esprimere liberamente la
partecipazione attiva fuori dalla retorica e dall’economia dei grandi
eventi.
L’auditorium intende l’arte e la cultura come manifestazione sociale e
non come produzione commerciale fine a sé stessa. Questa
commercializzazione dell’arte è sempre più presente nella società,
sempre di più movimenti artistici e culturali nascono dal basso
proponendo nuove idee che spesso contrastano con le vecchie scuole, però
quando il loro creare o sentire riscuote successo, cattura l’interesse
della grande industria culturale, che se ne appropria svuotandoli dei
contenuti che si contrappongono alla mercificazione e al potere,
modificandoli e riproponendoli in modo seriale solo per ricavarne
profitto. L’auditorium rifiuta questo sistema e si propone di dare voce
a chi fa arte per la ricchezza dell’animo e per evidenziare i pregi e i
difetti del mondo.
L’auditorium chiede il contributo di tutti per fare di questo luogo un
punto di riferimento partecipato e condiviso; vuole, assieme alla più
ampia partecipazione possibile, produrre e comunicare la cultura in
tutte le sue forme, proporre iniziative condivise, di rinascenza
economica, culturale e politica. L’auditorium si fonda sul rifiuto netto
e categorico di ogni forma di precariato, vera e propria gabbia in cu
vengono chiusi i sogni e le speranze di una generazione; ripudia ogni
forma di fascismo, razzismo, omofobia e sessismo. Vuole avere come
organo di decisioni comuni e cuore pulsante l’ASSEMBLEA DI GESTIONE, con
un carattere assolutamente aperto ed includente, in cui discutere,
vagliare, ascoltare, produrre, ideare e stare assieme.
Per discutere di tutto questo, invitiamo tutte e tutti alla prima
assemblea pubblica che si terrà, nei locali dell'Auditorium, mercoledi 5
giugno alle ore 18:00