Mercoledì 15 maggio ha fatto visita al Casale Alba 2 una commissione
composta da 2 tecnici del consorzio Torrino Uno, attuale consegnatario
dell'immobile, 2 funzionari comunali del Dipartimento Patrimonio e
Lottizzazione e un segretario dell'ormai ex presidente del municipio
Ivano Caradonna.
Come Coordinamento per la Tutela del Parco di Aguzzano abbiamo deciso,
5 mesi fa, di riaprire ed autogestire il casale per restituirlo alla
collettività e destinarlo alla sua originaria funzione socio-culturale.
Una decisione pervenuta dopo un anno di percorso intrapreso dagli
abitanti del quartiere, e non solo, che ha visto un documento tecnico
dettagliato in cui si smontava il presunto progetto I.C.A.M. per il
Casale(Istituto di Custodia Attenuata per Madri detenute) che di
attenuato non aveva nulla, 3500 firme raccolte, numerose richieste di
audizioni al Consiglio Regionale e Municipale mai ascoltate. Ma
soprattutto ha visto crescere, giorno dopo giorno, la partecipazione e
la voglia di fare di tantissime persone che si sono mobilitate
spontaneamente in prima persona per opporsi a quello che sembrava a
tutti gli effetti un pretesto per avviare una speculazione edilizia dei
privati all'interno del Parco.
Il Coordinamento, insieme a tutte le persone che hanno attraversato,
frequentato, vissuto il Casale in questi 6 mesi, non ha remore nè timore
di mostrare alla luce del sole ciò che è stato creato e portato avanti
in questo periodo. Ad oggi sono attivi 10 laboratori e svariate
attività, lo spazio è stato animato da concerti, iniziative, dibattiti,
cineforum, presentazioni di libri, mostre fotografiche e tanto altro. E
soprattutto si sta sperimentando una nuova forma di autogestione del
territorio dal basso, in maniera orizzontale, attraverso l'impegno
volontario di coloro che lo vivono quotidianamente con tutte le
criticità riscontrabili in una periferia metropolitana come la nostra.
Nessun finanziamento e nessun lucro, bensì l'unico fine di ricreare una
socialità che nel tempo si è persa nei centri commerciali, nei pub, nei
luoghi di consumo, senza più chiedere per non ottenere nulla ma
iniziando a fare.
Come stabilito nelle precedenti assemblee pubbliche, quella mattina era
prevista una colazione al Casale per ribadire che non permettiamo
speculazioni e ingresso dei privati nel Parco e nei suoi casali;
moltissime le persone che hanno deciso di partecipare all'iniziativa per
difendere un luogo restituito alla collettività.
I funzionari stavano incontrandosi a pochi metri dal Casale, ignorando
totalmente la nostra presenza. Una situazione grottesca, con litigi tra
l'amministrazione comunale e il consorzio in un continuo passamani di
responsabilità e potere decisionale, ridicolo dopo 5 anni di totale
abbandono dell'immobile. E' evidente che la riapertura e l'autogestione
dello spazio non è vista di buon occhio da coloro che si professano
"legittimi proprietari" di uno stabile pubblico, con destinazione
socio-culturale e inserito in una riserva naturale, a cui molte persone
si stanno dedicando per creare qualcosa di diverso dalla solita
monotonia cittadina. Siamo quindi andati noi a fargli presente che
pretendiamo il riconoscimento di quanto fatto e che non accetteremo
nessun tipo di proposta, nè di natura tecnica nè di altro tipo, finchè
non avremo un'interlocuzione politica sul futuro di Alba 2 e di tutti i
casali del Parco.