[NuovoLab] G. CREMASCHI- Perché dico no al nuovo governo

Poista viesti

Vastaa
Lähettäjä: giacomo casarino
Päiväys:  
Vastaanottaja: forumsege@yahoogroups.com, forumgenova inventati, francesca dagnino, cambiaresipuo liguria, Giuliano Galletta, Bruno Piotti, bruno pastorino
Aihe: [NuovoLab] G. CREMASCHI- Perché dico no al nuovo governo
[…] Chi non stava con il centrodestra era un sostenitore dei comunisti, chi non stava con il centrosinistra era amico di Berlusconi. Tutte le diversità e i dissensi erano bollati come complici dell’avversario.Lo stesso avveniva per la grande informazione, o di là o di qua. E lo stesso per la grande borghesia, gli accademici, i grandi burocrati, persino i personaggi dello spettacolo. Ora governano tutti assieme.Io non credo che sia una emergenza senza precedenti a produrre questo risultato. Al contrario penso che il governo delle larghe intese sia la naturale conclusione di un processo che ha visto la progressiva omologazione di tutti i contenuti prevalenti della politica, a destra come a sinistra.Governabilità, mercato, privatizzazioni, flessibilità del lavoro, austerità, rispetto delle alleanze internazionali, sono termini sul cui significato le differenze tra i due principali schieramenti politici si sono progressivamente affievolite, fino a sparire nell’ultimo anno e mezzo di comune sostegno al governo Monti […]
Ora ci sarà la sagra delle promesse e degli esercizi di buonsenso democristiano. Coniugheremo austerità e crescita, rigore ed equità, rinegozieremo in Europa. Parole che non vogliono dire e non diranno niente. Anche perché tutti gli impegni assunti durante il governo Monti e votati quasi alla unanimità, pareggio di bilancio costituzionale, fiscal compact, tagli sociali sulla base dei dettati della finanza e della Troika europea, tutti quegli impegni funzionano in automatico [...]Un governo voluto e promosso da un Presidente della Repubblica che negli anni 80 era il dirigente del Pci più vicino a Bettino Craxi e che ha sempre considerato il riformismo come sinonimo della accettazione della globalizzazione capitalista e delle sue leggi. E perché alla fine non dovevano governare assieme, visto che  sulle cose di fondo la pensano allo stesso modo?
L’alternativa a tutto questo si costruisce solo se si parte dalla consapevolezza che ciò che abbiamo di fronte non è un incidente di percorso, ma la logica conclusione di un processo politico e sociale iniziato negli anni 80.Opporsi significa costruire un progetto sociale e politico che segua una strada totalmente diversa, che rompa con la cultura delle classi dirigenti degli ultimi trenta anni, a partire dalla totale assunzione del mercato capitalista come unico metro di misura della politica.
Ci vuole una vera rottura con la classe dirigente politica e anche con quella di CGIL CISL UIL, che tra breve voterà la fiducia al nuovo governo.Lo farà nel modo classico del sindacalismo istituzionale, con un accordo sulla rappresentanza che in realtà è un patto corporativo per la competitività e la flessibilità  del lavoro.Opporsi significa rompere e costruire una alternativa di fondo […] Non è più tempo di voci flebili e toni astuti, le opposizioni costruttive trasmettono solo paura e impotenza. È il momento di rompere e dividere per ricostruire.Questo è un governo destinato a durare per imporre la totale normalizzazione della società italiana rispetto ai canoni del mercato globale.Questo è il governo che vuole costituzionalizzare la controriforma diffusa di questi decenni[…]
Per un verso sono molto forti perché sono tutti assieme e con loro hanno tutto il palazzo della cultura dell’informazione. Per un altro però sono debolissimi perché spendono assieme  tutto quello che possono e sanno. Non  hanno paracadute, sono disperati e pericolosi [...] Il futuro democratico dell’Italia sarà determinato dal rigore, dalla coerenza e dalla combattività di chi ha intenzione di opporsi al governo Napolitano Berlusconi.------------------------------------------------------------------------------Giorgio Cremaschi è coordinatore dell’area programmatica “Rete28Aprile” della Cgil e tra i promotori di “Per un movimento politico anticapitalista e libertario”.