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Aihe: [foa_Boccaccio003] Occupata la sede dei servizi sociali di Monza in via Appiani 17.
AUTORECUPERIAMO MONZA!

Occupata la sede dei servizi sociali di Monza in via Appiani 17.



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Ore 15: CONFERENZA STAMPA E APERTURA SPAZI AUTORECUPERATI



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Oggi insieme alle famiglie del Comitato monzese per il diritto alla
casa, Unione Inquilini e i collettivi studenteschi monzesi, siamo
entrati nell'edificio di via Appiani 17 che ospita i Servizi Sociali.
Stiamo trasformando una parte del secondo piano (completamente
inutilizzato) in un appartamento vero e proprio che verrà consegnato
alla prima famiglia che verrà sfrattata così da dimostrare che la
pratica dell'autorecupero è possibile e praticabile.



Questo edificio appartiene al Comune che vorrebbe venderlo, privandoci
di un pezzo di patrimonio pubblico. L'edificio fu donato da Bartolomeo
Zucchi alla città vincolandolo ad un uso esclusivamente sociale,
presupposto che verrebbe tradito dalla svendita. Nel 2011 il consigliere
Faglia evocò il fantasma di B. Zucchi per impedire al borgomastro
Mariani di alienare lo stabile dal patrimonio pubblico; ora cambiano i
partiti al potere, ma la sostanza sembra rimanere invariata.



La nostra azione si inserisce all’interno di una giornata di lotta
internazionale, 15 maggio 2013, in cui centinaia di comitati, gruppi,
spazi politici si mobilitano contro l'austerity attraverso azioni
coordinate nelle città di tutta Europa. In Italia i lavoratori delle
cooperative della logistica e i movimenti per il diritto all'abitare
sono in piazza con cortei, presidi, scioperi e azioni dimostrative.



A Monza abbiamo deciso di prendere parola sull'emergenza sfratti:
nell'ultimo anno, a causa della crisi economica, della precarizzazione
del mercato del lavoro e di una difficoltà sempre maggiore ad accedere
al reddito, sono aumentate in modo esponenziale le famiglie che non
riescono a pagare l'affitto e di conseguenza gli sfratti per morosità
incolpevole.



All'inizio del suo mandato, l'amministrazione comunale di Monza aveva
annunciato di voler inserire le politiche abitative e il problema della
casa al centro dell’agenda politica. Dopo pochi mesi sono però emerse le
prime difficoltà e contraddizioni: le istituzioni sembrano non essere in
grado di affrontare il problema complessivo e di uscire
dall'emergenzialità del singolo caso. Appare evidente che non ci si è
resi conto che servono provvedimenti drastici e coraggiosi che mettano
in discussione la gestione passata delle politiche abitative.



I bandi di assegnazione di case popolari (sia ordinario che
d'emergenza) hanno trovato una soluzione solo per 50 famiglie su oltre
800 richieste: ad oggi solo una piccola parte degli appartamenti
assegnati sono stati effettivamente consegnati agli aventi diritto.

Per gli sfrattati (si viaggia al ritmo di 2/3 sfratti a settimana) che
non sono in graduatoria invece vengono adottate “non-soluzioni” in
residence o comunità estremamente costose per il Comune e la
collettività (fino a 2000 euro al mese a perdere versate a strutture
private) e che rischiano la divisione dei nuclei famigliari.

Non solo la Giunta si affida al settore privato, ma delega un problema
prettamente abitativo ai Servizi Sociali che non hanno a disposizione
mezzi adeguati per affrontarlo. Questi uffici sono costretti ad andare
al di là delle loro competenze ordinarie, trasformandosi di fatto
nell'Ufficio Sfratti.



La carenza cronica di abitazioni a canone sociale non è da risolvere
con nuove costruzioni private, ma, ad esempio, con la valorizzare del
patrimonio pubblico esistente attraverso la formula dell’autorecupero.
E’ una pratica che necessita l’attivazione diretta dei futuri inquilini,
affinché edifici (anche non residenziali) come la sede del Servizio
Sociale in via Appiani e Ex ASL di via Reginaldo Giuliani possano essere
ristrutturati e adibiti ad abitazioni temporanee, anziché essere messi
in vendita a privati. Questo progetto è stato da noi presentato a
gennaio all’amministrazione comunale
(http://boccaccio.noblogs.org/post/2013/02/01/autorecuperiamo-monza/):
oggi ne diamo una piccola dimostrazione pratica.



Finchè non si trovino delle soluzioni strutturali, che mettano a
sistema provvedimenti drastici come anche la requisizione dello sfitto
privato, si devono bloccare con urgenza gli sfratti per morosità
incolpevole. Serve considerare come primaria la risoluzione della
problematica abitativa: in città la tematica è di scottante attualità e
non è più possibile affrontarla con strumenti palesemente inadeguati.



F.O.A Boccaccio 003                                                     
            Comitato Monzese per il Diritto alla Casa




boccaccio.noblogs.org