Autor: Alessandro Casellato Datum: To: Sulle fonti orali e il loro utilizzo in storiografia e scienze sociali Betreff: [Storiaorale] "Venetica" 2012/2 | Quando la scuola si accende
Care e cari tutti,
invio l'indice del nuovo numero di "Venetica" (2012/2); ne seguirà a
brevissimo un altro (2013/1 - ve ne daremo notizia la possima settimana)
con il quale la rivista recupera il ritardo accumulato nell'anno passato.
La rivista è diretta da Mario Isnenghi; in redazione Alfiero Boschiero,
Renato Camurri, Alessandro Casellato (coord.), Maria Cristina Cristante,
Giovanni Favero, Marco Fincardi, Nadia Olivieri, Filippo Maria Paladini,
Piero Pasini, Giovanni Sbordone, Gilda Zazzara.
Un caro saluto
A.
/Quando la scuola si accende. Innovazione didattica e trasformazione
sociale negli anni Sessanta e Settanta/
a cura di Luisa Bellina, Alfiero Boschiero, Alessandro Casellato
Alessandro Casellato
Uno sguardo d’insieme
Maria Teresa Sega
Tra scuola della Rinascita e città educativa. Piste di ricerca veneziane
Paola Salomon
“Un metodo per la scuola italiana di domani”. La scuola media di Canale
d’Agordo negli anni Sessanta
Elena Carlesso
Scuole di campagna e “boom economico”. Interviste a due maestre
Annamaria Lona e Nadia Olivieri
Il movimento delle scuole popolari a Verona
Giancarlo Cavinato
Noi credevamo... Il "tempo pieno" nella scuola elementare del territorio
veneziano
Nascita di un "tempo pieno" a Mira (Venezia). Fotografie
A cura di Gualtiero Bertelli
Maurizio Angelini
Formidabile, quella scuola. Come nacque il "tempo pieno" a Sant’Angelo
di Piove di Sacco (Padova)
Pietro Fabris
La lotta per l’abolizione delle classi differenziali e speciali. Paese
(Treviso), gennaio-ottobre 1971
Lavori di gruppo e ricerca d’ambiente. Fotografie
A cura di Pietro Fabris
Anita Pignataro
“Fare scuola nella Bassa padovana”. Un laboratorio di idee, dibattiti,
progetti per il rinnovamento della scuola (Seminario di Carceri, 1973)
Primi scambi di esperienze scolastiche. Fotografie
A cura di Anita Pignataro
Cinzia Crivellari
I precari di ieri: i giovani supplenti nella scuola degli anni
Settanta-Ottanta
Dopo l’interesse suscitato dal numero del 2010 dedicato alle
/Rivoluzioni di paese. Gli anni settanta in piccola scala/, la rivista
"Venetica" ha deciso di indagare un altro aspetto della grande
trasformazione. Al centro della ricerca non sono più la piccola e media
impresa e i distretti industriali, ma la scuola, ovvero il luogo più
capillarmente diffuso in cui si produce, insieme, lavoro e conoscenza e
in cui si realizza un permanente incontro tra generazioni e classi
sociali. Non meno della fabbrica e della famiglia, nel corso del ‘900 la
scuola è stata uno dei principali gangli della vita sociale del nostro
paese. Inoltre, in alcune fasi – come quella compresa tra le due riforme
della scuola media unica (1962) e dei "decreti delegati" (1974) – essa
si è “accesa”, ha brillato e sprigionato luce ed energia tali da aver
investito e persino modificato il resto della società.
Per studiare tutto ciò in maniera il più possibile empirica e
circostanziata è stato messo in piedi un gruppo di ricerca di “addetti
ai lavori”. Esso ha coinvolto soprattutto chi è stato protagonista di
quella stagione, cui è stato chiesto però di non essere un semplice
testimone e di utilizzare le procedure dello storico: ricerca di
documentazione e lavoro d’archivio, rigore nei riferimenti alle fonti,
capacità di guardare sé e il proprio tempo almeno in parte da fuori.
Come nel caso di /Rivoluzioni di paese/, la ricerca ha incrociato e
riattivato vecchie reti di relazioni amicali, sindacali e militanti, che
si sono dimostrate preziosissime sul piano della raccolta delle fonti e
delle testimonianze. Un risultato inatteso del lavoro d’équipe è stata
la scoperta di una grande quantità di archivi personali di insegnanti,
conservati con cura, disponibili alla consultazione, che si prestano ad
essere studiati sia sul versante storico (come fonti per la storia della
scuola e della società) che didattico (come modelli, esperimenti,
pratiche di insegnamento): una vera messe documentaria, che fa capire da
un lato il valore che l’esperienza scolastica riveste per chi l’ha
vissuta da protagonista, e dall’altro che le ricerche che qui
presentiamo sono solo un primo, per quanto sostanzioso, sondaggio su una
pagina del nostro passato che è ancora in gran parte da esplorare.
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