著者: usiait1@virgilio.it 日付: To: pop, precari_roma CC: redditoxtutti 題目: [Precari_roma] NASCE LA RETE INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA' E DI
LOTTA (alla quale ha aderito la Confederazione USI - Unione Sindacale
Italiana)
Rete sindacale internazionale
di solidarietà e di lotte
Questo
appello è lanciato da organizzazioni sindacali, d’Europa, d’Africa, d’America,
d’Asia.
Le
nostre affiliazioni o non-affiliazioni internazionali sono diverse: membri
della Confederazione Sindacale Internazionale, membri di alcune di queste due
organizzazioni, che partecipano a reti sindacali diverse, etc.
Esso
si indirizza a tutte le organizzazioni sindacali che si riconoscono nel
sindacalismo delle lotte, nella democrazia operaia, nell’autorganizzazione dei
lavoratori e delle lavoratrici e nella necessità di trasformazione sociale.
La
crisi del sistema capitalista ha conseguenze nel mondo intero. Le crisi economiche, finanziarie, ecologiche e sociali
si sovrappongono tra loro e si autoalimentano. Questa crisi globale del
capitalismo mostra l’impasse di uno sviluppo basato su una divisione sempre più
disuguale della ricchezza prodotta, la deregulation Finanziaria, il libero
scambio generalizzato e il disprezzo degli imperativi ecologici.
Per
salvare i profitti degli azionisti e dei padroni, per assicurare l’avvenire
delle banche, le istituzioni mondiali (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale,
Organizzazione Mondiale del Commercio ecc.) i governi e il padronato colpiscono
sempre più i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Il
sistema economico e politico attuale organizza il saccheggio di numerosi paesi,
obbliga milioni di persone a lasciare la propria regione di origine per
sopravvivere…e nega poi tutti i loro diritti con il pretesto che sono
immigrati/e.
Distruzione
dei servizi pubblici, rimessa in causa di tutti i diritti sociali, attacco
verso i diritti sindacali, libertà sindacali schernite, sviluppo della
precarietà e della disoccupazione per far pressione sulle popolazioni… Questi
stessi metodi sono utilizzati in tutti i paesi!
Per
arrivare ai loro scopi utilizzano tutti i mezzi: criminalizzazione, processi,
arresti, interventi polizieschi, occupazioni militari, pastoie di ogni specie
ai diritti collettivi e individuali. La repressione è una delle loro armi
contro chi resiste, chi si oppone, chi costruisce delle alternative. La
solidarietà oltre le frontiere è una delle nostre risposte.
Il
sindacalismo che noi rivendichiamo non sarebbe garante dei patti con i poteri
vigenti per attuare misure antisociali. Il sindacalismo ha la responsabilità di
organizzare la resistenza su scala internazionale per costruire attraverso le
lotte le necessarie trasformazioni sociali.
Il
nostro sindacalismo mira al rovesciamento del modello di sviluppo economico,
sociale e politico fondato sull’egemonia della finanza, del profitto e della
competitività. Al contrario, noi vogliamo costruire un sistema fondato sui beni
comuni, sulla redistribuzione delle ricchezze tra tutte quelle e tutti quelli
che contribuiscono alla loro creazione, sui diritti dei lavoratori e su uno
sviluppo ecologicamente sostenibile.
Noi
rivendichiamo l’estensione, la democratizzazione e l’appropriazione sociale del
servizio pubblico (educazione, sanità, trasporti, energia, acqua, casa ecc.); fanno
parte dei nostri obiettivi comuni la libera circolazione delle persone e
l’uguaglianza dei diritti sociali e politici di tutti e tutte,
indipendentemente dalla nazionalità, dall’origine, dal sesso,.
Il
nostro sindacalismo unisce la difesa degli interessi immediati dei lavoratori e
delle lavoratrici e la volontà di un cambiamento profondo. Non si limita al campo rivendicativo economico, ma
ingloba questioni come il diritto alla casa, alla terra, l’eguaglianza tra uomo
e donna, l’antirazzismo, l’ecologia, l’anticolonialismo ecc.
Gli
interessi che noi difendiamo sono quelli della classe operaia (lavoratori e
lavoratrici in attività o in pensione, disoccupati e disoccupate, giovani in
formazione). Essi si articolano con quelli dei popoli di tutte le regioni del
mondo. In ciò noi ci opponiamo frontalmente al padronato, ai governi e alle
istituzioni che sono al suo servizio e rivendichiamo la nostra autonomia di
fronte a qualunque organizzazione politica.
Esistono
organizzazioni sindacali internazionali; delle reti sindacali sono state create
in ambiti professionali o geografici. Da una regione del mondo all’altra le
nostre storie sindacali, le nostre strutture sindacali, le nostre affiliazioni
sindacali, sono diverse. Ma noi condividiamo ciò che è essenziale: noi siamo
determinati/e ad avanzare nel coordinamento del sindacalismo di lotta sul piano
internazionale.
Noi
non facciamo un appello per la costituzione di una nuova organizzazione
sindacale internazionale. Noi intendiamo rafforzare, diffondere, rendere più
efficace una rete del sindacalismo di lotta, democratico, autonomo,
alternativo, femminista, internazionalista.
Noi
vogliamo condividere le nostre esperienze, arricchirci delle resistenze e delle
conquiste di tutti, costruire l’unità oltre le frontiere, mettere in campo la
solidarietà internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici.
Di fronte alla crisi che colpisce le popolazioni
di tutti i paesi e di cui è responsabile il capitalismo è necessario coordinare
e unificare le nostre lotte. Noi chiamiamo i collettivi sindacali a unirsi a
noi per costruire questa unità di azione sindacale, necessaria per combattere
gli arretramenti sociali, conquistare nuovi diritti e costruire una società
diversa.
Noi
non ci battiamo per andare indietro; certo, gli attacchi contro la classe
operaia sono molto forti e talvolta vengono portati sotto forme nuove. Ma lo
sfruttamento capitalista non è una novità ed è con quello che bisogna rompere,
per creare dei modelli, dei modi di organizzazione della società che partano
dai bisogni della popolazione.
Questo
percorso noi lo costruiamo passo dopo passo con tutte le organizzazioni sindacali di
lotta per le quali il sistema capitalista non è il modo di organizzazione
insuperabile per la nostra società e che costituiscono il cambiamento
attraverso lotte collettive quotidiane e riflessioni sulla società che noi
vogliamo per il domani.
Dopo
l’incontro internazionale del marzo 2013 noi abbiamo degli obiettivi concreti,
degli impegni comuni. E’ insieme a tutti e tutte che noi li definiamo e che li
condurremo a buon fine:
Noi agiamo nel tempo per la solidarietà internazionale e soprattutto
contro ogni repressione antisindacale. La nostra lotta è condotta contro tutte
le oppressioni, soprattutto quella contro le donne.
Noi interverremo in maniera unitaria e coordinata per appoggiare le lotte e
le campagne internazionali già esistenti e riaffermando il diritto
all’autodeterminazione dei popoli: sostegno ai popoli palestinese e del Sahara,
riconoscimento del sindacalismo autonomo nei paesi del Maghreb e del Medio
Oriente, contro l’occupazione militare di Haiti, contro i trattati europei che
impongono l’austerità, per il diritto di tutti i popoli a decidere del loro
avvenire…
Noi
rafforziamo e estendiamo il lavoro internazionale condotto nei settori professionali
(trasporti, educazione, call center, industria, commercio, sanità ecc…) e su
questioni interprofessionali (diritto delle donne, immigrazione, casa,
ecologia, sanità e lavoro ecc…), già il lavoro si organizza in parecchi di questi
settori e il suo coordinamento è preso in carico da organizzazioni sindacali
dei nostri diversi paesi.
Noi continuiamo il lavoro di riflessione e di elaborazione sulle questioni
della crisi del sistema capitalista e delle alternative ad esso
Infine noi mettiamo insieme i mezzi materiali necessari per la riuscita dei
nostri progetti communi: siti web, mailing list, coordinamento per settori
professionali ecc.