Szerző: Massimiliano Piagentini Dátum: Címzett: forumlucca Tárgy: Re: [Forumlucca] Cantante Fabri Fibra: diritto cantare violenza su
donne
Michela Murgia ha espresso benissimo qual'è il punto: c'è chi si
nasconde dietro la libertà di espressione per veicolare messaggi
contro le donne, omofobi o razzisti. Fabri Fibra non è il primo caso e
non sarà l'unico. A un san remo di qualche anno fa Povia ha potuto
cantare "Luca era gay", canzone che parlava della "guarigione" di un
gay. Ma c'è chi si spinge più inlà, come alcuni cantanti Reggae molto
in voga che nei loro testi incitano alla violenza e all'uccisione dei
gay. Qualche anno fa, grazie a una campagna delle associazioni lgbt,
fu bloccata l'esibizione di uno di questi ad un festival (a Torino,mi
pare), proprio perché si scontrava con i valori che quella
manifestazione voleva promuovere.
Mi sembra un segnò di civiltà Altro che censura!
massimiliano
Il 26/04/13, Annamaria Medri<annamaria.medri@???> ha scritto: > SULLA VICENDA PRIMO MAGGIO, CONCERTO SINDACALE E FABRI FIBRA, VI GIRO
> UN INTERESSANTE INTERVENTO DELLA SCRITTRICE *MICHELA MURGIA*
>
> ciao
> annamaria
>
> l'altra sera a Sassari *Riccardo Iacona* auspicava l'innalzamento della
> soglia etica del paese, ovvero quel benedetto senso comune che inibisce
> i comportamenti scorretti molto prima che debba arrivare una legge a
> sanzionarli. Il caso emblematico in cui si riscontra l'*assenza di
> questo controllo civico è la querelle intorno alla presenza di Fabri
> Fibra al concerto del 1° maggio. *La rete Di.Re ha chiesto il ritiro del
> suo invito e lo ha fatto con una motivazione molto chiara: *alcuni testi
> di Fibra sono omofobi, maschilisti nel senso più umiliante del termine
> ed evocano la violenza sulle donne senza il minimo filtro critico*. Chi
> si è scomodato a parlare di censura crede che si in discussione il
> diritto di espressione, ma certo è difficile definire censurato uno come
> Fibra, che canta su ogni radio e fa concerti dove gli pare. Il punto è
> che il concerto del primo maggio non lo pagano i biglietti dei suoi fan,
> ma i sindacati. E' la festa del lavoro ed è il concerto rock più
> istituzionale dell'anno, un luogo socialmente legittimante perchè
> utilizza canali mainstream a cui la maggior parte dei musicisti che vi
> partecipano non ha abitualmente accesso. Compreso Fibra, va detto,
> perché un suo concerto in diretta difficilmente potrebbe andare in onda
> su una qualsivoglia rete generalista.*I sindacati, valutate le ragioni
> della rete delle donne, hanno ritirato l'invito al cantante.
> *Questo è il*momento in cui si misura con esattezza dove si trova la
> tacca dell'insostenibile quando si tratta di violenza sulle donne*.
> Immaginiamo per un momento che Fibra nei suoi testi si immedesimi in un
> pedofilo e racconti brutalmente il desiderio di un uomo adulto di
> stuprare un bambino, toccando un tema su cui la soglia etica è elevata
> fino all'isteria collettiva: nessuno alzerebbe un dito per difendere il
> suo diritto di fare arte sulla pelle dei bambini. Brutalizzare
> sessualmente i bambini è un reato percepito come odioso da tutti*. Sulla
> violenza alle donne* *l'asticella si trova molto più in basso, così in
> basso che persino artisti abitualmente politically correct come
> Jovanotti possono invocare le ragioni dell'arte davanti ai versi di
> Fibra che canta "giro in casa con in mano questo uncino, ti ci strappo
> le ovaie e che cazzo, me le cucino!" *L'Italia è un paese dove un
> presentatore tv può perdere il posto a furor di popolo perchè ha evocato
> durante una trasmissione culinaria una ricetta per cucinare i gatti;
> perchè non scatta alcun furor di popolo davanti all'ipotesi che qualcuno
> possa salire in diretta davanti a piazza San Giovanni a cantare la
> violenza sulle donne? *Perchè in questo paese picchiare o uccidere una
> donna non è incluso nella famiglia dei reati odiosi? Credo che sia
> questa la domanda che dobbiamo farci, perchè ovviamente il problema non
> è Fibra. Sono quelli come Jovanotti, Saviano, Scanzi e tutti i
> voltairiani sulla pelle delle donne che in questi giorni si sono alzati
> a difendere il diritto di chi canta "datela a tutti, anche ai cani, se
> non me la dai io te la strappo, come Pacciani".
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