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R: lunedì 22 ore 20.30 scelta manifesto ciemmonico 2013
On 22/04/2013 15:01, Federico Occhionero wrote: >>>>>>>>>>>>>>
> scusate, ma per chiarezza specifico che non c'è stata nessuna profonda
> divisione, ma solo qualcuno che voleva fare il manifesto in tempi rapidi
> riciclando un logo "ufficiale" della cm (tipo il pugno-bici) e
> qualcun'altro che voleva fare una gara, dei sondaggi, delle votazioni,
> ecc., oppure non utilizzare l'unico manifesto pervenuto, che era un
> manifesto già scartato dalle votazioni degli ultimi 3 anni.
>
> <<<<<<<<<<<<<
>
> dal mio punto di vista, il dibattito c'è stato ed ha riguardato gli
> strumenti decisionali da adottare davanti a posizioni differenti: c'è
> stato chi proponeva la creazione di un gruppo che lavorasse alla
> grafica per il manifesto (senza considerare altre ipotesi non in linea
> con il proprio pensiero), e chi invece preferiva che la scelta del
> manifesto fosse il frutto di un incontro organizzato a brevissimo
> (oggi), in un confronto collettivo, aperto e diretto, dove discutere
> TUTTE le eventuali candidature, senza discriminazioni a priori.
>
> Per fortuna (sempre dal mio punto di vista) si è scelta la seconda
> strada per dare visibilità a tutti, allargando l'invito alla lista CM
> (che è stata definita come il confine ultimo, per evitare i problemi
> già sperimentati con le chiamate e le votazioni on line su facebook).
>
Dal mio punto di vista, siccome 'sto lavorando al sito ciemmona.org con
pochi altri e abbiamo pure un certo ritardo se per caso non si fosse
notato, vorrei mettere in chiaro due cosette a scanso di equivoci futuri.
Io non sto lavorando al sito ciemmona.org per mio godimento privato e
approfittare della gente. Fino a poco tempo fa, non avrei proprio
immaginato di dare una mano al sito della Ciemmona. Ho scelto di farlo
perché poteva servire al baraccone. E sto solo dando una mano,
esattamente come faccio in Ciclofficina, "do una mano".
Adesso se per il sito passasse una linea del tipo: lavora lavora che poi
decidiamo democraticamente se ci piace sennò mi dispiace hai lavorato
per nulla perché il cliente è re e siamo noi che ti diamo il pane, io vi
dico che intanto voi non mi date nessun pane più di quello che io do a
voi in una comune felicità per chi ci vuole stare, e poi che se
democrazia è scegliere a maggioranza, è solo una dittatura della
maggioranza. La democrazia funziona fra *nemici*. Siccome la democrazia
ritualizza il conflitto, invece di "nemici" si dice "concorrenti".
In un contesto dove io chiamo ancora molte persone "compagni", non nel
senso storico di tovarisc', ma nel senso dell'attore Marco Paolini
"'compagno' in veneto significa uguale", queste dinamiche "democratiche"
per me sono una specie di dichiarazione di ostilità. In sostanza invece
di dire "lavoriamo insieme" si dice "sfidiamoci".
Questa logica per me è molto buffa. Io sto sfidando le automobili e la
loro civiltà. Tornare allo spogliatoio e trovare i compagni di squadra
che mi dicono "lottiamo... fra di noi!" mi sembra una cosa davvero poco
logica. Conosco solo un caso in cui questo succede sempre, ed è un caso
più frequente di quello che si immagina, e cioè quando siccome un gruppo
si è imbarcato in un conflitto dove non ha possibilità di vittoria e sta
per sfaldarsi, preferisce creare al suo interno un conflitto, per
portare la faglia ai margini del gruppo. In sostanza un gruppo che sta
perdendo un conflitto esterno tende a scindersi con un conflitto interno
pur di non cambiare dinamica.
Tutto questo per dire che "non essere democratici" non vuole sicuramente
dire "essere autoritari". Si può non essere "democratici" anche per
essere "cooperativi" o "federati".