VENERDI’ 19 APRILE’013 dalle 20
@ Vag61 - Spazio libero autogestito in via P.Fabbri 110
Fermento (in pillole): “Andreotti, il Papa nero” + Blues Bar(k) in concerto
A Vag61 torna l’appuntamento mensile con i libri e i vini di
produttori non omologati di “Fermento”, in collaborazione con
Drogheria 53.
Dalle 20: degustazione di vini e poi cena sociale.
Alle 21,30: presentazione del libro “Andreotti, il Papa nero.
Antibiografia del divo Giulio“, Manni Editori. Con l’autore Michele
Gambino e Giorgio Tinelli (Università di Bologna).
A seguire: Blues Bar(k) in concerto.
Link:
http://vag61.noblogs.org/post/2013/03/27/fermento-in-pillole-andreotti-il-papa-nero-blues-bark-in-concerto/
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Andreotti, il Papa nero. Antibiografia del divo Giulio.
Giulio Andreotti, detto anche il divo Giulio, Belzebù, il Papa nero, è
il personaggio più longevo della storia italiana e al tempo stesso il
più controverso. L’unico politico di statura nazionale di cui sono
stati accertati i rapporti con la mafia almeno fino al 1980, ma anche
l’amico sincero di molti pontefici e il generoso dispensatore di oboli
agli orfani e alle vedove. Ascetico nei comportamenti ma capace di
accumulare enormi quantità di fondi occulti per mantenere il potere.
Nemico storico della sinistra, ma anche primo fautore di un governo
appoggiato dai comunisti.
Da Sindona a Moro, da Pecorelli a Dalla Chiesa, dai militari golpisti
a Licio Gelli, dai palazzinari romani ai mafiosi siciliani, l’intera
vita di Andreotti è costellata di delitti, di misteri, di nemici per
bene e di amici impresentabili. Per decenni i vignettisti hanno
lavorato intorno alla sua inconfondibile sagoma, la sua vita è stata
costantemente illuminata dai riflettori, i suoi motti appartengono al
lessico corrente degli italiani, eppure non è esistito nel Paese un
altro uomo così insondabile e irrimediabilmente distante dai suoi
simili.
Dal secondo dopoguerra all’era Berlusconi, Michele Gambino traccia un
profilo del personaggio in larga parte inedito, ricostruendone, oltre
alle vicende giudiziarie e storiche, la psicologia, la religiosità, i
sentimenti e le pulsioni celate dietro la maschera di cera.
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Michele Gambino
Ha iniziato il suo lavoro da giornalista con “I Siciliani”, mensile
fondato da Giuseppe Fava. Ha lavorato a lungo per il settimanale
“Avvenimenti” occupandosi di malaffare politico e criminalità
organizzata, è stato inviato e autore per molti programmi Rai e nel
1996 ha vinto il premio “Ilaria Alpi” per i suoi reportage
dall’Afghanistan occupato dai Taliban. Con Manni ha pubblicato Orgogli
e pregiudizi. Islam e Occidente dopo le Twin Towers (2001) e Il
cavaliere B. (2001), biografia non autorizzata di Berlusconi.
Attualmente è condirettore dell’agenzia televisiva “H24”.
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Blues Bar(k)
Il gruppo prende il suo nome dalla “Barca” quartiere ove ha avuto la
sua sala prove per oltre vent’anni.
Il gruppo che, nel corso degli anni ha avuto diversi inserimenti e
rotazioni di organico prima di stabilizzarsi nell’attuale formazione,
ha funzionato analogamente come laboratorio musicale, allargando a
partire dal 1986 e sino al 1988 il proprio organico anche a
performers, come altri musicisti e session-man (vedi Andy J. Forrest,
R. Burnside) poeti come Gabriele Milli o registi come Antonio
Campisi per veri e propri spettacoli tenutisi ad Ozzano e a Bologna.
L’attuale formazione è composta da musicisti non professionisti, la
cui età media si aggira sui quarant’anni e vede alla batteria Michele
Catarinella, al basso Andrea Gaeta, alla chitarra e voce Sandy Singe,
alla chitarra Giovanni Elkan e all’armonica e voce Marco De Luca.
Il repertorio comprende oltre 40 brani classici e meno classici del
blues rielaborati in stili e con soluzioni (elettriche e/o acustiche)
differenziate che il gruppo adotta infatti con estrema e
affascinante versatilità.
Questa caratteristica espressiva nasce anche dal fatto che “The Blues
Bar(k)” è la più vecchia associazione nata per divulgare la musica
blues a Bologna: attività promossa attraverso audizioni, proiezioni e
numerose rassegne e festivals musicali (vedi ‘Avere i Blues ‘ e
‘Blues, Gospel and Soul’), contraddistinte dalla gratuità e da grande
presenza di pubblico.
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Fermento
E’ uno spazio aperto alle produzioni materiali e culturalidi coloro
che, fra mille difficoltà, praticano e rivendicano la salvaguardia
della biodiversità, attraverso un’agricoltura pulita e socialmente
sostenibile che sia un argine concreto alla distruzione ambientale del
pianeta. Al tempo stesso, c’è la necessità per l’editoria indipendente
di cooperare ed elaborare strategie di resistenza a un processo di
annientamento della biodiversità operato da un sistema produttivo,
promozionale e distributivo sempre più concentrato e monopolistico. A
“Fermento”, insieme ai libri proposti dalle piccole case editrici
indipendenti, ci sono i vini provenienti da piccole aziende
rispettosedella terra, dei suoi cicli naturali, che ne considerano i
prodotti per la qualità e il piacere che possono dare e non solo per
la quantità.
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